Daniele 78

Membro Storico
Professionista
non ci sono i buoni e i cattivi, ma uno stesso modo di fare politica: un SISTEMA UNICO che si fonda principalmente su uno scambio di favori, a volte lecito e a volte illecito, ma sicuramente ben poco morale.
Dipende cosa intendi per scambio di favori.
Se intendi lo scambio di favori per chiudere l'occhio mentre qualcuno sversa porcherie nell'ambiente, o anche solo mazzette è una cosa ed hai ragione.
Lo scambio di favori che intendo io è proprio (legale) io rinuncio a qualcosa e tu rinunci a qualcosa, un mutuo aiuto per andare avanti...una cosa normalissima che si è sempre fatta dalla notte dei tempi (l'incontro della domanda e dell'offerta).
Ma devi permettere anche che la domanda e l'offerta riescano ad "incontrarsi" senza inutili burocrazie inutili ed esose.
Oggi come oggi sulle aree "papabili per il riuso" ci sono mille vincoli (ancora peggio dei nuovi terreni edificabili) tant'è vero che chi prova una volta ci pensa non una ma 20 volte prima d'imbattersi in un nuovo "riuso del territorio".
I Comuni non ci sentono, quindi si tengono la situazione esistente.
Un'altro proverbio: "chi troppo vuole nulla stringe" (adatto per i Comuni), che sicuramente conosci anche tu.
 
J

JERRY48

Ospite
Dipende cosa intendi per scambio di favori.
Se intendi lo scambio di favori per chiudere l'occhio mentre qualcuno sversa porcherie nell'ambiente, o anche solo mazzette è una cosa ed hai ragione.
Questa evidenziata è la frase giusta e sicuramente interpretata per il tuo "modo di dire" da secoli remoti: una mano lava l'altra, aiuto reciproco per un accordo che è stato il basamento del "baratto" poi seguito dal commercio vero e proprio, dare una cosa per avere una controparte (soldi).
Per l'argomento che avevamo in essere prima di pranzo (tutto a posto? tua moglie ti ha accontentato o siete stati fuori?, a sto punto mi rispondi ma a te che te ne frega?)
Ribadisco che c'è il bisogno di non espandere troppo il territorio limitrofo alle aree urbane, bisogna preservare il più possibile i terreni fertili, non lottizzarli e farli diventare aree fabbricabili tanto per guadagnare il più possibile. Magari dando
pure mazzette a chi è preposto per il realizzo di tutto ciò.
Preserviamo il più possibile il territorio e cerchiamo di cambiare le procedure, coinvolgendo il più possibile i Comuni, aiutati a loro volta dal Governo.
Ma quì mi sto arrampicando..sugli specchi senza ombra di dubbio. Ci sono tante storture da raddrizzare e tante begole, bagattelle da ripianare!!!
 

merlo

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buon giorno, vi seguo sempre con interesse,
volevo inserirmi sull'argomento: rinnovo delle citta' o meglio sulla ricostruzione. E' vero, quasi tutte le gradi città hanno il problema del decoro urbano dovuto a palazzi cadenti e indecorosi. Questo problema sta emergendo su tutti i fabbricati costruiti con il bum edilizio del 1950-1960 e ora cominciano a decadere e dare un'immagine da bassofondo delle città, e questo sarà sempre piu' evidente col passare degli anni.
Pero' il problema è come fare a demolire un palazzo con 10 famiglie che, anche se malsano, vivono all'interno e magari hanno anche i soldi per ricostruirlo,ma non sanno dove andare a vivere durante i due anni della ricostruzione? Ecco che a questo punto deve essere studiato e messo in atto un sistema tipo "ostello" gratuito per chi demolisce la propria abitazione o palazzo.Lo so che è difficile, ma su questo punto una soluzione si deve trovare, perchè tra 10/20 anni, forse anche prima, l'edilizia vivrà la sua rivincita con il bum delle ricostruzioni Se non si fa cosi, ci troveremo le città con palazzi e case che stanno in piedi perchè puntellati e magari con qualche famiglia ancora che vi risiede.
Dico questo perchè, io sto vivendo questo problema su una palazzina vecchia di 60 anni con 6 famiglie, tutti siamo d'accordo a demolire tutto e rifare nuovo con criteri nuovi e moderni, ma 2 famiglie non sanno dove andare a vivere nel frattempo, cosi tutto rimane la fermo nel suo lento e inesorabile degrado.
Gradirei sentire il vostro parere sulla grande demolizione dei complessi residenziali del dopoguerra ( potrebbe essere una tesi di laurea).
Ciao a tutti.
Merlo
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Ecco che a questo punto deve essere studiato e messo in atto un sistema tipo "ostello" gratuito per chi demolisce la propria abitazione o palazzo.Lo so che è difficile, ma su questo punto una soluzione si deve trovare,
Questa è veramente un'ottima idea. Credo che di case libere, anche di proprietà dell'Istituto case popolari, ce ne siano a iosa, anche se molte di queste sono sfitte ed in uno stato di degrado per incuria ed incapacità degli amministratori dell'istituto e dei "mandanti" politici che evidentemente ritengono che ci sia poco da "spolpare". Eppure, con la demolizione e ricostruzione dei vecchi edifici il Comune avrebbe da guadagnarci anche non incassando alcun affitto per due anni. Alla fine si troverà una città/località con più decoro e con delle abitazioni con rendite maggiorate e maggiori introiti. Dall'altro lato i proprietari avrebbero dei minori costi di gestione, soprattutto come riscaldamento e spese di manutenzione.
 
J

JERRY48

Ospite
@merlo
E' una grande idea e si deve trovare la fattibilità, logicamente.
Per quanto riguarda i complessi residenziali del dopoguerra, dovuti all'Ina-Casa, Gescal e Iacp poi, complessi costruiti per la classe meno abbiente, per gli operai appunto, ci vuole la volontà politica, per riabilitare questi complessi e non pensare ai ponti per la Sicilia o TAV e quant'altro di inutile e con costi così esorbitanti che si potrebbe incominciare subito a risanarli.
 
J

JERRY48

Ospite
Una bella tesi:
Università degli Studi di Cagliari
DOTTORATO DI RICERCA
INGEGNERIA EDILE
Ciclo XXIII
TITOLO TESI
La valutazione della qualità globale degli edifici residenziali
nella programmazione degli interventi di riqualificazione
alla scala del patrimonio edilizio
Settore scientifico disciplinare di afferenza
ICAR 11
Presentata da: Paolo Melis
Coordinatore Dottorato: Prof. Ulrico Sanna
Relatore: Prof. Carlo Argiolas
Esame finale anno accademico 2009 - 2010
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
@JERRY48 scusa ma ieri ero dai nonni e poco prendeva il cell e faticavo a trovare "campo" per rispondere con il cell. Dunque rispondendo anche @merlo visto il suo interesse diretto.
Per attuare effettivamente il riuso dato che oltre a tutte le caratteristiche positive che avevo enunciato post addietro avevo dimenticato il fatto che vai a sostituire un vecchio edificio che "divora" energia (classe energetica in F o G) in uno comunque che ne risparmia parecchia (A o B) dove c'è un risparmio energetico (a parità di volumi ed uso) che va dalle 3/4 volte in su. Noi per l'intervento in Milano siamo in classe A, edificio non solo isolato con pannelli da 20 cm ma utilizza come fonte di energia la Geotermia... .
Una volta che le famiglie che hanno raggiunto l'accordo tra loro e quello economico con l'impresa per rifare il palazzo ( sia in certo casi più semplice riqualificare l'edificio che demolirlo specialmente se questo è addossato ad altri edifici) perché demolire un edificio che fa parte della cortina di edifici della via significa non solo demolire l'edificio in se ma il dover puntellare (o comunque controllare adeguatamente) quelli vicini con un aumento di costi non indifferente per chi intende fare quel lavoro. Si possono ottenere ottimi risultati anche rivoltando come un calzino l'edificio esistente senza demolirlo (è una possibilità) ma ovviamente si deve sempre valutare caso per caso sul posto per la soluzione migliore specifica perché ogni "cantiere" (in base sia alle disponibilità economiche, alle tempistiche richieste, al risultato richiesto) richiede soluzioni ad hoc. Oggi come oggi è il privato che deve arrangiarsi, quindi in caso di demolizione o ristrutturazione "pesante" deve o andare in una pensione a sue spese o (se è fortunato) trovare una sistemazione precaria da parenti o amici per il periodo dei lavori.
Son sicuro che (con la penuria di fondi di un Comune) se chi fosse interessato chiedesse un aiuto allo stesso (vedi una sistemazione temporanea in un ostello comunale, gratuita o comunque a canone ridotto sono sicuro che la risposta sarebbe negativa). Poi c'è da sperare che quel Comune abbia degli ostelli disponibili perché non tutti riescono a realizzarli e poi gestirli... .
Sempre per @JERRY48 mi auguro che dal tuo ultimo post chi ha presentato un dottorato di ricerca sulla valutazione del riuso oltre a tenere in conto parametri di natura socio culturale abbia avuto l'accortezza di informarsi verso più imprese sull'impatto economico di tali opere altrimenti tutto il bel discorso che può venir fatto senza una valutazione economica e senza una valutazione della capacità di sostenerla viene fatta "pura Accademia" che però non ha riscontro oggettivo nel mondo reale delle costruzioni. A me per la maturità dei Geometri era stata richiesta con la classe una tesina di maturità sul progetto di una strada analizzando solo la Topografia del territorio e le norme sulle strade però tutti gli aspetti economici dell'opera non ci sono mai stati spiegati... Mentre sarebbe stata interessante la collaborazione attiva con qualche ufficio comunale interessato anche economicamente su un progetto stradale pilota tanto per avere un ordine di grandezza dell'impatto economico dalle opere: dall'esproprio dei terreni privati, alla rilevazione topografica di km e km di terreno...alla realizzazione del progetto di massima per arrivare a quello definitivo approvato e alla stesura di quello esecutivo. Capite bene che per insegnare tutti questi aspetti ci vuole estrema competenza,capacità ed un minimo di "visione sul futuro" insegnando ad uno stuolo di ragazzi tutto quello che c'è da sapere. Ecco cosa vuol dire insegnare una professione a dei ragazzi. Io più del 80% di quello che so non l'ho imparato di certo a scuola, ho avuto un infarinatura molto di base, ma se non mi fossi lanciato nel mondo sia delle professioni tecniche che delle imprese non saprei dove girarmi e non saprei rispondere ad un solo quesito su questo forum.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Mille grazie. Non ho la tua competenza in materia di valori catastali o di mercato che siano. Io parto dal basso o per meglio dire da un semplice confronto fra i valori catastali rivalutati da Monti (la famosa moltiplicazione per 160) e quelli di mercato. Nel mio caso si sono allineati...poco più o poco meno...Tu forse ti riferisci ai tantissimi immobili dei centri storici di grandi città come Roma innanzitutto dove, nonostante il x 160 i due valori sono ancora molto distanti...e se è così
i proprietari con basso reddito potranno subire l'iniquità di dover vendere l'alloggio (la mia compagna a Torino con pensione al minimo e figlio geometra disoccupato da tre anni, ha messo in vendita l'alloggio
da un anno con prezzo ribassato dall'agenzia e per ora senza risultato...) per l'impossibilità di coprire le imposte così rivalutate.
Iniquità che avevo indicato si potesse evitare parametrando al reddito
con documentazione ISEE. Questo si dovrebbe poter sottoporre ai politici che si accingono a riforme importanti. Cosa ne dici??? qpq.
Scusa se ripesco il tuo intervento ora solo ma si era stratificato co gli altri e l'avevo perso. No io non intendevo SOLO le case del centro di Roma o di altre città, ti posso assicurare che qualora tu abbia una qualunque vecchia casa in qualunque zona d'Italia :
Nord, centro e Sud, zona periferica o centro, capoluogo o paesino ed è costruita almeno fino agli anni 80 (poi è sempre da valutare caso per caso) nel momento in cui la vai a ristrutturare cambi anche categoria e classe e rendita conseguente (in aumento). Ovviamente se cambi la norma caposaldo (quello che si vuol fare) a distanza di anni (dovessi mai vendere o donare agli eredi) ecco che salta fuori il dover procedere al riaccatastamento con le nuove normative dopo averlo già fatto al momento dei lavori. Ecco a cosa mi riferivo.
 

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