Il consiglio è di chiedere al notaio quanto le costerebbe passare in separazione dei beni. Diversamente la nuova casa sarà necessariamente di entrambi i coniugi, e dal momento che il marito già possiede un immobile, l'agevolazione sarebbe usufruibile a metà.
Tutto dipende dal valore dell'immobile e conseguentemente dal risparmio di IVA che ne conseguirebbe.
 
Il consiglio è di chiedere al notaio quanto le costerebbe passare in separazione dei beni.
Scusate ma non capisco perchè sia necessaria la separazione dei beni.
Il marito ha acquistato l'appartamento prima del matrimonio quindi è suo e non rientra nella comunione dei beni.
Antonella acquista un appartamento e in sede di atto notarile, cui presenzia anche il marito, che firma, viene indicato che tale immobile non rientra nella comunione dei beni.
O no?
 
Scusate ma non capisco perchè sia necessaria la separazione dei beni.
è spiegato chiaramente nel messaggio prima del tuo.

(precisando solo che si parla qui non di IVA ma di imp. di Registro, e che il discorso vale solo supponendo che gli immobili si trovino nello stesso comune o che quello già acquistato dal marito fosse una "prima casa")
 
Scusate ma non capisco perchè sia necessaria la separazione dei beni.
Il marito ha acquistato l'appartamento prima del matrimonio quindi è suo e non rientra nella comunione dei beni.
Antonella acquista un appartamento e in sede di atto notarile, cui presenzia anche il marito, che firma, viene indicato che tale immobile non rientra nella comunione dei beni.
O no?

Hai ragione, ovviamente con il consenso di entrambi di può seguire questa via.
Sebbene ci siano orientamenti giurisprudenziali che prevedono che l’acquisto che non abbia, di fatto, carattere personale, non possa essere escluso dalla comunione legale anche in presenza del consenso di uno dei coniugi. Infatti, le disposizioni normative sulla comunione legale non sono derogabili pattiziamente e i diritti che esse proteggono sono indisponibili.
Comunque sia l'orientamento prevalente sembra essere in caso di acquisto di bene immobile effettuato da uno dei coniugi dopo il matrimonio, al fine di escludere la comunione legale, quello di prevedere che detta esclusione risulti espressamente dall'atto d’acquisto purché a detto atto partecipi l'altro coniuge.
 
soprattutto la giurisprudenza dice che l'esclusione dalla comunione per i beni acquisiti con il prezzo del trasferimento o con lo scambio di beni personali (e quindi anche del denaro) ha bisogno sì della dichiarazione in atto dell'altro coniuge, ma ritiene anche che tale dichiarazione debba corrispondere al vero.

se è il caso di Antonella (lo è?) benissimo, altrimenti ci si espone possibilmente a spiacevoli successive contestazioni...
;-)
 

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