Antonio Abiuso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Anzitutto ti ringrazio, Criscuolo, dell'apprezzamento. Sinceramente m'era sfuggita del tutto la situazione personale illustrata dalla postante (evidentemente poco e male assistita all'atto dell'acquisto dell'immobile, senza in specie la previa ed accorta lettura del relativo regolamento 'contrattuale' di condominio). Peraltro, affrontare le molteplici questioni sortevi di conseguenza è come addentrarsi ora in una piantagione di fichi d'india.
Al riguardo mi sono letto, a vol d'uccello, i vari interventi precorsi su parte dei quali potrei
in linea di massima convenire. Anche uno mio ci potrebbe a questo punto stare ma ho qualche remora di natura deontologica. Risulta infatti che il problema è in procinto di divenire oggetto d'un'apposita vertenza giudiziale ove la postante s'è già premunita dell'assistenza del legale.
Troverei perciò a dir poco disdicevole che costei poi gli affermasse :"guardi avvocato che i pareri letti sul forum sono ben diversi dai suoi!" ; ne potrebbe sortire pure la 'dismissione del mandato' con effetti poco benefici per la medesima ( sai, in tal caso nell'ambiante le voci poco benevole poi corrono...).
Ad ogni modo conto a tempo libero - che specie dopo le ferie estive è purtroppo spesso
ristretto - di tornare in maniera più consona sull'argomento, non privo d'interesse, onde trarne gli apprezzamenti del caso; che tuttavia, per la ragione suddetta, ti esprimerò in via riservata. Lascerò quindi a te di farne, se crederai, l'uso migliore.
Una considerazione qui peraltro me la consento. Concerne quella sentenza intervenuta illo tempore in proposito. Così come riportata e malamente letta (anche a causa dell'ormai mia scarsa...veggenza) la direi di non poco rilevanza sul giudizio in itinere; specie nel ritenere che trattasi d'una pronuncia sicuramente ormai passata, come s'usa dire, in giudicato e come tale, seppur sbagliata ed ingiusta, secondo l'antico brocardo: "facit de albo, nigro".
 

cristina kesnar

Membro Attivo
Buongiorno Antonio, grazie del tuo intervento, ma non ti preoccupare per la deontologia. Non andrei mai a dire ad un avvocato una cosa del genere. Sono ipersensibili sulla qualità delle loro competenze e in generale non vogliono essere messi in discussione, soprattutto da persone che si son fatti una patina giuridica spulciando i fora. Però un buon avvocato sa anche valutare senza preconcetti i punti di vista del cliente, se esposti con le dovute cautele e la necessaria modestia. Il mio obbiettivo, qui, è di valutare le opinioni di tutti per capire quale sia il miglior modo di uscire da questa storia. Vorrei veramente evitare di dovermi rivalere su chi mi ha venduto la proprietà. Significherebbe processi su processi, durerebbe secoli e la mia situazione resterebbe in stallo per anni, con il risultato che non potrei ne' vendere ne' affittare, e neppure fare le dovute riparazioni. Nemmeno a mie spese, perche' si tratta di parti comuni su cui non mi danno il diritto di intervenire...
 

cristina kesnar

Membro Attivo
volevo mettere una pompa autonoma ma me l'hanno espressamente vietato. "Non ci risulta possibile autorizzare alcun intervento anche se a suo completo carico, in particolare dal momento che il condominio ha deliberato l'azione giudiziaria nei suoi confronti qualora non avesse regolarizzato la sua posizione nel condominio acquistando un appartamento"
 

cristina kesnar

Membro Attivo
Giusto. La mia domanda conclusiva resta: cosa mi posso aspettare, al peggio, secondo voi? Riassumendo, se ho capito bene: non mi possono obbligare a vendere o a comprare; non possono chiedere l'annullamento dell'atto perche' son passati i termini di prescrizione; la nullità non ha termini di prescrizione, ma pare che presupponga vizi ben più seri che una clausola di pertinenza ignorata... che resta loro?
 

Antonio Abiuso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Cristina mi permetto, poi passo e chiudo, una considerazione e un consiglio (su cui peraltro ritengo che il tuo legale si sia già ampiamente soffermato con te.
1 ) La considerazione: l'acquisto dell'immobile da parte tua era pienamente regolare e tale resta "per saecula saeculorum"; sicché né il condominio né altri ti può inibire di rivenderlo così come si trova; O.K.? E qui sorge spontaneo il:
2 ) suggerimento (in sostanza quello che farei io): mi andrei a rivedere bene cosa sta scritto nel relativo rogito d'acquisto. Se vi è inclusa la precisazione che (la forma di regola è resa più o meno in questo modo: "l'immobile viene venduto e trasferito nello stato di fatto e di diritto ben noto ed accettato dall'acquirente") c'è poco, a mio avviso, da rodere. Stando al regolamento condominiale richiamato ad hoc nell'atto d'acquisto, se la casa la vendi a un condomino va tutto bene, ma se la vendi ad un estraneo costui la può ben comprare ma solo come hai fatto tu; con quel vincolo. La causa di prossima introduzione, a quanto scrivi, da parte del condominio non la riterrei a questo punto (salvo fraintendimenti) destinata ad impedirti una rivendita alle suddette condizioni non ostative, bensì a negare a te o al futuro acquirente l'ingresso nella compagine condominiale; con, diversamente, la conseguenza di dovere ipso facto alterare le quote millesimali di proprietà (motivazione a mio avviso legittima). Naturalmente questa mia è solo un'opinione, com'è giusto che sia in un 'forum', ma non dubito che il tuo legale avrà già tratto sul problema valutazioni sicuramente più esaustive. Auguri comunque.
 

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