Gionas

Nuovo Iscritto
Impresa
Salve sono in procinto di aprire un locale ma ho avuto un grosso problema proprio mentre stavo finendo le pratiche …. Hanno respinto la CILA e chiedono un cambio di destinazione d’uso da D8(che io pensavo andasse bene x fare bar/ristornante) a una categoria catastale che e’ quella del bar ristorante che non so qual’e …
Quali sono le spese per fare un cambio di destinazione ? Il tecnico mi ha parlato di oneri al comune, parcheggi e anche oneri di costruzione (nonostante dobbiamo fare solo 2 pareti in Cartongesso) …. Non ho idea della spesa …. Qualcuno mi sa aiutare ?
 

Gregorio Albisani

Membro Attivo
Professionista
buonasera, le consiglio intanto di farsi fare un preventivo dettagliato dal tecnico che l'ha seguita.
Se le ha consigliato una CILA che poi si è rivelata lo strumento sbagliato spero si terrà perlomeno basso con la quantificazione dei suoi compensi....
Se invece ha perso fiducia nel tecnico (comprensibile) si rivolga ad un altro e si faccia fare il preventivo, che qualsiasi professionista è tenuto a predisporre prima di farsi dare l'incarico.
Poi può scrivere nel post le voci del preventivo (omessi i dati sensibili) di modo che gli utenti del forum possano darle qualche suggerimento
 

Gionas

Nuovo Iscritto
Impresa
buonasera, le consiglio intanto di farsi fare un preventivo dettagliato dal tecnico che l'ha seguita.
Se le ha consigliato una CILA che poi si è rivelata lo strumento sbagliato spero si terrà perlomeno basso con la quantificazione dei suoi compensi....
Se invece ha perso fiducia nel tecnico (comprensibile) si rivolga ad un altro e si faccia fare il preventivo, che qualsiasi professionista è tenuto a predisporre prima di farsi dare l'incarico.
Poi può scrivere nel post le voci del preventivo (omessi i dati sensibili) di modo che gli utenti del forum possano darle qualche suggerimento
Ciao Gregorio il tecnico si è’ reso conto di aver sbagliato e’ mi e’ venuto in contro … la mia domanda si riferisce alla spesa per cambio di denstunazione d’uso …. Da d8 a “penso” C1
 

Gregorio Albisani

Membro Attivo
Professionista
Ciao Gregorio il tecnico si è’ reso conto di aver sbagliato e’ mi e’ venuto in contro … la mia domanda si riferisce alla spesa per cambio di denstunazione d’uso …. Da d8 a “penso” C1
la spesa per il cambio destinazione d'uso dipende da molti fattori quindi non è possibile fornire una stima che vada bene per tutti gli usi.

Quindi ribadisco che è necessario che prima ti procuri un preventivo di un tecnico che abbia visto l'immobile, sappia cosa è necessario fare (cambio destinazione uso senza opere / con opere / in tal caso quali opere e con quali costi), conosca il Regolamento Urbanistico del Comune interessato (che non hai indicato) e tutte le specifiche della zona, dopo di che potrai scriverci una domanda più completa
 

usonian

Membro Junior
Professionista
La categoria catastale D/8 rientrano gli edifici realizzati per soddisfare esigenze commerciali specifiche” quelli destinati alla grande distribuzione, depositi ecc. Le attività commerciali tipo negozi, ristoranti, bar, ecc rientrano nella categoria catastale C/1.
Sono due categorie con destinazioni d'uso differenti sia dal punto catastale sia urbanistico perché le finalità d'utilizzo (di locali o fabbricati) sono diverse. Il primo passo è il cambio di destinazione d'uso urbanistico facendo richiesta in Comune.
È irrilevante se i lavori sono solo 2 pareti in cartongesso, il tuo caso rientra comunque in un cambio di destinazione d'uso urbanisticamente rilevante perché comporta il passaggio da una categoria funzionale a un'altra (il T.U. definisce 5 categorie), con un differente carico urbanistico. Quando il cambio d’uso non avviene all'interno della stessa categoria funzionale, per legge con o senza opere, ricade nella ristrutturazione edilizia pesante quindi soggetta a Permesso di Costruire e al pagamento della differenza degli oneri di urbanizzazione se vi è un aumento del carico urbanistico, in caso contrario è gratuita. Per questo motivo hanno respinto la CILA.
Ottenuta l'autorizzazione dal Comune, fatto il cambio al catasto. E' pronto per aprire.
Come è stato già suggerito, è una pratica all'interno della quale ci sono molti fattori che determinano i costi, tempi, ecc.. deve affidarsi ad un tecnico che segue tutto nel modo corretto
 

usonian

Membro Junior
Professionista
Tali pratiche devono essere presentate (sottoscritte) dal proprietario dell’immobile: è d’accordo?
Diciamo che eseguito dal proprietario sarebbe il procedimento più logico, ma non è un obbligo di legge. Nelle città, molti locali o immobili che frequentemente subiscono cambi d’uso, risultano spesso di Proprietà ad Holding finanziarie, trust, Banche, ecc. Questi casi, l’azione diretta della proprietà si limita a dar mandato alla persona interessata (es. affittuario di turno), conferendogli la titolarità a presentare pratiche, chiedere autorizzazioni e fare modifiche in nome e per conto proprio, assumendosi la responsabilità diretta per eventuali danni o irregolarità.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
la proprietà si limita a dar mandato
chiedere autorizzazioni e fare modifiche in nome e per conto proprio, assumendosi la responsabilità diretta per eventuali danni o irregolarità.
Non sapevo non fosse obbligatoria la sottoscrizione del proprietario.
O meglio, ho sempre ritenuto che comunque esistesse una sorta di procura ad operare. Tu la definisci mandato: in ogni caso credo occorra al Comune una giustificazione del proprietario, per procedere.
 

griz

Membro Storico
Professionista
Non sapevo non fosse obbligatoria la sottoscrizione del proprietario.
O meglio, ho sempre ritenuto che comunque esistesse una sorta di procura ad operare. Tu la definisci mandato: in ogni caso credo occorra al Comune una giustificazione del proprietario, per procedere.
Sicuramente è così
 

usonian

Membro Junior
Professionista
Non sapevo non fosse obbligatoria la sottoscrizione del proprietario.
O meglio, ho sempre ritenuto che comunque esistesse una sorta di procura ad operare. Tu la definisci mandato: in ogni caso credo occorra al Comune una giustificazione del proprietario, per procedere.
SI esiste la procura, specialmente per quanto riguarda le pratiche edilizie, ma gode di una natura giuridica diversa .. Faccio un esempio, quando il proprietario committente conferisce procura al tecnico per presentare una pratica edilizia, quest'ultimo acquisisce il potere di rappresentare il proprietario e agisce direttamente per conto suo. Il tecnico presenterà le pratiche (allegando ovviamente la procura) firmandole direttamente. Per effetto della procura, legalmente e come se fosse firmata e depositata dal proprietario stesso. Quindi tutte le responsabilità rimangono in capo al proprietario, false asseverazioni, opere irregolari ecc. è il proprietario che risponde.
Quando invece la proprietà delega per conferire un mandato senza rappresentanza, al delegato si pieno titolo per agire sull’immobile, ma per conto e a nome proprio, e ogni operazione irregolare, falsa dichiarazione ecc. restano in capo al delegato ... non alla proprietà. Eco perché ho citato il caso dei locatari, in quanto è un contesto dove maggiormente di applicano queste forme contratto.
 

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