Boss05

Membro Junior
Professionista
Ho avuto diversi casi dove il servizio igienico non era previsto all'interno dell'abitazione ma all'esterno (su ballatoio) perchè gli immobili erano degli anni 50-60. In questi casi se il proprietario vuole creare un bagno interno per forza di cose dovrà rinunciare a qualche metro quadrato di cucina, salotto o camera che sia...questo è ovvio. (a meno che non acquisti una camera dell'alloggio confinante col suo, ma non andiamo fuori dal seminato). Ciò non toglie che l'antibagno non è il nemico degli spazi, anzi ne è un prezioso alleato. (Dal mio punto di vista ovviamente :) )
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
rinunciare a qualche metro quadrato di cucina, da questa si dovrebbe ricavare un antibagno ed il bagno? sarà la cucina della loren!
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
L'antibagno come dicevo prima, aldilà della sua funzione filtro tra zona servizio (water e bidet docce) e zona soggiorno è obbligatorio. Se nel progetto di nuovo o ristrutturazione non fosse previsto, il medesimo non potrebbe ricevere l'assenso (per i requisiti igienici sanitari) dall'ASl e dal Comune. Che poi si faccia in progetto, che venga realizzato un cartongesso che dopo l'agibilità venga buttato giù è un'altro discorso (perché può non piacere l'antibagno)anche se poi tecnicamente il risultato ottenuto non risulta regolare con le norme igienico sanitarie.

L'unico modo per creare un filtro e regolare per non creare l'antibagno è che il bagno NON deve aprirsi direttamente su locali come cucina, soggiorno e camere ma esista un corridoio un disimpegno con tanto di porte (che fa da filtro) come l'antibagno. Ricapitolando: un bagno per NON avere l'antibagno non può avere un apertura sui vani princincipali, se non fosse possibile creare il disimpegno ci vuole per forza l'antibagno.
 
Ultima modifica di un moderatore:

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Arciera in tutte le vecchie case c'è di solito un corridoio dove si affacciano tutti i locali per creare il disimpegno basta inserire 2 porte ed hai creato lo spazio. Il problema degli spazi te li devi porre più con il nuovo, visto che le recenti normative regionali sull'uso dei suoli stanno andando verso una diminuzione di cubatura, giocoforza spazi che una volta erano occupati androni d'ingresso da tinelli e sale da pranzo sono spariti. Prima degli anni 80 quando aprivi la porta d'ingresso era usuale utilizzare (come sistema distributivo) il corridoio d'ingresso con tante porte quanti erano i locali da servire, ora invece (causa anche riduzione di cubatura oltre che evoluzione dell'architettura) quando entri in un qualsiasi edificio si tende a creare l'ingresso nel soggiorno e tutti gli spazi della zona giorno si affacciano su di esso (a volte i bagni) ecco perché diventa necessario in quel caso il filtro dell'antibagno. Nei vecchi alloggi tante volte non c'è ne bisogno poiché riesci già a creare un disimpegno. Da ricordare che le vecchie stanze proprio per una maggiore cubatura concessa sono più grandi delle nuove, giocoforza anche i bagni per cui eventualmente creare antibagni non è così impossibile.
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Grazie a Boss e Daniele78 per aver chiarito. Non sono d'accordo col principio, che mi sembra pretestuoso, ma almeno so che il mio bagno è regolare... :ok:
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Come è possibile che non conoscete le case dei paesi italiani? L ' entrata da' sulla cucina che da su un altro vano che fa da dispensa, sopra le due camere da letto (ed e' già un lusso). È molto facile trovare una camera dentro l'altra. Il bagno certamente lo costruivano a fianco della cucina.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Come è possibile che non conoscete le case dei paesi italiani?
Hai ragione purtroppo alla fantasia dei progettisti non c'é confine. Lasciamo perdere le case di città, escluse quelle signorili, che fino alla fine dell'800 non avevano la tazza del gabinetto in casa, c'erano le famose case di ringhiera con il servizio posto alle estremità del corridoio comune. Perché quelle di campagna avevano il gabinetto nell'orto se andava bene, e, se andava male, in un gabbiotto ricavato in un angolo del letamaio della stalla. Ma voglio intendere le case dei primi anni del '900, basta vedere le loro finestrine: erano dei budelli lunghi e stretti perché spazi sottratti a qualche locale. Ma anche in epoca moderna, diciamo dal dopoguerra ad oggi, ci sono case nella quali i gabinetti sono dei veri e propri sgabuzzini (appena arrivato a Roma ho abitato in un appartamento costruito nella seconda metà degli anni '70, il cui bagno era di c.a 4 mq, ma con finestra su chiostrina) oppure la struttura dell'appartamento è tale che per raggiungere l'unica porta del bagno devi attraversare, percorrendo un camminamento che è un falso corridoio, tutte le stanze che hanno 3 pareti.
 

abontempi

Membro Attivo
Proprietario Casa
Hai ragione purtroppo alla fantasia dei progettisti non c'é confine.
A questo proposito mi è capitato che in edificio di case di edilizia agevolata in tutti gli appartamenti fossero previsti dei servizi igienici con la porta scorrevole all'interno... quando la costruzione è finita ci siamo resi conto che chi si sedeva sulla tazza doveva stare ben attento a chiudere la porta, non per ragioni igieniche o di decoro, altrimenti se qualcuno apriva la porta gli avrebbe portato via le rotule. Non erano ancora in uso le porte uso scrigno, l'abbiamo sistemata all'esterno rubando qualche centimetro allo stretto corridoio.
 

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