Gianco

Membro Storico
Professionista
Lei muore nel 2008 lasciando un testamento olografo (fasullo) in cui dichiara che il marito è erede universale dell'immobile. I figli impugnano il testamento.
Il marito muore nel 2010 (due giorni prima della sentenza che lo accusava di averla uccisa lui con un colpo in testa e di averla derubata di tutti i risparmi di una vita, cointenstando il libretto della pensione).
Con sentenza di annullamento del testamento olografo, in quanto mia nonna non era più in grado di intendere e volere già dal 2007, i figli ottengono la parte legittima di eredità nel 2015 per 2/3.
I figli pagano la loro quota parte di successione nel 2016 (con gli interessi maturati dalla sentenza).
Sono passati 10 anni dalla morte di lui e ad oggi nessun familiare da parte sua ha pagato la quota parte della successione, cioè 1/3.
Quindi entro i 10 anni l'"uxoricida" non ha accettato l'eredità e nemmeno gli eventuali suoi eredi.
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
Quindi entro i 10 anni l'"uxoricida" non ha accettato l'eredità e nemmeno gli eventuali suoi eredi.
va bene che tutti possono sbagliare, ma secondo te i giudici che hanno emesso la sentenza del 2015 con la quale hanno assegnato, con il secondo marito ormai morto, solo i 2/3 del patrimonio ai figli non sanno le leggi?
Questo è un tipico caso dove gli effetti delle decisioni dei giudici hanno effetto retroattivo: quindi il testamento del 2008 è stato considerato nullo, ma è stata considerata accettazione tacita la parte di eredità, per successione legittima, che aspettava al secondo marito uxoricida.
D'altra parte quest'ultimo ambiva ad avere i beni della moglie tanto è vero che aveva redatto un testamento olografo falso. Ipotesi avvalorata non tanto dal fatto che il secondo marito è rimasto nella casa coniugale (perché il diritto di abitazione rimane anche se il coniuge superstite rinuncia all'eredità), ma dal fatto che ha continuato ad usare il c/c della moglie dopo la morte di questa.
 

Gianco

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Professionista
va bene che tutti possono sbagliare, ma secondo te i giudici che hanno emesso la sentenza del 2015 con la quale hanno assegnato, con il secondo marito ormai morto, solo i 2/3 del patrimonio ai figli non sanno le leggi?
Questo è un tipico caso dove gli effetti delle decisioni dei giudici hanno effetto retroattivo: quindi il testamento del 2008 è stato considerato nullo, ma è stata considerata accettazione tacita la parte di eredità, per successione legittima, che aspettava al secondo marito uxoricida.
D'altra parte quest'ultimo ambiva ad avere i beni della moglie tanto è vero che aveva redatto un testamento olografo falso. Ipotesi avvalorata non tanto dal fatto che il secondo marito è rimasto nella casa coniugale (perché il diritto di abitazione rimane anche se il coniuge superstite rinuncia all'eredità), ma dal fatto che ha continuato ad usare il c/c della moglie dopo la morte di questa.
I giudici hanno sentenziato nei loro tempi classici. Questo non vuol dire che i 10 anni previsti dalla morte della nonna nessun altro al di la dei nipote ha manifestato interesse all'eredità. Nel seguito ci sono i particolari che lo confermerebbero.
Lei muore nel 2008 lasciando un testamento olografo (fasullo) in cui dichiara che il marito è erede universale dell'immobile. I figli impugnano il testamento.

Con sentenza di annullamento del testamento olografo, in quanto mia nonna non era più in grado di intendere e volere già dal 2007, i figli ottengono la parte legittima di eredità nel 2015 per 2/3.

Sono passati 10 anni dalla morte di lui e ad oggi nessun familiare da parte sua ha pagato la quota parte della successione, cioè 1/3.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Questo non vuol dire che i 10 anni previsti dalla morte della nonna nessun altro al di la dei nipote ha manifestato interesse all'eredità.
scusa, ma un marito che fino a prima della prima condanna per uxoricidio ha continuato ad usare il c/c della moglie non è un atto sufficiente a dimostrare interesse per la propria parte di eredità? La postante ha lamentato che gli eredi dell'uxoricida non hanno ancora pagato 1/3 della tassa di successione; però non ha specificato se questi eredi sono stati individuati.
Infine da Art. 463 codice civile - Casi di indegnità
L'indegnità ha carattere relativo, ossia impedisce all'indegno di succedere esclusivamente alla persona che ha offeso, e personale, riguarda cioè soltanto l'indegno e non anche coloro che ad esso possono succedere per rappresentazione.
L'indegnità non consegue automaticamente. E' necessaria a tal fine una pronuncia del Tribunale mediante la quale vengono posti nel nulla gli effetti dell'accettazione. Tale sentenza ha effetti retroattivi: l'indegno è, pertanto, chiamato a restituire anche i frutti che gli sono pervenuti dall'apertura della successione (v. art. 464 del c.c.). Sono legittimati a chiedere la pronuncia di indegnità coloro che sono potenzialmente idonei a subentrare al posto dell'indegno nella delazione ereditaria.
 

Gianco

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Professionista
Nel nostro caso l'uxoricida non ha accettato l'eredità e l'aver trafugato i soldi della vittima non è da considerare tacita accettazione ma "appropriazione con sotterfugi".
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
l'aver trafugato i soldi della vittima non è da considerare tacita accettazione ma "appropriazione con sotterfugi".
appropriazione di soldi che sono anche suoi? Se il c/c fosse stato solo della moglie l'uxoricida avrebbe dovuto presentarsi in banca con la successione testamentaria e riscuotere la giacenza, che comunque fino alla dichiarazione di indegnità sarebbe sua per 1/3. Se il c/c fosse stato cointestato e lui dopo la morte della moglie avesse continuato a lavorare con quel c/c sarebbe comunque accettazione dell'eredità perché avrebbe congiunto i suoi soldi con quelli della moglie.
 

Gianco

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Professionista
In modo subdolo, senza dire niente a nessuno e condividere con gli altri eredi, sembra che se li sia gestiti in autonomia, non in quota parte come da coerede. Pertanto, non ha tacitamente accettato, ma subdolamente approfittato "pro domo mea".
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
In modo subdolo, senza dire niente a nessuno e condividere con gli altri eredi, sembra che se li sia gestiti in autonomia, non in quota parte come da coerede. Pertanto, non ha tacitamente accettato, ma subdolamente approfittato "pro domo mea".

Subdolo?....Au contraire...palese ed evidente.
Vorrai mica dire che si introduceva nottetempo in banca per prelevare il denaro e registrando egli stesso i movimenti al posto dell'addetto??
Suvvia...la accettazione non solo è tacita e palese...ma persino pretesa.

Vorrei far notare l'inutilità di "partorire" ipotesi bizzarre...tanto più che la postante @Gisy ha "gettato il sasso" ma si è subito eclissata.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Subdolo?....Au contraire...palese ed evidente.
Vorrai mica dire che si introduceva nottetempo in banca per prelevare il denaro e registrando egli stesso i movimenti al posto dell'addetto??
Suvvia...la accettazione non solo è tacita e palese...ma persino pretesa.
Si sposa in seconde nozze nel 1995. Il nuovo marito impedisce a figli e nipoti di entrare nella casa, cambiando la serratura, di fatto allontanandola da tutti.
Lei muore nel 2008 lasciando un testamento olografo (fasullo) in cui dichiara che il marito è erede universale dell'immobile. I figli impugnano il testamento.
Il marito muore nel 2010 (due giorni prima della sentenza che lo accusava di averla uccisa lui con un colpo in testa e di averla derubata di tutti i risparmi di una vita, cointenstando il libretto della pensione).
Con sentenza di annullamento del testamento olografo, in quanto mia nonna non era più in grado di intendere e volere già dal 2007, i figli ottengono la parte legittima di eredità nel 2015 per 2/3.
Non ho notato l'accettazione tacita o palese!
 

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