Gianco

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Jac, credo che sia logico ritenere che la dispersione e quindi il riscaldamento dell'ambiente sia favorito dalla temperatura del liquido in entrata: maggiore è la temperatura maggiore è il calore rilasciato a parità di radiatore e di tempo. E' anche logico che l'ambiente caldo acquisisce meno calore di quello freddo. E' lapalissiano.
 
J

jac1.0

Ospite
Jac, credo che sia logico ritenere che la dispersione e quindi il riscaldamento dell'ambiente sia favorito dalla temperatura del liquido in entrata: maggiore è la temperatura maggiore è il calore rilasciato a parità di radiatore e di tempo. E' anche logico che l'ambiente caldo acquisisce meno calore di quello freddo. E' lapalissiano.
Ho lavorato circa vent'anni nella ricerca sui carri frigoriferi dell'Interfrigo, seguivo la prova K e la prova di efficienza, misuravo la potenza frigorifera degli impianti frigoriferi a bordo.
La potenza termica P ceduta da un radiatore all'ambiente è pari a:
K * S * DT, ove:
S è la superficie di scambio
DT è il salto termico (= T entrata - T uscita)
K il coefficiente di scambio termico, un coefficiente che considera l'adduzione e la radiazione.
Le casse dei carri avevano due categorie di isolamento:
la categoria N, isolamento normale (K compreso tra 0,4 e 0,7 W/mqK)
la categoria R, isolamento rinforzato (K minore o uguale a 0,4 W/mqK).
Se i dispositivi frigorigeni (frigorifero oppure piastre eutettiche oppure ghiaccio) mantenevano:
0 °C, la classe era A
- 10 °C, la classe era B,
- 20 °C, la classe era C.
Quando per strada su un veicolo che porta prodotti deperibili vedete in alto verso la cabina di guida l'etichetta FRC (prodotti surgelati), significa che la categoria è R e la classe C; se vedete FNA (prodotti freschi, latte o mozzarelle) la categoria è N e la classe è A.
 

Luigi Criscuolo

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cosa analoga è il riscaldamento; le ultime tre colonne dell'allegato riporta la potenza termica di radiatori in ghisa a secondo della cessione di temperatura.
estratto radiatori.jpg
 

Luigi Criscuolo

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No si cede il calore,
è verissimo si cede calore. Ma quale è l'unità di misura del calore? è la temperatura che si misura con un termometro. Nel caso dei caloriferi t è la temperatura, pardon il calore, dell'acqua che circola al suo interno. Il delta t è la differenza tra la temperatura dell'acqua in entrata e la temperatura dell'acqua in uscita dal calorifero, da qui il mio errore di cessione di temperatura anziché calore.
 
J

jac1.0

Ospite
Ma quale è l'unità di misura del calore? è la temperatura che si misura con un termometro.
L'unità di misura del calore? Ce ne sono più d'una: c'è il joule (J), c'è la chilocaloria (kcal), c'è, anche se usata poco in questo caso, il kWh.
La temperatura ha invece come unità di misura il grado centigrado (°C), il grado kelvin (K), il grado Farenheit (°F), il grado Réaumur (°R). Una delle relazioni che lega il calore alla temperatura è quella che si usa nel caso di variazione termica di un corpo: Q = c * m * Dt, ove:
Dt è la variazione di temperatura del corpo,
m è la massa del corpo
c è il calore specifico del corpo.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
L'unità di misura del calore?
lezione di fisica a parte alla quale non sposto neanche una virgola, volevo far convergere la tua attenzione sul fatto che la potenza del calorifero è espressa in W ed è funzione del differenziale della temperatura. La tabella non l'ho fatta io e se ti fai un giro nei cataloghi di chi vende caloriferi vedi gli stessi simboli.
 

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