Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
al questionane pare interessare, dopo lungo penare, solo affittare a studenti o lavoratori con un 4+4 parziale.
gli studenti, in quanto tali, cercano posti letto, cioè camera arredata magari da condividere, con uso di bagno e cucina per un periodo che va da ottobre a giugno. Pagare l'affitto per periodi nei quali l'università è chiusa è uno spreco. Infatti la Legge 431/98 per gli studenti fuori sede prevede contratti la cui durata varia dai 6 mesi ad un massimo di 36 mesi. Quindi il 4+4 non calza.
Rimangono i lavoratori (non turisti), quasi sempre provenienti da città per i quali il pendolarismo sarebbe impossibile, ai quali può interessare una stanza, possibilmente già arredata, sempre con uso di bagno e cucina.
Questa tipologia di persone possono concordare contratti abitativi ad uso transitorio, cioè legati a particolari esigenze del locatore o del conduttore. Questi contratti possono durare da un minimo di 1 mese ad un massimo di 18 mesi. Quindi il 4+4 non calza.
Rimangono altri due contratti abitativi quello a canone calmierato (3+2) oppure quello a canone libero. (4+4) dove i lavoratori tendono a portare la loro residenza.
Sai quale è il problema? E' che le persone sole mirano, giustamente, a trovare un'altra persona per unire le risorse finanziarie ed andare ad abitare in due in una casa tutta per loro dove, volendo, possono rincorrersi girando nudi attorno al tavolo della sala.
Poi c'è gente (e non sono poche persone) che alla coabitazione, beati loro, preferiscono i monolocali, o bilocali, arredati che costano il quadruplo, o più, del posto letto, o stanza che dir si voglia, perché vogliono stare soli: e la privacy ha il suo prezzo.
In conclusione: l'affitto di una stanza per un periodo 4+4 fa fatica a conformarsi anche alle infermiere del Niguarda che anziché trovare casa vicino al posto di lavoro preferiscono attraversare mezza città e quando fanno il turno "notte" potrebbe essere scomodo.

Infine non capisco tutta questa avversione per la apertura della Partita IVA per una persona che intende affittare la sua seconda casa a stanze e quindi diventare un affittacamere. Secondo me se apre la PIVA ha solo da guadagnare ( per esempio defalca il costo del frigorifero, della lavatrice e del televisore con l'IVA connessa): certo che se poi uno fa contratti in nero certamente guadagna di più.
 
B

Bluechewanna

Ospite
Infine non capisco tutta questa avversione per la apertura della Partita IVA per una persona che intende affittare la sua seconda casa a stanze e quindi diventare un affittacamere. Secondo me se apre la PIVA ha solo da guadagnare ( per esempio defalca il costo del frigorifero, della lavatrice e del televisore con l'IVA connessa): certo che se poi uno fa contratti in nero certamente guadagna di più.

Caspita, ciai (non mi fare il maschio pignolo adesso, lo so il verbo ciavere non esiste nel tuo dizionario, ma nel mio sì :giocherellone:: chi è quel gran pirla che scrive separato ci hai o peggio ancora c'hai, che non suona ciai, ma kai), dicevo...ciai una Treccani di argomenti tu, ehh. Dimmi un po'...non sarai anche tu un produttore sano di risposte imbecilli. Tipo che se dico alla mia vicina di casa che ho affittato le stanze del mio appartamento, la sua furbissima risposta è: "Ma allora fai l'affittacamere" (denominazione che, tra l'altro, in Lombardia da qualche anno è stata sostituita, in alcuni casi, con quella di foresteria lombarda, ma lasciamo perdere...). Mettiamocelo bene in testa una volta per tutte, cacciamocelo nel cranio a furia di martellate: il solo fatto di locare le camere di un appartamento arredato non fa di me per forza un affittacamere!

Ma, secondo te, io affitto per cinque giorni una camera?
Fornisco agli inquilini lenzuola ed asciugamani?
Cambio la biancheria una volta alla settimana?
Riassetto le camere passando l'aspirapolvere?
Svuoto il bidone dell'immondizia?
Pulisco il water con il WC net?
Secondo te, io ogni sera faccio la comunicazione degli alloggiati utilizzando i servizi telematici della Questura?
Compilo il modello statistico dei flussi turistici?
Applico all'ingresso l'apposito cartello indicante il percorso antincendio?
Emetto fattura con timbro riportante la dicitura "imposta di soggiorno assolta"?

E' questo quello che faccio io, secondo te, quando concedo in locazione per due anni una camera ad una studentessa della Cattolica con un contratto art.5, co.2 della 431? Notiziona: per giurisprudenza consolidata, è proprio questo il criterio distintivo tra locazione parziale di un immobile ad uso abitativo e il contratto di affittacamere.

Io non ho nessuna urgenza di aprire la partita IVA e richiedere l'autorizzazione al Comune e la registrazione al registro delle imprese con tutti gli adempimenti fiscali e previdenziali che ciò comporta perchè non esercito l'attività di affittare: non fornisco prestazioni di contorno.

E sai qual è la cosa buffa? La cosa buffa è che il primo a sostenere tale tesi sei stato proprio tu, gran Mogol dell'incoerenza, perchè nove post fa (#12) in questa stessa discussione scrivi: "In ogni caso per l'affitto di una stanza o di un porzione della casa, senza fornire servizi tipo cambio biancheria o prima colazione, non c'è una soluzione contrattuale predefinita: proprietario ed inquilino possono accordarsi secondo necessità e scegliere tra contratto libero, a canone concordato :)shock:) oppure transitorio (la legge di riferimento è la stessa legge 431/98 che regola la locazione di unità intere". :D

Sfuggi alle domande che ti faccio, anguillando ora qua ora là, primi dici che se non ci sono altre prestazioni accessorie si è dentro il tipico contratto di locazione, poi alla fine te ne esci che se una persona affitta la sua seconda casa a stanze si è fuori dal contratto di locazione e si va verso altre forme contrattuali e si diventa affittacamere. :occhi_al_cielo:

Vediamo se almeno con una domanda diretta riesci a posare il piede in una sola staffa. :)

Nel caso in cui una persona affitti la sua seconda casa a stanze senza prestazioni di servizi alla persona (come il cambio di biancheria, le pulizie, la prima colazione) si verte in materia di rapporto locatizio disciplinato dalla 431 o n rapporto di affittacamere regolato dalla legge regionale? Ti saluto, ragazzo.;)
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Dimmi un po'...non sarai anche tu un produttore sano di risposte imbecilli.
si certo lo sono: e mene vanto perché sono il prodotto di una scuola iperselezionatrice ed ho raggiunto il massimo grado di istruzione consentito dal nostro governo.
"Ma allora fai l'affittacamere" (denominazione che, tra l'altro, in Lombardia da qualche anno è stata sostituita, in alcuni casi, con quella di foresteria lombarda, ma lasciamo perdere...).
giusto; lasciamo perdere; se non mi sbaglio molte professioni hanno cambiato nome per riscatto sociale: dall' operatore ecologico (ex spazzino) alla escort (ex prostituta). Visto che sono abituato a guardare al risultato, non mi importa come si chiamano questi lavoratori l'importante è che facciano bene il loro lavoro.... sopratutto le seconde.
Sappi comunque che per circa 20 anni della mia vita ho frequentato vere foresterie, in Italia ed all'estero; e ti posso assicurare che non erano stanze di un appartamento ma strutture ricettive fatte ad hoc, stanze con bagno, TV, e scrittoio; servizio di fornitura e cambio delle lenzuola e degli asciugamani, servizio di lavaggio degli indumenti e della biancheria personale (sopratutto per i soggiornanti di lungo corso). Mensa al primo o all'ultimo piano; e se non ti andava la loro cucina andavi al ristorante (con i tuoi soldi). La foresteria non è aperte a chiunque ma solo a determinati soggetti che frequentano l'ambiente associato alla foresteria: infatti il costo del soggiorno nella foresteria è a carico della azienda ospitante.
Si è passati dal "affitto stanza uso foresteria" (per indicare che l'annuncio di affitto della stanza era diretto a persone con contratto lavorativo stabile e con una specie di fidejussione della azienda per cui lavorava l'affittante in caso di insolvenza di quest'ultimo, che il sabato e la domenica se ne tornava a casa propria) alla "foresteria alla lombarda" (cioè stanza senza fornitura di servizi, magari con bagno in comune ed uso comune di cucina).
Chi affitta anche solo una stanza di un proprio appartamento secondo la lingua italiana è un affittacamere. Non c'è una connotazione negativa in questa parola se non nella mente delle persone che per ripulire questo sostantivo da retaggi post bellici decide di appropriarsi indebitamente di parole che esprimono altre situazioni ricettive.
Termino dicendoti che nel Regno Unito (United Kingdom) se escludiamo il ceto elevato (upper class), il 30% del ceto medio (middle class) affitta stanze agli studenti che si recano colà per imparare la lingua inglese. Infatti fuori dai cancelli delle villette c'è scritto "rooms to rent o to hire" non scrivono "guesthouse to rent".
 
Ultima modifica:

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Chi affitta anche solo una stanza di un proprio appartamento secondo la lingua italiana è un affittacamere.

Sì, però in questa discussione non è rilevante questa tua affermazione.

E' importante capire che chi affitta una stanza arredata del proprio appartamento (con eventuale uso in comune di cucina e bagno) NON SVOLGE L'ATTIVITA' DI AFFITTACAMERE SE NON PRESTA SERVIZI ACCESSORI (pulizia, cambio biancheria).
Ciò indipendentemente dal numero di stanze date in locazione. E indipendentemente dal fatto che il proprietario risieda in quella casa.

Questo tipo di locazione parziale del proprio appartamento senza prestazione di servizi accessori viene regolato da contratti agevolati a canone concordato (per studenti), oppure contratti transitori (se esistono e sono documentati i requisiti della transitorietà), oppure contratti liberi 4 + 4.
Il proprietario/locatore non deve aprire la partita IVA.

Tutto il resto sono divagazioni che, per quanto interessanti, non sono pertinenti al quesito posto
da @belt

Siamo d'accordo?!?
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Come chiami uno che affitta una stanza del suo appartamento
Trattasi di un soggetto che concede in locazione una porzione della propria unità immobiliare.

Io lo chiamo semplicemente "locatore", che è il termine col quale si indica appunto chi concede in locazione un immobile o parte di esso.

A mio parere, in questa discussione è rilevante individuare il tipo di contratto che regola il rapporto tra il proprietario dell'appartamento e la persona che intende affittarne una stanza.

Altre argomentazioni (inerenti affittacamere, foresterie alla lombarda o all'anglosassone, guesthouse, ecc) sono interessanti ma in questo contesto rischiano solo di confondere le idee a chi ha posto la domanda.

Una domanda semplice e chiara: se il proprietario di una seconda casa decide di locare singole stanze arredate (senza prestare servizi accessori), lo può fare stipulando contratti di locazione senza aprire la partita IVA? Indipendentemente dal numero di stanze di cui si compone il suo appartamento?
La risposta è: sì, lo può fare!
 

belt

Membro Attivo
Proprietario Casa
A mio parere, in questa discussione è rilevante individuare il tipo di contratto che regola il rapporto tra il proprietario dell'appartamento e la persona che intende affittarne una stanza.

Appurato che si puo' affitare a stanze senza aprire la partita IVA, Cosa intendi con questa frase Uva?
 

belt

Membro Attivo
Proprietario Casa
il contratto nel mio caso sarebbe un contratto libero 4+4 ma non credo che cambi se faccio un contratto transitorio o un contratto turistico..
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Appurato che si puo' affitare a stanze senza aprire la partita IVA, Cosa intendi
Intendo che tu puoi scegliere quale tipo di contratto di locazione intendi stipulare per ogni stanza con ogni inquilino.
Va bene se stipuli tutti contratti "liberi" 4 + 4; oppure un contratto libero, un altro concordato per studenti, un altro transitorio.
Scegli tu il regime fiscale: ordinario oppure cedolare secca.

Ovviamente dovrai trovare un accordo con gli inquilini.
Qui a Torino, ad esempio, gli studenti gradiscono contratti concordati per studenti universitari. Perché il canone, calcolato secondo i parametri dell'Accordo territoriale, è vantaggioso per loro.
Se io qui a Torino proponessi ad uno studente universitario un contratto "libero" 4 + 4 ad un canone superiore a quello "concordato", lo studente mi risponderebbe no e troverebbe un'altra soluzione abitativa consona alle sue esigenze e disponibilità economiche.
 

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