Sjlvia

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Mia figlia e il marito hanno acquistato un immobile (bifamiliare) al grezzo, accatastato in categoria F3, circa due anni e mezzo fa; hanno fruito delle agevolazioni prima casa, pagando IVA al 4%.
In seguito l'hanno completato e, oltre al garage singolo coperto, hanno obbligatoriamente dovuto ricavare un doppio posto auto in giardino per osservare la normativa tecnica del Comune con il risultato finale di avere due unità accatastate in C/6.
Dall'Agenzia delle Entrate è giunta una contestazione perché l'aliquota ridotta del 4% poteva essere applicata solamente sull'abitazione + una sola pertinenza per ogni categoria (C2, C6 e C7); l'Agenzia ha conteggiato il valore del posto auto esterno facendo la proporzione tra il costo di acquisto riportato nell'atto notarile e la rendita catastale (costo acquisto/totale delle tre rendite catastali*rendita posto auto).
Pur consapevoli dell'obbligatorietà comunale di prevedere i due posti auto esterni a lavori finiti, nessuno li aveva avvisati che sarebbe stato necessario pagare l'IVA al 10% su una parte del valore pagato, né in fase di acquisto (notaio, agenzia immobiliare, costruttore) né durante o dopo i lavori (architetto che li ha seguiti con le pratiche comunali) probabilmente dando per scontato che il valore della compravendita riguardasse il fabbricato in corso di costruzione con il terreno di pertinenza e non le opere ancora da eseguire.
Non voglio essere fraintesa, so che il concetto corrisponde alla normativa, ma mi chiedo se la richiesta dell'Agenzia delle Entrate sia corretta oppure sia contestabile visto che al momento dell'acquisto i due posti auto esterni NON esistevano e sono stati ricavati successivamente a loro spese pulendo, livellando e sistemando il terreno esterno e poi posando del ghiaino, tutto eseguito in economia e senza altre opere (neppure illuminazione); oppure, in alternativa, se sia eventualmente contestabile il valore dato, sempre per lo stesso motivo (il rapporto in compravendita era evidentemente diverso dal finito).
Grazie a chi mi aiuterà a capire meglio la situazione.
 

Gianco

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Difatti, i posti auto possono essere ricavati nel cortile, ovviamente accessibile, senza peraltro individuarli con precisione e dichiararli in catasto. Anche nel caso di assegnazione fra i condomini si può fare riferimento ad una planimetria che individua gli spazi di manovra ed i posti auto, approvata fra gli aventi diritto, risparmiando così, inutili balzelli.
 

Sjlvia

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Proprietario Casa
secondo me l'errore è stato censire i posti auto scoperti come C/6, di solito si trattano come cortile/giardino

Difatti, i posti auto possono essere ricavati nel cortile, ovviamente accessibile, senza peraltro individuarli con precisione e dichiararli in catasto. Anche nel caso di assegnazione fra i condomini si può fare riferimento ad una planimetria che individua gli spazi di manovra ed i posti auto, approvata fra gli aventi diritto, risparmiando così, inutili balzelli.
Grazie per le risposte.
Quindi secondo voi non era necessario l'accatastamento del C/6 esterno per avere l'agibilità, nonostante il Comune, in base alla metratura dell'abitazione, obblighi ad avere tre posti auto?
Tra l'altro il lotto è privato, non si tratta di Condominio, e questo avrebbe reso tutto più semplice.
 

Sjlvia

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Proprietario Casa
il comune vuole che siano identificati sul progetto e realmente fruibili, il censimento non importa e nel caso specifico l'operazione ti ha danneggiato
Il tecnico che ha seguito i lavori ha sempre parlato dell'obbligatorietà, ma non ha mai fatto presente che c'era la possibilità di non accatastarli.

Speriamo che questo non comporti un accertamento anche sulle fatture di completamento, visto che è sempre stata applicata l'IVA al 4%; in realtà riguardano solamente l'abitazione e il garage, perché nessun lavoro è stato fatto per i posti auto (come dicevo, solo la sistemazione in economia fatta da mio genero), però il concetto "fiscale" non cambia...

Secondo te si può (e si potrà, nel caso succedesse anche questo) fare qualcosa?
 
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Gianco

Membro Storico
Professionista
Il tecnico che ha seguito i lavori ha sempre parlato dell'obbligatorietà, ma non ha mai fatto presente che c'era la possibilità di non accatastarli.
La norma prevede che debbano essere a disposizione le superfici a parcheggio previste dal regolamento edilizio. Ma non prevede che debbano essere accatastati i posti auto.
Magari suggerirò a mia figlia di chiedere un appuntamento in ufficio all'Agenzia delle Entrate per capire meglio.
Al catasto interessa solo che i posti auto definiti nella loro dimensione debbano essere accatastati. Il piazzale destinato alla sosta delle auto non deve essere dichiarato in catasto.
 

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