gattaccia

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dalla mia esperienza
appartamenti vuoti e non riscaldati (nello stesso fabbricato): non si forma muffa
appartamenti vuoti e centralizzati (nello stesso fabbricato): idem come sopra
appartamenti occupati, centralizzati o autonomi: dipende ... quindi secondo me, non arrabbiatevi, dipende molto da come vengono usati, se si ha/usa la cappa in cucina, se si arieggia 10 minuti dopo la doccia, se si mettono i panni bagnati sui termosifoni etc. etc.

non c'entra con la muffa, ma comunque non tutti sanno che è buona norma non rifare i letti subito appena alzati ma anzi fare arieggiare bene coperte cuscini e materassi: si dormirà molto meglio perchè i vapori prodotti durante il sonno se ne vanno
ad es. ero tentata di comprare il futon ma poi ho letto che bisogna girarlo e arieggiarlo settimanalmente perchè si satura di umidità
 

Luigi Criscuolo

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quindi secondo me, non arrabbiatevi, dipende molto da come vengono usati, se si ha/usa la cappa in cucina, se si arieggia 10 minuti dopo la doccia, se si mettono i panni bagnati sui termosifon
scusa ma questa affermazione contraddice le tue considerazioni iniziali dell'intervento. Infatti aveve scritto:
appartamenti vuoti e non riscaldati (nello stesso fabbricato): non si forma muffa
appartamenti vuoti e centralizzati (nello stesso fabbricato): idem come sopra
appartamenti occupati, centralizzati o autonomi: dipende ...
 

Fifo84

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scusa ma questa affermazione contraddice le tue considerazioni iniziali dell'intervento. Infatti aveve scritto:


Luigi, sai cosa penso? Che alcuni sono PROPRIETARI, e sentirsi dire che il problema è della CASA...eh , gli torna malissimo...meglio buttarla sulla cosa più semplice, tipo APRI LE FINESTRE, come se uno vivesse murato dentro casa. Io a monte ho già spiegato che arieggio quanto possibile , che alla fine, non utilizzo neanche i termosifoni, usando solo il condizionatore...che casa è a due piani, tutto soffitto in legno, tranne la camera da letto che è comunque un sottotetto ( essendo un villino è un pò spiovente e sopra ci sono direttamente le tegole). La camera è a NORD...che appunto non sembra muffa, non è nera..sono pallini sparsi, colore giallognolo che aumentano con la PIOGGIA. Non credo che, sia un pò di aria condizionata neanche 1 ora a notte di inverno a creare sto casino..tra l'altro, tengo la finestra aperta il più possobioel, più ore possibili, anche se penso che di inverno, nessuno si geli a casa sua per far arieggiare. Capisco che dare la colpa all'inquilino, sia la cosa più economica e veloce ma..a quanto spieghi tu, esistono in realtà una miriade di dati tecnici che portino a pensare che NON BASTA aprire la finestra..Di inverno comunque, di solito, il termometro dentro casa, segna una temperatura interna di 13 gradi circa...12-13---variabile...dopo l'aria condizionata, nel momento in cui si va a dormire ( l'accendo solo in quel momento, visto che si "vive" al piano giù), quando la spengo internamente registro un 17-18 gradi...quando mi allungo più "tempo", nei periodi più freddi...arriva a 19, mai andato oltre. E' vero che a gennaio, vivendo a Roma di notte, saremo anche a 3-4 gradi e che da dentro e fuori ci sono 10 gradi di differenza...ma possibile che sia questo il problema? uno si deve ibernare per non fare condensa?? Mi pare assurdo.
Ovviamente Luigi il post è in generale per tutti...tu sei sempre carinissimo a spiegare tutto in termini tecnici e competenti e ha capito il mio punto di vista.
Io NON dico di NON voler o aver colpe..sicuramente sarà pure cosi...quello che cerco nel caso, è di capire DOVE STA il mio errore...cosi da poterlo modificare, tutto qui.
 

Luigi Criscuolo

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@Fifo84 faccio alcune considerazioni su quanto tu hai appena scritto.
Diminuire la temperatura dell'aria in una stanza mettendola in comunicazione con l'aria esterna non è che elimina il problema della formazione della condensa. Una cosa è certa: se non si riscalda l'aria contenuta in una stanza, i suoi muri rimarranno freddi ( e se fai entrare aria più fredda la temperatura dei muri tenderà ad abbassarsi); se l'aria esterna che arriva a contatto con i muri è un'aria umida ( e Roma, sopratutto in inverno, è una città abbastanza umida), se l'intonaco non è più che buono e spesso, si formerà condensa sul muro. Le foto che ho postato sono tutte fatte in abitazioni della città di Roma non ad Ostia o sul lago di Bracciano: ci sono foto con i muri tramezzi con le spore della muffa anche tra il livello del pavimento ed 1,20 di altezza dal pavimento; in una foto si vede anche il fondo di un mobile attaccato dalla muffa. Questo per rimarcare che la muffa si forma non solo negli spigoli che si generano dall'incontro di strutture verticali con quelle orizzontali. Quindi arieggiare una stanza ha la sua validità quando si cucina con la pentola a pressione, quando è in funzione il vaporizzatore al mentolo, quando si vuole cambiare aria perché hanno soggiornato tante persone in una stanza per diverse ore (riunioni) ma non ha alcuna validità per combatte la condensa. Quando la massa d'aria esterna ha l'umidità del 65% ed il tuo muro di casa ha 15 gradi forse è meglio che le finestre le tieni chiuse .
casa è a due piani, tutto soffitto in legno, tranne la camera da letto che è comunque un sottotetto ( essendo un villino è un pò spiovente e sopra ci sono direttamente le tegole). La camera è a NORD...che appunto non sembra muffa, non è nera..sono pallini sparsi, colore giallognolo che aumentano con la PIOGGIA.
negli appartamenti su due piani l'aria calda si posiziona al piano superiore: l'aria calda è più leggere dell'aria fredda. La tromba della scala, sopratutto se a chiocciola, fa da tubo di tiraggio per la massa d'aria.
Leggo che il soffitto della camera da letto non ha un soffitto ma che si trova a contatto con la struttura del tetto. Questo è un male perché il soffitto aiuta a difendersi dagli sbalzi di temperatura. Inoltre la tua osservazione che le chiazze giallognole aumentano con la pioggia mi autorizzano a dire che l'evaporazione della pioggia provochi un abbassamento della temperature delle strutture del tetto le quali potrebbero innescare la condensazione. La muffa prima di diventare nera prova l'ingiallimento dell'intonaco per via della sua saturazione. Nell'intonaco saturo si crea l'ambiente ideale per l'attecchimento di spore che si trovano normalmente nella atmosfera: si formano tanti puntini marroncini che con il tempo diventano neri.
 

Fifo84

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@Fifo84 faccio alcune considerazioni su quanto tu hai appena scritto.
Diminuire la temperatura dell'aria in una stanza mettendola in comunicazione con l'aria esterna non è che elimina il problema della formazione della condensa. Una cosa è certa: se non si riscalda l'aria contenuta in una stanza, i suoi muri rimarranno freddi ( e se fai entrare aria più fredda la temperatura dei muri tenderà ad abbassarsi); se l'aria esterna che arriva a contatto con i muri è un'aria umida ( e Roma, sopratutto in inverno, è una città abbastanza umida), se l'intonaco non è più che buono e spesso, si formerà condensa sul muro. Le foto che ho postato sono tutte fatte in abitazioni della città di Roma non ad Ostia o sul lago di Bracciano: ci sono foto con i muri tramezzi con le spore della muffa anche tra il livello del pavimento ed 1,20 di altezza dal pavimento; in una foto si vede anche il fondo di un mobile attaccato dalla muffa. Questo per rimarcare che la muffa si forma non solo negli spigoli che si generano dall'incontro di strutture verticali con quelle orizzontali. Quindi arieggiare una stanza ha la sua validità quando si cucina con la pentola a pressione, quando è in funzione il vaporizzatore al mentolo, quando si vuole cambiare aria perché hanno soggiornato tante persone in una stanza per diverse ore (riunioni) ma non ha alcuna validità per combatte la condensa. Quando la massa d'aria esterna ha l'umidità del 65% ed il tuo muro di casa ha 15 gradi forse è meglio che le finestre le tieni chiuse .

negli appartamenti su due piani l'aria calda si posiziona al piano superiore: l'aria calda è più leggere dell'aria fredda. La tromba della scala, sopratutto se a chiocciola, fa da tubo di tiraggio per la massa d'aria.
Leggo che il soffitto della camera da letto non ha un soffitto ma che si trova a contatto con la struttura del tetto. Questo è un male perché il soffitto aiuta a difendersi dagli sbalzi di temperatura. Inoltre la tua osservazione che le chiazze giallognole aumentano con la pioggia mi autorizzano a dire che l'evaporazione della pioggia provochi un abbassamento della temperature delle strutture del tetto le quali potrebbero innescare la condensazione. La muffa prima di diventare nera prova l'ingiallimento dell'intonaco per via della sua saturazione. Nell'intonaco saturo si crea l'ambiente ideale per l'attecchimento di spore che si trovano normalmente nella atmosfera: si formano tanti puntini marroncini che con il tempo diventano neri.



Grazie per le spiegazioni. Quindi, non è un problema di finestra aperta, ne di panni sui termosifoni. E questo lo abbiamo assodato. Per risolvere il problema?

p.s la scala non è a chiocciola..è normale, in marmo..ma penso cambi poco.
 

Gianco

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Professionista
Se l'abitazione si sviluppa su due piani senza soluzione di continuità è evidente che l'umidità che si sviluppa negli ambienti al piano terra per via della temperatura viene trasferita al piano superiore e si condensa sulle pareti più fredde e particolarmente sui punti termici. Il fenomeno della formazione della muffa viene favorito dal tipo d'intonaco che, se non traspirante, trattiene l'umidità provocando la formazione delle muffe. Un intonaco traspirante, assorbirebbe l'umidità in sospensione per restituirla con il ricambio d'aria dell'ambiente.
Probabilmente le manifestazioni lamentate avvengono solo al piano superiore, se così fosse, consiglierei di separare con una porta i due piani con una porta sistemata in corrispondenza del piano inferiore, davanti alla scala.
 

Fifo84

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Se l'abitazione si sviluppa su due piani senza soluzione di continuità è evidente che l'umidità che si sviluppa negli ambienti al piano terra per via della temperatura viene trasferita al piano superiore e si condensa sulle pareti più fredde e particolarmente sui punti termici. Il fenomeno della formazione della muffa viene favorito dal tipo d'intonaco che, se non traspirante, trattiene l'umidità provocando la formazione delle muffe. Un intonaco traspirante, assorbirebbe l'umidità in sospensione per restituirla con il ricambio d'aria dell'ambiente.
Probabilmente le manifestazioni lamentate avvengono solo al piano superiore, se così fosse, consiglierei di separare con una porta i due piani con una porta sistemata in corrispondenza del piano inferiore, davanti alla scala.

Non posso non essendo mia !
 

gattaccia

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scusa ma questa affermazione contraddice le tue considerazioni iniziali dell'intervento. Infatti aveve scritto:
perchè mi contraddico?
ho scritto che per la mia esperienza dipende da come si comportano gli occupanti, dato che quando le u.i. sono vuote, non c'è formazione di muffa
esempio: appartamento centralizzato occupato da 4 persone senza cappa attaccata che mettevano i panni ad asciugare sui termo etc., muffa. Stesso appartamento occupato da due persone che usavano la cappa e mettevano i panni sul balcone o a fianco del termo, ma anche meno docce, lavatrici etc. (due persone "fanno" meno vapore di 4), niente muffa
altro esempio: mio ufficio privato usato per tutto l'inverno come deposito senza riscaldamento, piano terra no cantinato sotto, permanenza minima di persone e ovviamente no docce e cucina, niente muffa; altri appartamenti sopra, autonomi, dipende da come vengono usati e quanto riscaldati, di solito uno degli errori più grossi secondo me è riscaldare poco per risparmiare e nel contempo aprire poco per non fare entrare freddo e risparmiare ancora
poi ovvio parlo del nord Italia e di u.i. delle quali posso fare confronti perchè appunto sono site in due fabbricati, uno autonomo e uno centralizzato, ci saranno altri esempi da fare, sicuramente, tuttavia la mia piccola esperienza è questa
 

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