basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Lecito... Non di certo nel nostro ordinamento!
Una delibera di tal fatta sarà di certo annullabile dal condòmino contrario, assente e/o astenuto.
Perchè risponde per partito preso?
Sia almeno coerente e mantenga stile e sostanza.

Chi ha parlato di condòmini assenti, contrari o astenuti? Non io.

Ed il nostro ordinamento (per la precisione quello della Repubblica Italiana) per fortuna non vieta ancora decisioni unanimi dell'assemblea.

Gli articoli 1123 e 1124 sono perfettamente derogabili. Mi stupisco scivoli su questioni così banali.

@gattaccia: spero almeno lei voglia considerare come contributo e non come fattore di disturbo, l'essermi permesso far presente anche le situazioni che si creano spesso in ambito condominiale, dove a volte è più proficuo ricercare un compromesso condiviso, piuttosto che perseverare nello scontro. Valuterà quale sia l'atteggiamento più opportuno da tenere: conoscendo adesso con maggior sicurezza, cosa prevede il codice civile. E le posizioni assunte dai suoi condòmini.
Rinnovo i saluti a tutti. Buona notte.
 
O

Ollj

Ospite
Lei non ha mai scritto di decisione unanime rispetto ad una delibera che adotta il criterio ex art.1124 Cc.
Abbia almeno la decenza di non arrampicarsi sugli specchi.

Gli articoli 1123 e 1124 sono perfettamente derogabili. Mi stupisco scivoli su questioni così banali.
Scivolare...
Provi ad intendere perché scrissi:
annullabile dal condòmino contrario, assente e/o astenuto.
Comprenderà che è lei a non capire le risposte altrui.
Lei continua ad affiancare 1123 e 1124 parlando di derogabilità, dimostrando con ciò di non conoscere quale sia, nel caso di specie, la disciplina di legge: nessuna deroga del 1124 è possibile, poiché lo stesso non è normativa applicabile alla fattispecie (ascensore ex novo).
P.s. Faccia la cortesia di tenere per sé saluti ipocriti.
 
Ultima modifica di un moderatore:

Dimaraz

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Proprietario Casa
Ma a te, scusa se non mi trattengo dall'usare un tono ironico, non hanno insegnato alle elementari l'uso del condizionale?

A me fin prima delle elementari hanno insegnato (seppur non "nominando" tutti i vari modi di coniugare un verbo) che ad una precisa domanda, qualora si abbia conoscenza dell'argomento, si risponde usando l'Indicativo Presente.

L'uso del Condizionale introduce un elemento di "aleatorietà" che può essere usato solo quando effettivamente non esiste una risposta certa:
A-vuoi perchè la cosa non è specificatamente "normata" (non è questo il caso)...
B-vuoi perchè chi risponde non è sicuro della propria preparazione (molto probabile in questo caso).

Trascuriamo quanti ne facciano uso al solo scopo di "intorbidire" le conversazioni...seppur sia palese che tale "passatempo" ti abbia fra i maggiori rappresentanti.

scrivendo questo forse non hai capito: non ci voleva molta scienza

Io invece ritengo che ci voglia molta stupidità per non capire che un impianto costerà molto più in "gestione" che in investimento iniziale....e la Legge si preoccupa sempre di precisare, se non imporre, modalità proporzionali...spiegando che per i "voli pindarici" serva l'unanimità dei partecipanti alla spesa.

...
La reazione più frequente è che questi primi piani, come tu stesso ricordi, decidano di non aderire alla innovazione sottraendosi alla spesa: ciò causa un incremento automatico della spesa in carico al 3°, 4°, 5°, 6° pari almeno al 12%.

Premesso che il "non ricordo" è fuori luogo e non è desumibile dalla mia spiegazione (visto che ti solleticano le "casistiche"...un disabile del 1° piano potrebbe volere l'ascensore e un "claustrofobico" del 6° rifiutarlo categoricamente) non siamo qui per fare statistica sulle "singolarità di certi soggetti e delle loro "esperienze di vita vissuta"... ma per rispondere secondo richiesta:

buongiorno,
non mi risulta sia cambiato con la nuova legge condominiale:

E la Legge non dice nulla delle amenità che hai proposto.


Ps.
Sempre secondo "scienza"...
ti faccio notare che un ingegnere che ad un banale problema matematico risponde con un "pari almeno al 12%"...dimostra lacune paurose o lessicali o matematiche:
100/6=16,67 mentre 100/3=33,33...il "delta%" fra i 2 risultati è pari al 100%...nemmeno se dividi per 5 ottieni 12% ma 19,98%
Anche volendo eliminare il costo per la mancata posa di porte ai primi 3 piani non si avrà risparmio sufficiente per far diventare 12 quel che "sarebbe" 100.
Vedi ho fatto corretto uso del "condizionale" perchè nulla esclude che l'impianto venga realizzato (magari per motivi di sicurezza) già con tutte le "uscite" e solo disabilitandone alcune.
Anzi...la differenza potrebbe essere persino superiore al 100% qualora, per la lecita non partecipazione di alcuni, si decida di installare un dispositivo che permetta l'uso solo ai "proprietari/paganti".

Ora tralascia ulteriori commenti...fai figura più dignitosa e non crei ulteriore confusione.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Cosa ho scritto è a disposizione di tutti. Altrettato per quanto la riguarda, per comodità sua evidenziato in rosso.
Rinnovo i saluti di congedo da lei. Mi ricorda persona non gradevole
 

gattaccia

Membro Assiduo
Proprietario Casa
grazie a tutti per le risposte
nel mio caso particolare abbiamo un atto pubblico di divisione e costituzione del condominio nel quale i condividenti (proprietari originari) si impegnano a non opporsi all'installazione dell'ascensore e a sopportarne proporzionalmente le spese
il fatto è che l'unico condividente attualmente rimasto proprietario, dopo alcune vendite, è quello del piano TERRA, quindi secondo me la questione è stata originata principalmente dalla sua scarsa propensione ad affrontare la spesa, insomma credo che spinga presso l'amministratrice per ottenere una ripartizione a lui più favorevole
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ora tralascia ulteriori commenti...fai figura più dignitosa e non crei ulteriore confusione.
Ecco. Avresti fatto bene a fare altrettanto. Ti risparmio la rettifica all'ultimo commento, per non farti fare la figura dello sprovveduto presuntuoso. Prendo congedo anche da te, non perdere tempo a commentare i commenti altrui.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Una "innovazione" non si decide MAI come ripartirla "a cose fatte"...e ancor meno l'Assemblea potra' modificare i criteri di riparto caricando più costi sui piani inferiori o su chi all'impianto non vuole non vuole partecipare.
questa affermazione mi lascia un pò perplesso forse ho capito male.
Se l'innovazione viene approvata secondo il quorum previsto (per l'installazione di un ascensore ex novo per il superamento delle barriere architettoniche (ex L. n. 13/1989) richiede la maggioranza dei presenti che abbiano almeno 500/1000) a mio avviso tutti i condomini sono tenuti a partecipare anche quelli contrari perché così è stato deciso dalla maggioranza dei condomini.
Se nonostante l'approvazione della innovazione si lascia al condomino dissenziente la possibilità di estraniarsi e quindi di non partecipare alla spesa della installazione della medesima, a mio avviso, si ricade nell' art. 1102 del c.c. .
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Tutt'altro che spontanee.
Ho ricopiato pari pari quanto scritto su un testo : Dizionario pratico del condominio" ed. Etas

Del resto sono anche frutto di esperienze vissute, non solo sui libri.


Ma a te, scusa se non mi trattengo dall'usare un tono ironico, non hanno insegnato alle elementari l'uso del condizionale?
Una "innovazione" non si DOVREBBE MAI DECIDERE come ripartirla "a cose fatte"....: il che non è affatto scontato nella realtà.

Che poi molti condòmini negozino il loro assenso alle decisioni, in funzione della sola loro convenienza, succede pure spesso.


... e scrivendo questo forse non hai capito: non ci voleva molta scienza. Solo un pò di pratica di come vanno queste cose.

Provo a tradurre:
La ripartizione canonica ex art 1123 (che non ho mai contestato) attribuisce ai primi e secondi piani la medesima quota del 3°, 4°, 5° e 6° piano, a parità di millesimi: cosa che puoi immaginare non li rende felicissimi.
La reazione più frequente è che questi primi piani, come tu stesso ricordi, decidano di non aderire alla innovazione sottraendosi alla spesa: ciò causa un incremento automatico della spesa in carico al 3°, 4°, 5°, 6° pari almeno al 12%. Con problematica gestione successiva per discriminare gli aventi diritto.

Spesso quindi si addiviene ad un compromesso, applicando il criterio del 1124 , che comporta una incremento delle quote in proporzione al piano e quindi all'interesse per il servizio, e alletta anche i potenziali dissenzienti dei piani bassi, che si vedono riconoscere una contribuzione inferiore.

Il tutto perfettamente lecito.
L'uso del condizionale è ( o dovrebbe essere) dubitativo...Non così per chi è certo di essere certo...E quindi non vedo perchè chi è immerso e vive di certezze debba essere costretto ad usarlo infarinando la sua certezza di grumi di incertezza...
Per cui, mutuando da qualche parte..."meglio vivere un giorno certo" che cento
da incerti...Cappitto mi hai? qpq.
 

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