Però nulla vieta all’amministratore, comunque entro il termine di prescrizione, di convocare l’assemblea per l’approvazione di un nuovo stato di riparto, comprensivo di tutte le quote scadute pregresse dovute dai condomini.
Dunque, anche i saldi degli esercizi precedenti entrano a far parte di un unico rendiconto che, se contestato dal singolo condomino, dovrà essere impugnato nei termini di cui all’art. 1137 c.c.
Il termine di prescrizione dei contributi condominiali si rinnova a ogni approvazione dello stato di riparto da parte dell’assemblea condominiale, con la conseguenza che i saldi dovuti dai condomini si cristallizzano nel tempo, incluse le morosità pregresse, e diventano esigibili in ogni tempo.
Mi dicono che "il debito dovrebbe essere riportato puntualmente nei rendiconti successivi, altrimenti scatta la prescrizione ".
Ora, non è che negli ultimi 7 anni l'amministratore nei rendiconti ha messo questi 13K Euro come reminder. Li ha accantonati così come ha accantonato il relativo consuntivo non approvato, e iniziato lì la sua nuova gestione perché era l'amministratore entrante.
Quindi secondo te cosa succede? Consuntivo non approvato, ma l'amministratore nei rendiconti questi soldi negli anni successivi non ce li ha messi come reminder, bensì ha accantonato la cosa e l'ha riportata alla luce oggi, 2021.
Siamo riusciti ad andare avanti perché ci sono cause ancora in attesa di definizione (traduzione: due fornitori dobbiamo ancora pagarli da 7 anni), e perché 7 anni fa ha chiesto 50 euro a ogni condomino per il fondo cassa (anziché chiedere di alimentare il fondo cassa sulla base dei millesimi di proprietà).
A breve ne parlano in assemblea ma vorrei sapere se, alla luce del modus operandi dell'attuale amministratore, la somma si può considerare prescritta o meno.