Il 3-0 ti ha messo un pò in confusione...Se non si possono accorpare all'unità principale e lo si desume da un regolamento condominiale o da atti di provenienza questi vani rimangono ad uso comune e quindi tutti BCNC.
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Il 3-0 ti ha messo un pò in confusione...Se non si possono accorpare all'unità principale e lo si desume da un regolamento condominiale o da atti di provenienza questi vani rimangono ad uso comune e quindi tutti BCNC.
No non hai capito, se non si possono accorpare ad un bene privato rimangono BCNC (Beni comuni non censibili con rendita =0€ ed un proprio subalterno di riferimento).Il 3-0 ti ha messo un pò in confusione...: se non si possono accorpare, e non vedrei come, rimangono BCNC, ma continueranno.... ad essere di uso esclusivo come da regolamento condominiale o rogito
Non sono molto convinto, diciamo che un tempo anche le parti comuni non venivano segnalate nei Docfa oggi sai benissimo anche tu che questo discorso decade in quanto vigere l'obbligo di un censimento delle stesse.il condominio può decidere che una parte delle aree condominiali sono destinate ad uso esclusivo del singolo condomino, la cosa è disciplinata senza incidere sulle destinazioni catastali
Il problema è proprio questo, forse anche ignorato dagli stessi condomini.: il cavedio è nato per arieggiare parti delle unità che non hanno affaccio
In realtà non sarebbe così da quello che sappiamo.certo che se lui è arrivato oggi ed ha trovato tutto così, sarebbe meglio se venisse sollecitato dai condomini stessi
E' dal 2009 che invio lettere raccomandate motivate, ai vari amministratori che si sono susseguiti ed avvisi anche al nuovo proprietario. Solo il primo mi ha dato copia nella sua ingiunzione al proprietario di rimuovere il manufatto ma nulla è cambiato.
Ora cosa posso fare perché venga definitivamente rimosso.
Sarebbe anche logico, ma...: non vorrei peccare di presunzione, però ritengo che sia esattamente il contrario. Il catasto deve riflettere quanto concordato in sede di rogito, non il contrario.(visto che gli atti sono nient'altro che la descrizione di quello che graficamente il Catasto riporta)
Questo vale, in genere, a posteriori: in genere capita anche il contrario: si presenta il progetto in Comune, si edifica, si rogita ed a fine lavori si accatasta.Prima si sistema il Comune , poi il Catasto, poi si fa il rogito ed i primi ad abitare nel condominio si danno un regolamento che viene poi registrato.
Senza Catasto, o con Catasti molto poco precisi, sarebbe sempre molto complicato a risalire alle particelle ed alle proprietà di partenza.
In realtà è il rogito che dovrebbe riflettere il Catasto e prima ancora la Concessione.Sarebbe anche logico, ma...: non vorrei peccare di presunzione, però ritengo che sia esattamente il contrario. Il catasto deve riflettere quanto concordato in sede di rogito, non il contrario.
Questo vale, in genere, a posteriori: in genere capita anche il contrario: si presenta il progetto in Comune, si edifica, si rogita ed a fine lavori si accatasta.
Con mappali poco precisi, convengo sia difficile stabilire i confini dei terreni; ma per il CF spesso è l'imprecisione della rappresentazione catastale a confondere le situazioni chiaramente indicate sugli atti.
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