griz

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mah.. così dovrebbe essere, nella veccia casa dove vivevo con la mia famiglia, costruita nel 1965 c'era un sistema (zentra) che prevedeva che il briciatore si spegnesse a temperatura dell'ambiente raggiunta
 

aldoiaco

Membro Junior
Proprietario Casa
Salve. Mi inserisco in questa vecchia discussione in quanto nella recente assemblea ordinaria si è deliberato a favore del riscaldamento senza interruzioni. La mia domanda è: si può quantificare, in percentuale, questo fantomatico (io sono del parere che col riscaldamento continuo non ci sia) risparmio?
Grazie (anche di essere stato accolto nel forum).
 

griz

Membro Storico
Professionista
La mia domanda è: si può quantificare, in percentuale, questo fantomatico (io sono del parere che col riscaldamento continuo non ci sia) risparmio?
come già specificato tempo fa una valutazione potrebbe essere fatta con delle prove attuando per un periodo un sistema e poi l'altro, purtroppo però il consumo dipende dalle condizioni esterne che variano continuamente, potrebbe essere un anno in un modo e l'anno successivo nell'altro. Rimane il fatto che se la costruzione è isolata decentemente e l'impianto tarato bene, le interruzioni avvengono normalmente e in generale: o la casa resta vuota per molte ore al giorno potrebbe avere senso interrompere, altrimenti no
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Mi inserisco in questa vecchia discussione in quanto nella recente assemblea ordinaria si è deliberato a favore del riscaldamento senza interruzioni.

Delibera contraria alla Legge ( Regolamentazioni locali su orari di riscaldamento) che ammette il "sempre acceso" solo per sistemi radianti a bassa temperatura.

I "filosofi" ipotizzano un minor dispendio se una volta raggiunta la temperatura la caldaia possa modulare la potenza di riscaldamento.
 

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