Buongiorno.
Quesito di oggi, è il "frazionamento per affitto".
Un proprietario di appartamento, in zona mare, stile anni 60/70, A3 seconda casa inutilizzata, di circa 130 mq, così fatto: ingresso e lungo corridoio, a destra grande sala di 50mq e due finestre + una camera, a sinistra cucina con ampio ripostiglio e lavatoio + bagno, in fondo al corridoio camera matrimoniale. Sul pianerottolo due ingressi, uno in cucina non utilizzato ed uno al corridoio che è utilizzato.
L'edificio è di proprietà familiare senza contrasti per le eventuali trasformazioni, quindi nessun divieto a realizzazione di opere sulle parti comuni.
L'appartamento è sul mercato in affitto, ma la richiesta odierna è per una frazione e non per il totale.
Perciò la necessità sarebbe: chiudere (possibilmente con cartongesso) porta cucina nel corridoio, lasciando questa frazione inutilizzata.
Quindi il resto dell'appartamento verrebbe affittato, ma prima andrebbe realizzato un angolo cottura su una parete della sala.
A questo punto, prima di procedere alla conclusione del contratto affitto (per un periodo incerto) ad uso abitativo 4+4, si vorrebbe realizzare una valutazione di convenienza.
Partendo dal costo degli adempimenti di legge, tutta la burocrazia sia comunale che catastale, (Diversa distribuzione spazi interni? Frazionamento? Ristrutturazione? Cambio destinazione d'uso? In quale campo ci troviamo?).
Escludendo i compensi dei professionisti tecnici e le opere murarie ed impiantistiche, per le quali si può immaginare una moderata contrattazione.
Il "frazionamento" impone il ri-accatastamento?
Ci troveremo di fronte ad una creazione di nuova unità immobiliare?
Varieranno gli importi delle imposte, ci saranno doppie utenze?
Considerando un affitto annuo di €.4500,00 lorde, ma tassate al 27%, il gioco varrà la candela?
Grazie
Quesito di oggi, è il "frazionamento per affitto".
Un proprietario di appartamento, in zona mare, stile anni 60/70, A3 seconda casa inutilizzata, di circa 130 mq, così fatto: ingresso e lungo corridoio, a destra grande sala di 50mq e due finestre + una camera, a sinistra cucina con ampio ripostiglio e lavatoio + bagno, in fondo al corridoio camera matrimoniale. Sul pianerottolo due ingressi, uno in cucina non utilizzato ed uno al corridoio che è utilizzato.
L'edificio è di proprietà familiare senza contrasti per le eventuali trasformazioni, quindi nessun divieto a realizzazione di opere sulle parti comuni.
L'appartamento è sul mercato in affitto, ma la richiesta odierna è per una frazione e non per il totale.
Perciò la necessità sarebbe: chiudere (possibilmente con cartongesso) porta cucina nel corridoio, lasciando questa frazione inutilizzata.
Quindi il resto dell'appartamento verrebbe affittato, ma prima andrebbe realizzato un angolo cottura su una parete della sala.
A questo punto, prima di procedere alla conclusione del contratto affitto (per un periodo incerto) ad uso abitativo 4+4, si vorrebbe realizzare una valutazione di convenienza.
Partendo dal costo degli adempimenti di legge, tutta la burocrazia sia comunale che catastale, (Diversa distribuzione spazi interni? Frazionamento? Ristrutturazione? Cambio destinazione d'uso? In quale campo ci troviamo?).
Escludendo i compensi dei professionisti tecnici e le opere murarie ed impiantistiche, per le quali si può immaginare una moderata contrattazione.
Il "frazionamento" impone il ri-accatastamento?
Ci troveremo di fronte ad una creazione di nuova unità immobiliare?
Varieranno gli importi delle imposte, ci saranno doppie utenze?
Considerando un affitto annuo di €.4500,00 lorde, ma tassate al 27%, il gioco varrà la candela?
Grazie