noxerino

Membro Attivo
Buongiorno, sono erede per 1/6 (PROPRIETARIO) di un immobile dove mia madre (coerede) ha conservato la residenza anagrafica e in qualità di coniuge superstite anche il diritto di abitazione come sancito dall’art. 540 del codice civile, il Comune su cui insiste l'immobile oggi pretende, con avviso di accertamento prima (a cui mi sono opposto senza successo) e ingiunzione fiscale poi, il pagamento dell'IMU per il 2014.
La domanda è questa la PRETESA del Comune è legittima? Considerando che i
l citato articolo garantisce il diritto di abitazione al coniuge superstite sulla casa adibita a residenza familiare anche in presenza di altri chiamati all’eredità, ovvero tale diritto viene esteso all’intero immobile e tendo conto che per la prima casa non l'IMU non si paga (infatti a mia madre non è arrivato il medesimo avviso di accertamento).
Grazie a tutti
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
La domanda è questa la PRETESA del Comune è legittima?

Apparentmente no (per i motivi che tu stesso hai spiegato)...ma dipende da cosa è stato scritto al momento della Successione
Poichè mi è capitato caso analogo ...una verifica la farei.
Puoi andare all' Ufficio Tributi e chiedere le motivazioni.

Scrivi che ti sei "opposto" ma non spieghi i motivi e cosa avevano risposto.
 
U

User_29045

Ospite
Ho letto qui:

https://tributicomunali.it/casa/3-motivi-principali-per-il-diritto-di-abitazione-IMU-tasi/

... e sembra che la pretesa del comune NON sia legittima.

Il coniuge superstite assorbe il diritto di abitazione per l'intero immobile.

Siamo in presenza di contitolari (figli o altri coeredi) per l'immobile in cui il coniuge superstite (la mamma) ha la residenza anagrafica, e non si paga né IMU né TASI (stiamo parlando del 2014, perché oggi 2020 la TASI non c'è più).
L'esenzione viene estesa all'intero immobile e pertanto i contitolari saranno esentati dal pagamento di IMU e TASI proprio per il diritto di abitazione acquisito dal coniuge superstite.


E' necessario che tu prenda un appuntamento con l'Ufficio Tributi e faccia valere le tue ragioni.
 

noxerino

Membro Attivo
Grazie a tutti siete come sempre una fonte d'ispirazione grande come una casa. Ho chiesto via pec l'annullamento dell'primo atto in autotutela, non mi hanno mai risposto, ho parlato con gli addetti della società di riscossione mi hanno detto di reiterare la richiesta di annullamento all'ingiunzione (secondo atto) sollecitando anche una risposta per la prima richiesta. A presto vi farò sentire com'è andata.
 
U

User_29045

Ospite
Io mi farei vedere di persona prendendo appuntamento. Se la PEC non se la fila nessuno (è obbligatorio averla per le pubbliche amministrazioni, ma non è reato non aprirla mai e quindi non leggere e non rispondere), questi ti fanno fare "il giro delle sette chiese" e fra 6 mesi ancora stai presentando istanze in autotutela.
Ovviamente quando ti presenti di persona fatti rilasciare una RICEVUTA di qualsiasi accordo raggiungerete, con timbro, data e firma dell'operatore, fatti dire NOME e COGNOME dell'operatore con cui parli, se è un dipendente statale e lavora al pubblico non può negarti le sue generalità.
 

griz

Membro Storico
Professionista
la fiscalità il comune la applica sulle risultanze agli atti catastali, potrebbe essere che nelle volture non sia stato specificato il diritto di abitazione di tua madre quindi non risulta, ciò non toglie però che le norme e il diritto siano chiari e quindi l'IMU nel caso non è applicabile, si tratta di chiarire la cosa con l'Ufficio tributi del comune magari con una relazione precisa o un'autocertificazione
 

noxerino

Membro Attivo
la fiscalità il comune la applica sulle risultanze agli atti catastali, potrebbe essere che nelle volture non sia stato specificato il diritto di abitazione di tua madre quindi non risulta, ciò non toglie però che le norme e il diritto siano chiari e quindi l'IMU nel caso non è applicabile, si tratta di chiarire la cosa con l'Ufficio tributi del comune magari con una relazione precisa o un'autocertificazione
Scusa griz, non credo che il diritto di abitazione debba risultare dal catasto, è un fatto intrinseco il diritto sorge nel momento in cui, deceduto il coniuge, il superstite continua a vivere (residenza) nella casa familiare, almeno credo (ho dato l'esame di civile 27/28 anni fa)... Quanto all'ufficio tributi e al fatto che sarebbe meglio farmi vedere è un vero caos: 1) per il covid sono quasi tutti in smartworking, 2) il comune è commissariato per infiltrazioni mafiose 3) l'ufficio dista più di 1000 Km da dove attualmente risiedo 4) il commissario ha commissionato la riscossione dei tributi ad una società che ha quasi tutti i dipendenti in smartworking. Comunque grazie di cuore a tutti, siete stati veramente illuminanti. Credo di avere la soluzione, vi farò sapere prossimamente
 

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