Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Peccato però che non abbiamo mai avuto evidenza di una difformità con lo stato di fatto, che tra l’altro penso rilevi soprattutto sui fabbricati
Sbagli perché una particella comune che non viene attribuita correttamente può già creare casino e farti saltare un atto (che sia tuo o al tuo vicino/iche la utilizzano) Per quello che abbiamo insistito!
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Sbagli perché una particella comune che non viene attribuita correttamente può già creare casino e farti saltare un atto (che sia tuo o al tuo vicino/iche la utilizzano) Per quello che abbiamo insistito!
Per la stessa ragione, una particella in proprietà esclusiva dichiarata BCNC produrrebbe lo stesso effetto. Quindi di cosa discutiamo?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Sbagli perché una particella comune che non viene attribuita correttamente può già creare casino e farti saltare un atto (che sia tuo o al tuo vicino/iche la utilizzano) Per quello che abbiamo insistito!
giustissimo; tuttavia prima bisogna che venga creata e registrata la particella di cui si discute. Una cosa è fare una divisione di una comproprietà che prevedeva al suo interno una corte urbana, usata come giardino, della quale non si sa se avesse o meno un passo carrabile su strada (pubblica o privata). Un'altra cosa è normalizzare due proprietà nate da una comproprietà, che hanno subito una parziale modifica di destinazione d'uso, da giardino a area di parcheggio, per cui si necessita di un cancello su strada, di un'area BCNC come spazio di manovra per consentire l'accesso ad entrambe le due proprietà.
Io ho sempre interpretato la seconda planimetria pubblicata dal postante come la reale rappresentazione dello stato di fatto attuale che però è una evoluzione consensuale non registrata dell'atto di divisione originario. Non potrebbe essere altrimenti: perché se la situazione fosse stata contestuale all'atto di divisione, sarebbe descritta nell'atto stesso e,se l'atto non è stato mangiato dai topi, sarebbe nelle disponibilità di ValerioBi, il quale non avrebbe ragione di porre la domanda che ha posto.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Io ho sempre interpretato la seconda planimetria pubblicata dal postante come la reale rappresentazione dello stato di fatto attuale che però è una evoluzione consensuale non registrata dell'atto di divisione originario.
Il problema è proprio quello quando hai una rappresentazione della realtà che non è acclarata dall’atto che è probante ma che necessita sempre di una eventuale rettifica catastale.
noi sappiano che il pezzettino è una corte esclusiva ma non sappiano di chi, non vorrei (ne ho viste) di vecchi frazionamenti dove alla morte del de cuis iniziale viene diviso in due e poi nella voltura ci si dimentica dei pezzettini rimasti (creatisi per volontà di entrambi di avere un accesso comune). Non vorrei che la particella fosse rimasta al vecchio de cuis.

sto impotizzando, ma quando vedo due case di due fratelli (uno ricordiamo che è morto) costruite vicino e con un accesso comune molto probabilmente (e lo dico perché ho un caso simile in famiglia) sono la derivazione di un frazionamento di un unico terreno originario di proprietà del papà che, al momento della morte (a volte anche prima) viene frazionato e diviso tra gli eredi.

Purtroppo capita anche molto spesso che nel partire da un terreno unico con un numero di mappa e farne 2 (le due proprietà) ci si dimentichi di come dare attribuzione agli accessi comuni (che poi magari sono appartenenti ad uno dei due) con diritto di passaggio dell’altro.

Se di proprietà dell’altro, e l’altro volesse chiudere, devi anche capire se nell’atto di provenienza è stata indicata una servitú di passaggio a favore dell’altro. Se così non fosse e non si trattasse di un fondo intercluso (con possibilità altra d’accesso) molto facile essere indirizzati altrove, salvo poter dimostrare di utilizzare quell’accesso da 20 anni almeno!

P.S basta veramente una sciocchezza come una non precisione su una servitù per finire in un ginepraio pauroso!
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
.... non me ne ero accorto. Il problema di valerio era solo il timore che potessero privarlo del suo diritto di passo: i formalismi catastali non lo hanno minimamente sfiorato.
Ognuno capisce e interviene in rapporto alle proprie competenze.
Per la stessa ragione, una particella in proprietà esclusiva dichiarata BCNC produrrebbe lo stesso effetto. Quindi di cosa discutiamo?
E qui si nota la mancata conoscenza delle norme urbanistiche.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Una cosa è fare una divisione di una comproprietà che prevedeva al suo interno una corte urbana, usata come giardino, della quale non si sa se avesse o meno un passo carrabile su strada (pubblica o privata). Un'altra cosa è normalizzare due proprietà nate da una comproprietà, che hanno subito una parziale modifica di destinazione d'uso, da giardino a area di parcheggio, per cui si necessita di un cancello su strada, di un'area BCNC come spazio di manovra per consentire l'accesso ad entrambe le due proprietà.
Io ho sempre interpretato la seconda planimetria pubblicata dal postante come la reale rappresentazione dello stato di fatto attuale che però è una evoluzione consensuale non registrata dell'atto di divisione originario.
Sia il giardino che il cortile, usato per giocare o da destinare alla sosta delle auto, possono avere un ingresso carrabile che usufruisca o di una servitù di passaggio o di BCNC di disimpegno.
Poi le interpretazioni possono essere differenti e ciascuno esprime il suo punto di vista a seconda delle proprie competenze.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
[
Per la stessa ragione, una particella in proprietà esclusiva dichiarata BCNC produrrebbe lo stesso effetto. Quindi di cosa discutiamo?

QUOTE="Gianco, post: 382093, member: 43421"]
E qui si nota la mancata conoscenza delle norme urbanistiche.
[/QUOTE]
, possono avere un ingresso carrabile che usufruisca o di una servitù di passaggio o di BCNC di disimpegno.
Ma sei almeno coerente? E da quando le norme urbanistiche prevalgono sul titolo della proprietà. Non mi permetto di mettere in dubbio la tua competenza in pratiche edilizie e catastali, ma temo di dubitare della tua competenza per quanto concerne il diritto privato. Fattelo spiegare da una persona di legge
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Le norme urbanistiche come quelle catastali sono un tutt’uno di fatto e sono NECESSARIE per arrivare a tutelare una proprietà da una qualunque richiesta di danni, specialmente quando vi è poi un atto . @basty dobbiamo imparare ad essere precisi sugli immobili per evitarci dei casini.
Purtroppo resiste ancora una cultura “cosa vuoi che sia...” e vale finché non viene fuori un casino dopo si va avanti a smazzarsi per anni.
Vi invito tutti quanti ad una bellissima lettura di un bellissimo libro utile a tal scopo: “Ante 67 CONFORMITÀ URBANISTICA nella compravendita immobiliare” di Carlo Pagliai.

È ottimo per destreggiarsi nei casini del l’immobiliare e capire l’evoluzione della normativa statale/regionali e capirne le conseguenze sul nostro patrimonio immobiliare, e relativi litigi!
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto