gattaccia

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Proprietario Casa
Luigi, sai cosa penso? Che alcuni sono PROPRIETARI, e sentirsi dire che il problema è della CASA...eh , gli torna malissimo...meglio buttarla sulla cosa più semplice, tipo APRI LE FINESTRE, come se uno vivesse murato dentro casa. Io a monte ho già spiegato che arieggio quanto possibile , che alla fine, non utilizzo neanche i termosifoni, usando solo il condizionatore...che casa è a due piani, tutto soffitto in legno, tranne la camera da letto che è comunque un sottotetto ( essendo un villino è un pò spiovente e sopra ci sono direttamente le tegole). La camera è a NORD...che appunto non sembra muffa, non è nera..sono pallini sparsi, colore giallognolo che aumentano con la PIOGGIA. Non credo che, sia un pò di aria condizionata neanche 1 ora a notte di inverno a creare sto casino..tra l'altro, tengo la finestra aperta il più possobioel, più ore possibili, anche se penso che di inverno, nessuno si geli a casa sua per far arieggiare. Capisco che dare la colpa all'inquilino, sia la cosa più economica e veloce ma..a quanto spieghi tu, esistono in realtà una miriade di dati tecnici che portino a pensare che NON BASTA aprire la finestra..Di inverno comunque, di solito, il termometro dentro casa, segna una temperatura interna di 13 gradi circa...12-13---variabile...dopo l'aria condizionata, nel momento in cui si va a dormire ( l'accendo solo in quel momento, visto che si "vive" al piano giù), quando la spengo internamente registro un 17-18 gradi...quando mi allungo più "tempo", nei periodi più freddi...arriva a 19, mai andato oltre. E' vero che a gennaio, vivendo a Roma di notte, saremo anche a 3-4 gradi e che da dentro e fuori ci sono 10 gradi di differenza...ma possibile che sia questo il problema? uno si deve ibernare per non fare condensa?? Mi pare assurdo.
Ovviamente Luigi il post è in generale per tutti...tu sei sempre carinissimo a spiegare tutto in termini tecnici e competenti e ha capito il mio punto di vista.
Io NON dico di NON voler o aver colpe..sicuramente sarà pure cosi...quello che cerco nel caso, è di capire DOVE STA il mio errore...cosi da poterlo modificare, tutto qui.
secondo me tieni il riscaldamento troppo basso, 13 gradi sono pochissimi, 17 sono (o erano) quelli delle fabbriche con operai al lavoro, invece stare fermi in casa a qualle temperature fa troppo freddo (a meno di non stare a letto sotto 2 piumoni), qui da me gli inquilini avrebbero già chiamato la ASL, fai conto che sotto i 18 gradi esterni il sindaco emette ordinanza di anticipare o prorogare i periodi di accensione del riscaldamento, non me lo sto inventando io, del resto noi abbiamo il riscaldamento standard dal 15 ottobre al 15 aprile (salvo appunto deroghe che possono essere da settembre inoltrato a maggio)
inoltre gli inverter scaldano solo l'aria mentre i termo scaldano anche i muri, il che fa sicuramente bene alla muratura degli edifici, fossi in te proverei ad accendere i termo mattina e sera e un po' di giorno se fa freddo (vabbè ormai no, magari il prossimo inverno)
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
ho scritto che per la mia esperienza dipende da come si comportano gli occupanti, dato che quando le u.i. sono vuote, non c'è formazione di muffa
non è vero. Sai quanti sopralluoghi ho fatto di case disabitate che quando i proprietari sono andati a riaprirli ed hanno visto i muri con allevamenti intensivi di funghi sui muri hanno dato la colpa alle perdite di tubazioni ed invece era la pochezza strutturale della loro casa?
Se capissi il motivo per cui si forma la condensa su un muro non saresti così sicura come invece lo sei.
Visto che sei del Nord-Italia, tu pensi che il fenomeno fisico che porta alla formazione della condensa su di un muro sia differente da quello che causa la rugiada, e quando la temperatura dell'aria e zero gradi o meno, alla brina? Chi ti risponde è nato e vissuto per 34 dei suoi anni a Milano e si ricorda della sua gioventù, quando, in certi giorni in inverno, i vetri delle finestre, dietro alle tende, sembravano smerigliati invece era condensa che si formava. Il processo è lo stesso della formazione della brina che c'era fuori. Ma nonostante la condensa sui vetri, attorno alle finestre e negli spigoli dei soffitti, tanto meno sui muri, non c'era condensa e la casa era abitata, i panni si stendevano in casa perché sul balcone diventavano come stoccafissi. Semplicemente era l'intonaco che era fatto bene.
L'umidità dell'aria è uno stato fisico sul quale l'uomo può solo fare qualcosa in ambienti confinati, cioè chiusi.
Tieni presente che, in questo caso che si parla di umidità sui muri, i corpi solidi, cioè i muri, tendono ad assumere una temperatura in equilibrio con la temperatura dell'aria, il raggiungimento dell'equilibrio avviene attraverso uno scambio termico nei due sensi dall'aria al muro e dal muro all'aria a secondo di chi è più caldo. Ma mentre l'aria si scalda o si raffredda velocemente il cambiamento di temperatura del muro è più lento perché il cambiamento risente dell'inerzia termica.
 

Fifo84

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Proprietario Casa
non è vero. Sai quanti sopralluoghi ho fatto di case disabitate che quando i proprietari sono andati a riaprirli ed hanno visto i muri con allevamenti intensivi di funghi sui muri hanno dato la colpa alle perdite di tubazioni ed invece era la pochezza strutturale della loro casa?
Se capissi il motivo per cui si forma la condensa su un muro non saresti così sicura come invece lo sei.
Visto che sei del Nord-Italia, tu pensi che il fenomeno fisico che porta alla formazione della condensa su di un muro sia differente da quello che causa la rugiada, e quando la temperatura dell'aria e zero gradi o meno, alla brina? Chi ti risponde è nato e vissuto per 34 dei suoi anni a Milano e si ricorda della sua gioventù, quando, in certi giorni in inverno, i vetri delle finestre, dietro alle tende, sembravano smerigliati invece era condensa che si formava. Il processo è lo stesso della formazione della brina che c'era fuori. Ma nonostante la condensa sui vetri, attorno alle finestre e negli spigoli dei soffitti, tanto meno sui muri, non c'era condensa e la casa era abitata, i panni si stendevano in casa perché sul balcone diventavano come stoccafissi. Semplicemente era l'intonaco che era fatto bene.
L'umidità dell'aria è uno stato fisico sul quale l'uomo può solo fare qualcosa in ambienti confinati, cioè chiusi.
Tieni presente che, in questo caso che si parla di umidità sui muri, i corpi solidi, cioè i muri, tendono ad assumere una temperatura in equilibrio con la temperatura dell'aria, il raggiungimento dell'equilibrio avviene attraverso uno scambio termico nei due sensi dall'aria al muro e dal muro all'aria a secondo di chi è più caldo. Ma mentre l'aria si scalda o si raffredda velocemente il cambiamento di temperatura del muro è più lento perché il cambiamento risente dell'inerzia termica.



Luigi scusa...pensi che scaldando si risolva? Si parla di termo...ma sai che vuol dire accendere tutte quelle ore il gas, su una casa che si sviluppa su quasi 3 piani? Con i condizionatori spendo la metà....che poi scaldando..cioè, il problema prima era che si arieggiava poco ed era troppo caldo, mo è troppo freddo? :triste: non ci capisco molto..
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
fai conto che sotto i 18 gradi esterni il sindaco emette ordinanza di anticipare o prorogare i periodi di accensione del riscaldamento, non me lo sto inventando io,
mah... secondo me le deroghe dei sindaci alla accensione degli impianti di riscaldamento centralizzato, non sono automatiche ma devono essere emesse delle apposite ordinanze. 18 gradi di temperatura esterna non credo che siano sufficienti per motivare una ordinanza di deroga sulla tempistica del riscaldamento. Ho letto che nel 2016 il Sindaco di Borgomanero ha autorizzato per 7 ore al giorno la accensione anticipata rispetto alla data di inizio del periodo di riscaldamento quando la temperatura scende sotto i 20°.
Nel condominio dovo abito a Roma l'amministratore, nonostante le mie rimostranze, non accendeva il riscaldamento al 1 di novembre perché lei sosteneva che all'esterno c'erano ancora 19/20 gradi e che secondo alcuni condomini, e lei condivideva, in casa non faceva freddo.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
non ci capisco molto..
c'è da capire che devi lavorare sugli intonaci tu invece continui a giocare sulla temperatura dell'aria e sui sistemi di riscaldamento. Lo so che la climatizzazione invernale di un appartamento o di una casa può essere oneroso ma questo è un aspetto che dovevi considerare prima di prendere in affitto la casa.
 

gattaccia

Membro Assiduo
Proprietario Casa
non è vero. Sai quanti sopralluoghi ho fatto di case disabitate che quando i proprietari sono andati a riaprirli ed hanno visto i muri con allevamenti intensivi di funghi sui muri hanno dato la colpa alle perdite di tubazioni ed invece era la pochezza strutturale della loro casa?
Se capissi il motivo per cui si forma la condensa su un muro non saresti così sicura come invece lo sei.
Visto che sei del Nord-Italia, tu pensi che il fenomeno fisico che porta alla formazione della condensa su di un muro sia differente da quello che causa la rugiada, e quando la temperatura dell'aria e zero gradi o meno, alla brina? Chi ti risponde è nato e vissuto per 34 dei suoi anni a Milano e si ricorda della sua gioventù, quando, in certi giorni in inverno, i vetri delle finestre, dietro alle tende, sembravano smerigliati invece era condensa che si formava. Il processo è lo stesso della formazione della brina che c'era fuori. Ma nonostante la condensa sui vetri, attorno alle finestre e negli spigoli dei soffitti, tanto meno sui muri, non c'era condensa e la casa era abitata, i panni si stendevano in casa perché sul balcone diventavano come stoccafissi. Semplicemente era l'intonaco che era fatto bene.
L'umidità dell'aria è uno stato fisico sul quale l'uomo può solo fare qualcosa in ambienti confinati, cioè chiusi.
Tieni presente che, in questo caso che si parla di umidità sui muri, i corpi solidi, cioè i muri, tendono ad assumere una temperatura in equilibrio con la temperatura dell'aria, il raggiungimento dell'equilibrio avviene attraverso uno scambio termico nei due sensi dall'aria al muro e dal muro all'aria a secondo di chi è più caldo. Ma mentre l'aria si scalda o si raffredda velocemente il cambiamento di temperatura del muro è più lento perché il cambiamento risente dell'inerzia termica.
ma infatti io ho portato la mia esperienza, tra stesse u.i. abitate o non abitate
si vede che i miei intonaci sono fatti benino, comunque sia non mi pare utile non considerare affatto tutti i vapori prodotti dall'uso di abitanti, del resto basta leggere gli ordinari consigli antimuffa per avvedersene, altrimenti come mai per es. è consigliato l'uso della cappa della cucina (oltre ad essere obbligatoria, la cappa, secondo i regolamenti di igiene, tutti dicono: usatela)?

poi se la mia esperienza non conta nulla, va bene lo stesso, ci mancherebbe

ministero della salute:
Nello specifico, l’opuscolo sull’umidità e le muffe elaborato dal Ministero della Salute, oltre ad informare i cittadini degli effetti delle muffe sulla salute, fornisce i seguenti consigli per ridurre l’esposizione alla muffa.

  • assicurarsi che i muri esterni, le fondamenta, i sottotetti e l’attico siano isolati e ben ventilati;
  • cercare di mantenere all’interno dell’abitazione un’umidità inferiore al 50%;
  • assicurarsi che non vi sia terra o altro materiale che possa drenare l’umidità a diretto contatto con i muri della casa: potrebbe causare condensa e formazione di muffa;
  • non usare tappeti o moquette in zone con alta umidità come bagno, cucina, lavanderia;
  • non lasciare i vestiti stesi ad asciugare per molto tempo in ambienti chiusi poco ventilati;
  • cercare di eliminare fenomeni di condensa che spesso sono causa di umidità; in presenza di condense è consigliabile aerare frequentemente l’ambiente;
  • eliminare le macchie di muffa con prodotti antimuffa;
  • assicurare la corretta manutenzione di umidificatori e condizionatori e del sistema di ventilazione meccanica, in particolare delle bocchette esterne e dei filtri;
  • pulire regolarmente le guarnizioni dei frigoriferi; vuotare e pulire frequentemente le vaschette dell'acqua nei frigoriferi auto sbrinanti;
  • lavare regolarmente le tende della doccia, il lavandino, la vasca e le pareti di bagno e cucina con candeggina;
  • limitare il numero delle piante ornamentali (le muffe possono essere aerodisperse quando le piante sono reinvasate, spostate o annaffiate, e comunque aumentano l'umidità ambientale);
  • i depuratori di aria muniti di filtri adeguati possono essere efficaci nel rimuovere le spore fungine e scongiurare la formazione di muffa.
L’opuscolo del Ministero della Salute in formato pdf è consultabile a questo link.
 

gattaccia

Membro Assiduo
Proprietario Casa
mah... secondo me le deroghe dei sindaci alla accensione degli impianti di riscaldamento centralizzato, non sono automatiche ma devono essere emesse delle apposite ordinanze. 18 gradi di temperatura esterna non credo che siano sufficienti per motivare una ordinanza di deroga sulla tempistica del riscaldamento. Ho letto che nel 2016 il Sindaco di Borgomanero ha autorizzato per 7 ore al giorno la accensione anticipata rispetto alla data di inizio del periodo di riscaldamento quando la temperatura scende sotto i 20°.
Nel condominio dovo abito a Roma l'amministratore, nonostante le mie rimostranze, non accendeva il riscaldamento al 1 di novembre perché lei sosteneva che all'esterno c'erano ancora 19/20 gradi e che secondo alcuni condomini, e lei condivideva, in casa non faceva freddo.
infatti ho scritto che il sindaco emette ordinanza (tra l'altro è una deroga facoltativa, si può accendere, mica si deve)
vabbè
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
L’opuscolo del Ministero della Salute in formato pdf è consultabile a questo link.
in questo forum sovente ci sono discussioni iniziate da persone che hanno il problema della muffa sui muri, muffa generata dalla condensa. Tutte le volte, dico tutte, gli interventi portano a consigliare prodotti come la candeggina o prodotti anti muffa, oppure suggeriscono comportamenti del tipo arieggiare, ecc... ecc... .
Quasi tutti dicono di aver già fatto uso di prodotti, di arieggiare, di abbassare la temperatura, di non stendere ad asciugare i panni ecc.. ecc... ma il problema della muffa non viene debellato. E allora queste persone cosa fanno si devono sparare, dovono buttare giù casa e costruirne una nuova?
Quando il problema è l'intonaco tutti i suggerimenti dati sono palliativi, anche se vengono dati da tecnici che lavorano nei ministeri. Tecnici si fa per dire, sono tutti dei teorici, mai fatto un cantiere in vita loro, al massimo sono stati un'ora su un cantiere, e cosa vuoi che abbiano assimilato da una fugace visita? Invece sono bravissimi nel copia/incolla di lavori fatti da altri.
Il problema dello smaltimento dei fumi da cottura è regolato da disposizioni che regolamentano la salubrità e quindi la abitabilità degli appartamenti dal punto di vista igienico sanitario.
Se usando la candeggina le chiazze di muffa scompaiono ma poi ricompaiono è evidente che è un provvedimento non efficace ed il problema è altrove; se invece non compaiono più allora è tutto risolto e siamo contenti tutti.
assicurarsi che i muri esterni, le fondamenta, i sottotetti e l’attico siano isolati e ben ventilati;
nei muri perimetrali esterni a doppia parete e cassa vuota (come sono la maggioranza dei muri delle case in c.a. costruiti fino agli inizi del 2000) la distanza tra la parete del muro di rivestimento (quello esterno) e la parete del muro di tamponatura (quello interno) non deve superare i 4 cm perché, se la distanza è superiore, nella intercapedine si generano dei movimenti convettivi per cui il freddo e l'umidità del muro di rivestimento si trasmette al muro di tamponatura; di conseguenza hai voglia di usare candeggina ed arieggiare il muro sarà sempre soggetto a condensa.
 

Fifo84

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Proprietario Casa
c'è da capire che devi lavorare sugli intonaci tu invece continui a giocare sulla temperatura dell'aria e sui sistemi di riscaldamento. Lo so che la climatizzazione invernale di un appartamento o di una casa può essere oneroso ma questo è un aspetto che dovevi considerare prima di prendere in affitto la casa.

Lavorare sugli intonaci..a me conviene di più...:)
 

Fifo84

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Proprietario Casa
in questo forum sovente ci sono discussioni iniziate da persone che hanno il problema della muffa sui muri, muffa generata dalla condensa. Tutte le volte, dico tutte, gli interventi portano a consigliare prodotti come la candeggina o prodotti anti muffa, oppure suggeriscono comportamenti del tipo arieggiare, ecc... ecc... .
Quasi tutti dicono di aver già fatto uso di prodotti, di arieggiare, di abbassare la temperatura, di non stendere ad asciugare i panni ecc.. ecc... ma il problema della muffa non viene debellato. E allora queste persone cosa fanno si devono sparare, dovono buttare giù casa e costruirne una nuova?
Quando il problema è l'intonaco tutti i suggerimenti dati sono palliativi, anche se vengono dati da tecnici che lavorano nei ministeri. Tecnici si fa per dire, sono tutti dei teorici, mai fatto un cantiere in vita loro, al massimo sono stati un'ora su un cantiere, e cosa vuoi che abbiano assimilato da una fugace visita? Invece sono bravissimi nel copia/incolla di lavori fatti da altri.
Il problema dello smaltimento dei fumi da cottura è regolato da disposizioni che regolamentano la salubrità e quindi la abitabilità degli appartamenti dal punto di vista igienico sanitario.
Se usando la candeggina le chiazze di muffa scompaiono ma poi ricompaiono è evidente che è un provvedimento non efficace ed il problema è altrove; se invece non compaiono più allora è tutto risolto e siamo contenti tutti.

nei muri perimetrali esterni a doppia parete e cassa vuota (come sono la maggioranza dei muri delle case in c.a. costruiti fino agli inizi del 2000) la distanza tra la parete del muro di rivestimento (quello esterno) e la parete del muro di tamponatura (quello interno) non deve superare i 4 cm perché, se la distanza è superiore, nella intercapedine si generano dei movimenti convettivi per cui il freddo e l'umidità del muro di rivestimento si trasmette al muro di tamponatura; di conseguenza hai voglia di usare candeggina ed arieggiare il muro sarà sempre soggetto a condensa.
Lavorare sugli intonaci..a me conviene di più...:)



Ah, poi non è che GIOCO sulla temperatura...è che ascolto anche i pareri che riportano gli altri, spiegando appunto che non credo sia un problema di temperatura.. La vediamo uguale..
 

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