AnnaAquario

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Ciao a tutti, mi chiamo Anna e mi sono appena iscritta al forum.

Sto aiutando un amico a risolvere un problema, io non ho nessuna qualifica per fare questo, sto solo cercando di rendermi utile.
La sua situazione è molto delicata e per questo lui mi ha chiesto di essere molto discreta, quindi cercherò di dire solo lo stretto indispensabile.

Ora vi spiego come stanno le cose:
Il mio amico vive in una casa di sua proprietà, l'ha ereditata da suo padre che è morto molti anni fa. Quando era in vita il padre, per questioni riguardanti il patrimonio immobiliare, si affidava completamente a un suo amico geometra, di cui si fidava molto.
Per questo motivo, per il figlio, è stato naturale continuare in questo modo, dopo la morte del padre.
Si è avvalso quindi, dell'aiuto del geometra, anche per le procedure necessarie, al momento di ereditare dal padre.
Nel corso del tempo, il figlio ha interrotto i rapporti con il geometra, dal momento che non si è trovato più in circostanze che richiedessero il suo aiuto.
Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi si è sempre rivolto a un CAF e tutto sembrava regolare.
Il geometra amico di suo padre nel frattempo è morto.

Recentemente, il mio amico, ha iniziato a considerare la possibilità di fare dei lavori di ristrutturazione, spinto sopratutto dagli incentivi messi a disposizione dallo Stato.
A questo punto, per la prima volta, ha iniziato a interessarsi in prima persona delle questioni relative ai suoi beni e quindi si è messo a consultare le carte relative.

Cosi facendo ha scoperto che c'erano delle incongruenze e alla fine è arrivato a una conclusione sconcertante: apparentemente lui risulta proprietario solo di metà della casa che abita.

Per capire questo occorre tornare indietro nel tempo. In origine la casa era stata per metà di proprietà del nonno del mio amico e l'altra metà invece era di proprietà di un fratello del nonno, quindi un prozio. La suddivisione è chiara perché si tratta di due distinte particelle catastali.
Il nonno è morto prima del prozio e a ereditare la sua parte è stato il padre del mio amico. Fin qui tutto bene.
Successivamente il padre del mio amico ha ristrutturato da cima a fondo la parte sua dell'edificio.

Ma quando è morto il prozio, è successo qualcosa di strano, ovvero il padre del mio amico, per qualche motivo ignoto, non ha fatto i passaggi necessari per ereditare la metà della casa di costui.
La metà della casa di proprietà del prozio era già nella loro disponibilità, come famiglia, quello che hanno fatto è stato continuare a usarla, come prima, ma a questo punto credo si possa dire che lo abbiano fatto come abusivi.

Il mio amico giura di non essere mai stato al corrente della cosa, quindi lui era in buona fede, invece sembra difficile credere che suo padre non fosse a conoscenza dei fatti, ma per qualche motivo ha lasciato le cose come stavano.
Un'ipotesi è che il prozio avesse anche altri eredi e quindi l'avvio delle pratiche per la successione avrebbe richiesto, come minimo, di riscattare in denaro la loro parte di eredità.
Il mio amico sostiene però di ricordare che in precedenza suo nonno avesse liquidato altri eredi cedendogli campi e denaro. Esistono documenti che lo confermano, quello che però non sembra emergere è che tale operazione fosse finalizzata a ottenere l'esclusiva sui diritti dell'abitazione, o meglio della parte di abitazione di proprietà del prozio, visto che peraltro in quel momento era ancora vivo.

Riassumendo i fatti, il mio amico ha ereditato da suo padre quello che il padre ha ereditato da suo nonno, quindi metà della casa. Ma l'altra metà della casa, che apparteneva al prozio, non è mai stata ereditata dal padre del mio amico, di conseguenza nemmeno dal mio amico.

Quindi non si tratta solo di una mancata successione ma come ho detto nel titolo, di una doppia mancata successione.
Il mio amico vive prevalentemente nella parte ristrutturata, però fa uso anche dell'altra parte, sopratutto perché anche il giardino è diviso a metà.

Mi sono chiesta se questa situazione configurasse un problema di evasione fiscale, però non credo sia cosi, perché di fatto il mio amico non possiede attualmente la parte che non dichiara, quindi piuttosto possiamo dire che la utilizza in modo abusivo.

La domanda finale è questa: come se ne esce da una situazione del genere?
Penso che molti direbbero: rivolgiti a un esperto. Ma la cosa è talmente delicata che prima di parlare con qualcuno che possa identificarti, il mio amico vorrebbe farsi un quadro della situazione.
Una domanda interessante è: se nessuno l'ha ereditata, quella parte di casa di chi è? Dello Stato?

Altra domanda immediata è: il diritto all'eredità ha termini di scadenza? Potrebbe essere decaduto? Oppure è sempre possibile sanare una situazione, facendo i dovuti ravvedimenti.
Ma il problema è che qui stiamo parlando di due successioni saltate. Forse però la cosa non è cosi grave, nel senso che se il padre ha, per cosi dire, rinunciato all'eredità, questa potrebbe essere passata automaticamente alla generazione successiva, e quindi l'unico problema sarebbe solo l'estrema tardività con la quale si andrebbe ora a rivendicare il diritto di successione.

Spero che ci sia qualcuno qui, in grado di darmi qualche risposta a riguardo.
Vi ringrazio molto e arrivederci.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
1 ) il tuo amico è unico erede del padre, che, a quanto pare probabile, ha usucapito l’altra metà casa (per intenderci, quella del prozio).
Sia che la casa fosse effettivamente del prozio, che di qualsiasi altro, da quanto raccontato.
Ma naturalmente questa situazione va verificata , non è possibile dare certezze su un forum.
2) l’usucapione non deve necessariamente essere dichiarata da un giudice, nel senso che, essendoci i requisiti, la proprietà risulta acquisita di diritto.
Si può anche vendere, sul presupposto di aver usucapito (se l’acquirente si fida).
Se invece si desidera formalizzare la cosa, serve l’avvocato.
3) Secondo me un geometra va bene per capire effettivamente cosa apparteneva a chi, il notaio per per dare consigli su come gestire la cosa per il futuro, l’avvocato per formalizzare l’avvenuta usucapione (o per resistere ad eventuali pretese altrui).
Forse io personalmente, avendo un notaio di estrema fiducia, in prima battuta mi rivolgerei a lui per un primo approccio alla questione.
4) nessuna possibilità, confermo.
5) qualcosa probabilmente si dovrà certo pagare, anche retroattivamente, ma non mi preoccuperei eccessivamente dell’entità : sarebbero comunque soldi ben spesi, per chiudere la situazione di incertezza.
 

griz

Membro Storico
Professionista
La prima cosa da fare è una visura catastale storica che però a livello di banca dati arriva fino all'informatizzazione (circa 1985) dove si troverà l'ultima intestazione riportata sulla partita cartacea, se questo ancora lascia dubbi si può visionare i registri cartacei che dovrebbero essere consultabili tramite i microfilms archiviati presso l'ufficio. Parallelamente è possibile anche fare ricerche presso la Conservatoria. Comunque se il tuo amico e la sua famiglia hanno occupato l'immobile come dici, anche se il presunto erede dovesse farsi vivo oggi avrebbe poche speranze di entrare in possesso. Andrebbero fatti i passi necessari per sancire la proprietà partendo da quello che si può rilevare dagli archivi all'Agenzia delle Entrate
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Io direi che su questo argomento c'è ben poco accordo. Non è che per caso Gianco è un geometra
Esatto come già accennato da @Dimaraz.
Infine, condivido appieno il parere di @Franci63: l'immobile, posseduto da oltre 20 anni nei modi di legge è usucapito. Pertanto deve essere dichiarato nella successione del padre del tuo amico, eventualmente presentando una integrazione.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Comunque se il tuo amico e la sua famiglia hanno occupato l'immobile come dici, anche se il presunto erede dovesse farsi vivo oggi avrebbe poche speranze di entrare in possesso. Andrebbero fatti i passi necessari per sancire la proprietà partendo da quello che si può rilevare dagli archivi all'Agenzia delle Entrate
@griz, riesci sempre ad intervenire mentre sto rispondendo e mi tocca integrare. Evidentemente ne prendo atto senza voler polemizzare. Alla prossima!
 

AnnaAquario

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Ragazzi, come team siete una vera forza!
Non sto scherzando, siete persone differenti, con competenze differenti e conseguenti differenti punti di vista. Ma è proprio quello il bello, in questo modo riesco ad avere una visione più completa, anche se per altri versi, una risposta univoca sarebbe più rassicurante.

Questa volta avete seguito percorsi differenti nelle risposte, quindi torno a rispondervi singolarmente:

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DIMARAZ (da cosa deriva questo nick? Sono curiosa. Magari è solo un cognome!)

Vera la prima...non la seconda.
A confondere le acque ti ha risposto pure un Dottore in Legge ..

Però hai studiato legge, di la verità! Hai la "forma mentis" dell'avvocato (visto che ti piace il latino), per te non è mai "bianco" e nemmeno "nero", sempre un "forse".
Credevo che "dottore in legge" fosse sinonimo di avvocato, non è cosi?
Ma chi dei due tra Franci63 e griz?

Teoricamente no...ma il possedere ai fini dell'usucapione deve essere "uti dominus" e per questo suggerivo un "azzeccagarbugli"

Wikipedia : Uti dominus - Wikipedia
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Un soggetto che possiede un bene uti dominus lo gestisce "come se ne fosse il proprietario", ossia godendone dell'uso e degli eventuali guadagni derivanti da un bene.
-----------------------------

Bene, allora non serve un "azzeccagarbugli", questo fatto è certo, non ci sono ombre di dubbio. Quella parte di casa è stata usata come abitazione e come sede di attività lavorativa, da parte della famiglia per decenni, nessun estraneo ci ha mai vissuto o utilizzato il posto in modo differente.
Al termine del mio intervento però devo fare delle correzioni su quanto avevo raccontato la volta scorsa.

Un "Notaio" è un plus al momento inutile... L'eventuale Usucapione va "ratificata" in Tribunale

Interessante, grazie di avermelo detto. Da quanto detto fin qui, io credevo che la cosa da fare fosse andare da un notaio e registrare una "integrazione della successione" o una "successione integrata", non so come sia più corretto definirla. Questo era quanto diceva Gianco e forse non solo lui. Mi sembrava ragionevole e in tal caso l'unica figura strettamente necessaria sarebbe stata proprio il notaio, ora salta fuori che occorre un giudice...
Sono perplessa ma non metto in dubbio quanto dici, è solo che stavo cominciando a diventare ottimista per una semplice soluzione e questo nuovo elemento non va in quella direzione. Non mi piacciono i tribunali perché i giudici a volte sono imprevedibili.

Il fatto stesso di "pensare" di essere il proprietario di una seconda unità stride con il non preoccuparsi di pagarne le imposte.

Beh, questa affermazione è piuttosto indefinita. Il mio amico intende mettere le cose a posto e a questo punto, sicuramente pagherà le tasse, correttamente calcolate sulle proprietà.
Ma non credo ci si debba sorprendere se è preoccupato di dover pagare tasse arretrate per decine di anni, a chi piacerebbe? L'IMU è di recente introduzione, quindi potrebbero non essere tantissimi anni. Però noi pensiamo che sarebbe ingiusto comunque, perché la casa è stata utilizzata sempre come un unica abitazione, quindi considerarla come una seconda casa sarebbe scorretto.
Ma a parte questo mi viene in mente che c'è un punto da chiarire: se si integrano le passate successioni, cosa succede? Succede forse che da quel momento il mio amico risulta essere sempre stato il proprietario della parte di casa in questione? Più precisamente dalla morte del padre. Oppure risulterà essere proprietario della parte solo dal momento in cui l'atto viene registrato?
Non è banale se vogliamo capire le responsabilità per quanto riguarda le tasse degli anni passati. Compresi gli anni in cui il proprietario legittimo era il padre. Sicuramente qui c'è chi sa rispondere.

A prescindere...il tuo amico deve prepararsi ad aprire il portafoglio...in funzione dei valori in gioco e nell'ipotesi di nessun ostacolo le "migliaia di Euro" sembreranno noccioline.

Veramente non ho capito a cosa alludi con questa frase.

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FRANCI63

Franci, lasciami dire che mi piacciono le persone che rispondono seguendo i miei schemi mentali. Sembra banale ma pochi lo fanno.
Secondo me indica flessibilità mentale, ovvero la capacità di adattarsi alla visione degli altri, che è sicuramente un pregio.
Mi riferisco ovviamente al fatto che ha risposto seguendo il mio schema a punti, la specificazione non è per Franci63, ma per eventuali altri lettori.

1 ) il tuo amico è unico erede del padre, che, ... ha usucapito l’altra metà casa ... Sia che la casa fosse effettivamente del prozio, che di qualsiasi altro...
Ma naturalmente questa situazione va verificata , non è possibile dare certezze su un forum

Quindi tu esprimi questo come opinione ma non ti senti in grado, con i dati in possesso, di stabilirlo in modo definitivo.
Sarò ingenua ma io lo trovo strano. A mio parere ho dato sufficienti informazioni per permettere, a chi conosce la materia, di stabilire se la cosa sia in un modo o nell'altro.
Certo, non mi aspetto che qualcuno di voi la certifichi, ma visto che la legge dice determinate cose e che le cose sembrano tutte andare in una direzione, perché essere cosi cauti?
Più esplicitamente ti chiedo: quali elementi potrebbero ancora mettere in dubbio il fatto che l'altro erede abbia ormai perso ogni diritto?
Non voglio forzarti a fare dichiarazioni, ti chiedo solo se la tua sia semplice cautela o se mentre scrivevi avevi qualcosa di particolare in mente.

2) l’usucapione non deve necessariamente essere dichiarata da un giudice, nel senso che, essendoci i requisiti, la proprietà risulta acquisita di diritto.
Si può anche vendere, sul presupposto di aver usucapito (se l’acquirente si fida).

Ecco, qui ad esempio non hai manifestato alcun dubbio. Quindi tendo a credere che la faccenda dell'unico erede sia un nodo più complesso, ma mi domando in che modo lo sia.
Qui tu vai anche contro il parere di Dimaraz e quindi sembra proprio che tu sia molto sicuro a riguardo.
Forse il giudice si rende necessario solo se l'altro erede rivendica la discendenza, intendi dire questo?
Se non serve il giudice allora è sufficiente un notaio, se non ho capito male. La domanda che mi viene in mente a questo punto è: il notaio potrebbe pretendere che l'altro erede sia informato della operazione che il mio amico intende fare, prima di procedere, oppure è responsabilità del secondo erede accertare la possibilità che esistano eredità a suo favore?
Questo punto è molto importante e spero che fra di voi ci sia chi conosce la risposta.

[
Se invece si desidera formalizzare la cosa, serve l’avvocato.

Ma l'atto del notaio non è già un formalizzare la cosa?


3) Secondo me un geometra va bene per capire effettivamente cosa apparteneva a chi, il notaio per per dare consigli su come gestire la cosa per il futuro, l’avvocato per formalizzare l’avvenuta usucapione (o per resistere ad eventuali pretese altrui).

Quindi il geometra è colui che può indagare negli archivi e stabilire almeno chi è stato l'ultimo proprietario, se non ho capito male.
Il notaio secondo te va interpellato per avere dei consigli, ma perché non rivolgersi a un avvocato per questo? E come ho chiesto poco sopra, non è il notaio che registra le successioni e quindi le eventuali integrazioni successive? Questo aspetto ancora non mi è chiaro.
Se la cosa va in tribunale allora l'avvocato diventa indispensabile, però non sarebbe meglio lasciare che sia l'eventuale altro erede a portare in causa la faccenda? Da quello che ho capito, parlando con il mio amico, è estremamente improbabile, a meno che le operazioni per sistemare le faccende non comportino il passaggio di doverlo informare. Ma vista la situazione non pensate che il suo avvocato comunque gli sconsiglierebbe una azione legale?

4) nessuna possibilità, confermo.

Queste sono le risposte che preferisco. Impossibile sperare che arrivino da Dimaraz.

5) qualcosa probabilmente si dovrà certo pagare, anche retroattivamente, ma non mi preoccuperei eccessivamente dell’entità : sarebbero comunque soldi ben spesi, per chiudere la situazione di incertezza.

Anche rispetto a questo, la tua risposta è molto più confortante di quella di Dimaraz.
Però serve anche un "avvocato del diavolo" nella discussione.

-------------------
GRIZ

La prima cosa da fare è una visura catastale storica che però a livello di banca dati arriva fino all'informatizzazione (circa 1985) dove si troverà l'ultima intestazione riportata sulla partita cartacea, se questo ancora lascia dubbi si può visionare i registri cartacei che dovrebbero essere consultabili tramite i microfilms archiviati presso l'ufficio. Parallelamente è possibile anche fare ricerche presso la Conservatoria.


Ragazzi, imparate da quest'uomo d'azione! Queste sono risposte d'oro zecchino.
Non che quelle degli altri siano poco valide, ho apprezzato tutti, però se devo dare un premio lo do a griz.

Forse con la banca dati ci stiamo dentro a pelo, perché il prozio è morto nel 1987, anche se comincio ad avere qualche dubbio che fosse lui il vero proprietario. Come ho detto all'inizio, spiegherò alla fine le novità che ho appreso.

Comunque se il tuo amico e la sua famiglia hanno occupato l'immobile come dici, anche se il presunto erede dovesse farsi vivo oggi avrebbe poche speranze di entrare in possesso.

Bene e pare che tu su questo abbia meno dubbi di Franci63.

Andrebbero fatti i passi necessari per sancire la proprietà partendo da quello che si può rilevare dagli archivi all'Agenzia delle Entrate

Questa è la parte che mi crea maggiori dubbi. Non capisco se si collega alla affermazione precedente, se quindi intendi dire che sarebbe quello che eventualmente dovrebbe fare l'altro erede, oppure se è un consiglio su come dovremmo procedere noi.
Probabilmente per te è scontato ma io non riesco a sciogliere da sola questo dubbio.
Penso comunque che sia vera la seconda ipotesi, in tal caso ti chiedo solo se questo tipo di operazione non potrebbe far emergere il problema in modo a noi sfavorevole. Si dice: "non svegliare il can che dorme" e informare l'Agenzia delle Entrate di questa situazione, prima di avervi posto rimedio, potrebbe portare a spiacevoli sanzioni. Mi sto preoccupando inutilmente?

-------------------
GIANCO

Io avevo ipotizzato che Gianco fosse un geometra e ora lui mi risponde:

Esatto come già accennato da @Dimaraz.

Mi fa molto piacere che ci sia un vero geometra nel team della discussione, sicuramente il tuo punto di vista sarà sempre da tenere in considerazione.

Infine, condivido appieno il parere di @Franci63: l'immobile, posseduto da oltre 20 anni nei modi di legge è usucapito

Una conferma che accolgo con molto piacere. Secondo te perché Dimaraz continua ad avanzare dubbi su questo? Secondo me ha studiato per fare l'avvocato.

Pertanto deve essere dichiarato nella successione del padre del tuo amico, eventualmente presentando una integrazione.

OK, però chi la presenta e a chi? Possiamo presentarla noi direttamente a un notaio? Deve farlo un geometra? Tutte cose da chiarire.

@griz, riesci sempre ad intervenire mentre sto rispondendo e mi tocca integrare.

Per me è bello avere l'opinione di entrambi, anche quando siete d'accordo. Anzi, in quel caso sono più contenta.

-------------------
RAFFAELEMARIA

Ma perché prima di fasciarti la testa non fai una visura storica catastale dell'immobile - anzi di due perché hanno particelle distinte - e vedi cosa risulta???? Che paure hai???

Benvenuto nella conversazione Raffaele. A meno che Raffaele non sia il cognome e il nome Maria, in tal caso: benvenuta.
Sei parente di Virginia Raffaele? Sarebbe proprio bello.

Come "new entry" ti è concesso non sapere cosa è stato detto prima, la risposta a questa domanda la trovi qui:

Quello che teme è di fare un passo falso. Magari si tratta di un eccesso di prudenza, magari dipende dal fatto di non essere pratico di queste questioni. Ti posso dire esattamente cosa teme, magari voi potete dirmi poi, quanto questi timori siano fondati.

Usa il link qui sopra per raggiungere il testo riportato e poi leggi quello che segue, cosi capirai di cosa abbiamo paura. Come detto, noi non sappiamo se le paure siano giustificate e uno dei motivi per cui siamo qui è capirlo.
A oggi comunque la nostra visione è cambiata rispetto all'inizio, questo grazie agli interventi dei gentili utenti che partecipano alla discussione.
Il tuo contributo sarà ugualmente apprezzato.


--------------------
Terminate le risposte devo fare delle correzioni, rispetto a quanto ho raccontato la volta scorsa.
Per praticità chiamerò "parte A" la parte di casa che appartiene sicuramente al mio amico e "parte B" quella che è fonte di dubbio.

Anche se non ci sono documenti in proposito, si ritiene che la famiglia del mio amico sia proprietaria della parte A dal 1876, se non prima.
Che la famiglia ne sia proprietaria è fuori discussione perché lui stesso oggi ne risulta proprietario unico.

Per quanto riguarda la parte B, invece si ritiene sia stata acquistata dal suo nonno assieme ai due fratelli di questo nel 1930. Questi tre fratelli erano da poco rimasti orfani e il nonno del mio amico era il maggiore, quindi rivestiva anche il ruolo di capofamiglia.
Non sappiamo come si facessero i contratti nel 1930, sappiamo però che in casa non c'è nulla di ufficiale.

Sappiamo comunque (sempre per sentito dire) a chi apparteneva la casa prima del 1930 e che fino a quella data ci viveva dentro una famiglia in affitto, anche questa famiglia ci è nota.
Sappiamo che tra il 48 e il 50, la parte B è stata ristrutturata completamente, dalla famiglia del mio amico. Da quel momento in poi il piano terra è stato usato dalla famiglia come sede di una attività commerciale. In precedenza l'attività si svolgeva nel piano terra della parte A, in seguito entrambe le sedi sono state mantenute.

Nel 1966 il primo piano della parte B è stato adattato a essere abitazione e li si è trasferito il padre del mio amico con la moglie appena sposata.
Questa famiglia si è trasferita poi nella parta A in seguito alla ristrutturazione avvenuta nel 1985.
Da quel momento in poi la parte B è stata usata solo come magazzino per oggetti o come stanza da stiro e cose simili.

Il nonno del mio amico è vissuto fino alla sua morte nella parta A di questa casa, cosi come il prozio.

La volta scorsa ho detto che il secondo prozio se ne era andato da giovane e non aveva più fatto ritorno ma era un errore, è tornato per circa un anno a vivere nella parta A con la moglie, nel periodo in cui è nato suo figlio. Tuttavia per i continui litigi con gli altri familiari se ne sono andati definitivamente nel giro di un anno. Stiamo parlando dei primi anni 40, probabilmente l'anno 1942.
--------------------

Questa dovrebbe essere la versione definiva, mi pare di capire che tutti questi dettagli non sono fondamentali ma penso che, nonostante la mancanza di documenti, sia abbastanza chiaro che la casa è certamente appartenuta da molto tempo alla famiglia e che l'unico erede alternativo si sia allontanato da questa casa da ormai circa 80 anni.
Questo dovrebbe rendere le cose abbastanza definite, checché ne dica Dimaraz.

Grazie ancora.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Credevo che "dottore in legge" fosse sinonimo di avvocato, non è cosi?
Ma chi dei due tra Franci63 e griz?
Dottore in legge è un laureato in giurisprudenza, e sono io: avvocato è uno step successivo, che necessita ulteriori studi.
quali elementi potrebbero ancora mettere in dubbio il fatto che l'altro erede abbia ormai perso ogni diritto?
Non voglio forzarti a fare dichiarazioni, ti chiedo solo se la tua sia semplice cautela
La mia è la necessaria cautela di chi è abituato ad esprimersi per certezze solo se ha avuto modo di verificare personalmente i fatti e/o i documenti.
Ribadisco che, da quanto hai scritto, sembra decisamente che il tuo amico sia proprietario unico di B, per aver ereditato dal padre, che aveva già a usucapito prima di morire.

Perché risulti come proprietario anche ufficialmente, e possa anche vendere l’immobile senza problemi in futuro, cioè in forza di atto trascritto nei registri immobiliari, serve un passaggio in più , anche se è già proprietario .

Qui qualche spiegazione in più:
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
DIMARAZ (da cosa deriva questo nick? Sono curiosa. Magari è solo un cognome!)
La "curiosità" è femmina... è un anagramma ...con non solo il cognome...il tutto nati con la prima "proposta" di indirizzo web.

Mi riferisco ovviamente al fatto che ha risposto seguendo il mio schema a punti,

Queste sono le risposte che preferisco. Impossibile sperare che arrivino da Dimaraz.
???
E con queste 2 ti sei giocata 2/3 della mia considerazione...prima di emettere giudizi dovresti farti uno storico (e non intendo avere un "affair" con uno studioso del passato).


Quindi tu esprimi questo come opinione ma non ti senti in grado, con i dati in possesso, di stabilirlo in modo definitivo.

Dare sentenze senza conoscere approfonditamente il tutto si commette l'errore che hai commesso tu nel giudicare le persone...rischi di cambiare idea ad ogni nuova frase.

Certezza: l'usucapione si rrealizza con il possesso pubblico, incontrastato e ininterrotto e non violento per almeno 20 anni (esiste anche un termine decennale ma non allarghiamoci...che gii divevo tagliare i 2/3😎).

Il fatto che il termine sia decorso di per se non è motivo sufficiente per poter escludere azione che inibisce l:acquisto.
Usucapire il bene di un "parente" non è affatto automatico.

Ora sono occupato e mi fermo qui...ma se svrivi un nuovo "Guerra e Pace" ti invio parcella per il consumo di batteria e ti faccio comminare una tassa sull'abuso di bit.
 

griz

Membro Storico
Professionista
Sappiamo comunque (sempre per sentito dire) a chi apparteneva la casa prima del 1930 e che fino a quella data ci viveva dentro una famiglia in affitto, anche questa famiglia ci è nota.
Sappiamo che tra il 48 e il 50, la parte B è stata ristrutturata completamente, dalla famiglia del mio amico. Da quel momento in poi il piano terra è stato usato dalla famiglia come sede di una attività commerciale. In precedenza l'attività si svolgeva nel piano terra della parte A, in seguito entrambe le sedi sono state mantenute.
Sono geometra anch'io e dopo aver letto ti ribadisco quanto già espresso: la casa è sua, le indagini si devono fare per chiarire, sistemare le cose è opportuno, se non si riesce a ricostruire la storia e sistemare le successioni si può sempre procedere con l'usucapione per la quale dovresti sentire un legale. Quello che sostiene Dimaraz in merito è vero, l'usucapione prevede un possesso continuativo e dimostrabile (esempio pagando le tasse) ma questo caso sembra diverso in quanto non c'è un altro proprietario contro il quale procedere che potrebbe opporsi. Le imposte comunali mi risulta abbiano una retroattività fino a 5 anni quindi il problema sarebbe limitato
 

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