nanjbur

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Proprietario Casa
Sto pensando di passare dalla comunione dei beni alla separazione dei beni e proprio per salvaguardare il patrimonio. A tale proposito se qualcuno ha qualche suggerimento mi vorrei fare intestare anche la prima casa. Così che a mio marito non resti niente di intestato pur rimanendo felicemente sposati. Grazie
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Sto pensando di passare dalla comunione dei beni alla separazione dei beni e proprio per salvaguardare il patrimonio.

A quanto pare ci avevo preso.
Ora la questione, senza che tu debba sviscerare questioni private, è questa:
-se tuo marito fosse già finanziariamente esposto (vuoi per lavoro o per motivi suoi) in modo rilevante....la tua manovra potrebbe apparire come un tentativo di sottrarre i beni all'azione dei creditori.
In tal caso l'opeazione potrebbe essere inutile (e dispendiosa) se il marito fosse prossimo ad un processo o a sentenza di insolvenza o fallimento.
 

magia2002

Membro Attivo
Proprietario Casa
Se prevedi rischi di insolvenza tra oltre 5 anni , informati sui fondi patrimoniali .Ottieni il risultato di non far aggredire gli immobili ecc. dopo cinque anni dall'istituzione del fondo .Informati con il tuo notaio perche' e' molto meno dispendioso ( qualche migliaio di eur ).
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
No, tu potresti essere in comunione dei beni ed acquistare un immobile con soldi personali
secondo me è una risposta sviante.

La comunione dei beni è a tutti gli effetti una società paritaria, nata al momento del matrimonio. Tale società prevede vincoli ben precisi:
  • Gli oggetti e i beni appartenuti ai coniugi prima del matrimonio, rimangono di ciascuno
  • Gli oggetti e i beni acquistati durante il matrimonio appartengono a entrambi in comunione
  • Possedere in comunione non significa possedere a metà, ma per intero insieme; la cosa è ben diversa; per vendere i beni in comune occorre quindi il consenso di entrambi, e il ricavato appartiene per intero a entrambi;
  • In caso di separazione la ripartizione del valore di tutto il patrimonio e non di ogni singolo bene viene più o meno diviso a metà;
  • I diritti ereditari sono personali: se viene a mancare il genitore di uno dei coniugi, i beni ereditati saranno soltanto del coniuge figlio; l’eccezione è costituita solo da inclusioni diverse all’interno del testamento;
  • Le donazioni valgono soltanto per il coniuge al quale sono indirizzate, a meno che questo non estenda il dono anche al marito o alla moglie;
  • Polizze infortuni e pensioni di invalidità riguardano solo l’interessato;
  • Il Tfr invece, la liquidazione in pratica, è estesa a entrambi i coniugi, in minima parte anche in caso di divorzio;
  • La pensione di reversibilità è un diritto del coniuge in caso di morte dell’altro;
  • I beni e gli oggetti relativi alla professione di uno dei due coniugi appartengono soltanto a questo; la legge quindi privilegia l’attività economica rispetto al matrimonio; se l’impresa però fallisce, i debiti non vanno a carico del coniuge non coinvolto nell’attività;
  • I beni strettamente personali, come abiti, scarpe, gioielli, sono di proprietà di ciascuno;
  • Il consenso di entrambi i coniugi non è necessario sempre: l’amministrazione ordinaria del denaro comune è possibile da parte di uno dei coniugi soltanto;
  • Le amministrazioni straordinarie del denaro sono invece da gestire di comune accordo.
 

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