Luigi Criscuolo

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Io mi appellavo ai valori morali dove rientra a pieno titolo la volontà del de cuius di "elargire" a chicchessia, specie se in vita, anche al di fuori delle norma legislativa, una parte del patrimonio, possibilmente nei limiti della Disponibile.
Se il futuro de cuius elargisce a chicchessia la sua parte disponibile è all'interno della legge. Se esce da questa sua disponibilità i valori morali secondo me c'entrano poco. Perché anche provvedere a far vivere ai propri discendenti una vita dignitosa è un valore morale. E allora cosa facciamo? Istituiamo una scala di valori morali?
Vedi mi raccontava mio padre che suo nonno aveva dei fratelli. Uno di questi aveva una guantificio dalle parti di Vico Equense. Morì improvvisamente lasciando la vedova e alcuni figli senza un becco di un quattrino perché il gentiluomo, secondo l'usanza del tempo, anziché organizzare la propria famiglia in modo da consentirgli un tenore di vita dignitoso, dava ad un fratello prete tutti i suoi guadagni. Alla morte del guantaio non c'erano neanche i soldi per il suo funerale; ed il fratello prete, avendo versato i soldi del fratello guantaio alla Curia, non ebbe neanche la posssibilità di restituire i soldi. I denari che il canonico versava alla Curia vennero considerati delle elargizioni alla Chiesa da parte di un fedele.
 

Ennio Alessandro Rossi

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. Mamma,in vita ha donato la sua quota societaria ai miei due fratelli già possessori di loro quote per motivi suoi fiscali. Io non facevo parte e non faccio tutt'ora parte della società. Ora posso chiedere la mia parte in percentuale che mi spetta di eredità? l'eredita già divisa senza che c'era testamento,e io non ero al corrente di questa donazione. La divisione è stata fatta a maggio 2013. Grazie.

Nutro seri dubbi stante il decorso dei 10 anni dalla apertura della successione tanto piu' che se trattasi di cessione della quota (simulazione del pagamento ) in genere la stessa è soggetta ad un atto cui viene data pubblicità tramite il registro delle imprese (C/o Camera Commercio) , per cui "l'ignoranza del fatto " non è opponibile. Se invece è stato fatto un vero e proprio "atto di Donazione" con Notaio ancor piu', vale lo stesso ragionamento
Ad ogni buon conto occorrerebbe valutare gli atti nel concreto (tramite un avvocato ovviamente) ; se i valori lo giustificano, in caso di speranza, sappia che deve transitare tramite la conciliazione-mediazione sempre avvalendosi obbligatoriamente dell'ausilio dell'avvocato
 
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quiproquo

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Se il futuro de cuius elargisce a chicchessia la sua parte disponibile è all'interno della legge. Se esce da questa sua disponibilità i valori morali secondo me c'entrano poco. Perché anche provvedere a far vivere ai propri discendenti una vita dignitosa è un valore morale. E allora cosa facciamo? Istituiamo una scala di valori morali?
Vedi mi raccontava mio padre che suo nonno aveva dei fratelli. Uno di questi aveva una guantificio dalle parti di Vico Equense. Morì improvvisamente lasciando la vedova e alcuni figli senza un becco di un quattrino perché il gentiluomo, secondo l'usanza del tempo, anziché organizzare la propria famiglia in modo da consentirgli un tenore di vita dignitoso, dava ad un fratello prete tutti i suoi guadagni. Alla morte del guantaio non c'erano neanche i soldi per il suo funerale; ed il fratello prete, avendo versato i soldi del fratello guantaio alla Curia, non ebbe neanche la posssibilità di restituire i soldi. I denari che il canonico versava alla Curia vennero considerati delle elargizioni alla Chiesa da parte di un fedele.
Sì Luigi...Purtroppo quando si parla di valori morali o meno che siano, la scala esiste comunque e non c'è bisogno di costituirla...è lì...basta lucidarla o rispolverarla...Il caso che hai riportato è paritetico a quello di mio padre (che riportai su Propit)...ma per quanto non isolati rappresentano percentuali irrisorie a fronte di milioni di De cuius che come QPQ spaccano il capello per evitare la tagliola di quella nota e discussa legge (che io detesto come non mai...)...Io non ho più la propensione a riapprofondire tutta la materia...posso solo dirti che più vado avanti e più la detesto e sarei pronto a un doppio confronto congiunto: figli che si sentono ancora figli e genitori che come QPQ non sono più figli...Purtroppo credo, salvo smentita del GUARDIANO, che i propisti per la maggior parte siano
ancora "figli"...sto pensando come emblema a mery56 che credo sia
ancora nei panni della figlia...Mi sbaglio??? Sarò lieto di nuovi,proficui
approfondimenti. Nel frattempo rinnovo i saluti e i ringraziamenti a Luigi. QPQ. P.S. Boghes ha ricordato che la legge consente anche il recupero dei frutti pregressi...niente di meno impossibile per gli usurpatori dimostrare ( anche artatamente...) che al contrario vi furono passività...e anche questa diventa materia "matricica" di litigiosità che va a confondersi con quella principale...aggiungiamo poi gli eventuali calcoli di rivalutazione...specie sugli immobili ed abbiamo il quadro della ferocia con cui il legislatore italiano licenzia le
leggi specie nel civile...!!!
 

Luigi Criscuolo

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la scala esiste comunque e non c'è bisogno di costituirla...è lì...basta lucidarla o rispolverarla
è vero l'unica cosa è che la scala è personale e può variare le posizioni nel tempo. Mi fai ricordare quando, universitario, per sbarcare il lunario facevo delle interveste con finalita sociali, mi ricordo una domanda nelle quali c'era degli atti contro la morale e veniva chiesto all'intervistato di metterli in ordine crescente do gravità. Ognuvo faceva la propria classifica senza rendersi conto che dal punto di vista morale la gravità era la medesima.
 

Luigi Criscuolo

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Nutro seri dubbi stante il decorso dei 10 anni dalla apertura della successione
leggi bene la successione è avvenuta nel 2013. Smirnoff61 può chiedere la riduzione della donazione evvenuta anche 19 anni fa se l'ammontare della quota spettantegli accertata è inferiore a quella divisa bonariamente. Ovviamente lui deve provare che al momento della divisione lui non sapeva della donazione.
 

quiproquo

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Puoi richiedere anche i frutti pregressi.
Credo di no. L'art. 745 C.C. riconosce tale diritto solo dal giorno di apertura della successione. Piuttosto già che ci sei gli potresti ricordare di attivare, se esistenti, le assegnazioni varie pregresse di cui parla l'art.741 e parzialmente il 742...Tanto per gradire e per fare un ulteriore dispetto alla De Cuius. QPQ.
 

arciera

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@Smirnoff61 . Devi fare dei calcoli: tua madre aveva la possibilità di disporre liberamente del 25% di tutta la sua proprietà. In un eventuale contenzioso, questo uscirà fuori. Quindi poteva donare a chiunque di voi legittimari, un quarto. Tolta questa cifra, il resto va ridiviso tra tutti gli aventi diritto. Credo che sarebbe bene che ne parlassi intanto con i tuoi fratelli e chiedere loro, se ne hanno le possibilità, insomma se se la passano bene, di ristabilire le quote uguali per tutti. E', come al solito, una intollerante discriminazione che persino le donne fanno a quelle del loro stesso genere, perche' condizionate dalla forte pressione storica e culturale maschile.
 

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