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L'amministratore di un condominio ha suggerito in assemblea di creare un gruppo whatsapp.
Il condòmino (un consigliere) che se n'è occupato vi ha incluso quasi tutti gli abitanti del palazzo, senza distinguere tra proprietari e inquilini.

Un condòmino che affitta i suoi appartamenti non è stato "invitato" nel gruppo perché non abita lì.
Quando l'ha saputo si è opposto all'inclusione dei suoi inquilini. Ritiene, secondo me giustamente, che è opportuno i conduttori non abbiano contatti diretti né con l'amministratore né con altri proprietari per discutere questioni condominiali.

L'inquilino di un altro condòmino non ha voluto farne parte. Si relaziona solo col suo locatore, il che mi sembra corretto.

Il consigliere che gestisce il gruppo si rifiuta di cancellare i conduttori (forse perché col passare degli anni sono diventati suoi amici e teme di offenderli) dicendo che chiunque abiti lì "ha diritto di essere informato".

Nei vostri condomìnii esiste il gruppo wa?
Se sì, ne fanno parte anche gli inquilini?
In generale, pensate che sia utile o rischia di creare problemi?
 
Direi che è da prendere col medesimo peso della figura di consigliere: cioè pressoché nullo sul piano formale.

Da noi è stato generato un gruppo informale di condominio, dove ci si scambiano avvertimenti, informazioni, domande, di interesse generale. (es. Blocco ascensore, presenza di problemi al riscaldamento o canali TV, ecc)
Qui siamo praticamente tutti condòmini, e non è incluso l'amministratore.
Istituito spontaneamente da un condòmino, ed aderisce o si cancella chi si ritiene o no interessato.
Tutte le comunicazioni formali di condominio rimangono in capo all'amministratore, così come le richieste all'amministratore, in genere via Mail.
 
Anche da me c’è qualcosa di quasi identico rispetto a quanto descritto da @basty : gruppo wa per scambio informazioni, avvisi per guasti, pareri tra condomini, necessità da inserire all’ordine del giorno dell’assemblea successiva: lo troviamo tutti molto utile.
I consiglieri facenti parti del gruppo, se necessario, si relazionano con l’amministratore e poi fanno sapere agli altri.
Siamo anche noi tutti proprietari, ma, qualora ce ne fossero, non riterrei corretto che la chat fosse estesa agli inquilini: se questi hanno problemi, ne parlano con il proprietario, che può intervenire , come tutti, nella chat.
Mi pare ovvio che siano compresi anche i proprietari che non abitano nel condominio.
 
Non è il ns caso, ma per il tipo di comunicazioni che vengono date sul gruppo WA , ci potrebbero stare benissimo anche degli inquilini: viene usato solo come passa parola di comune interesse. O per sondaggi/consultazioni
 
Quando l'ha saputo si è opposto all'inclusione dei suoi inquilini.
Opinione libera...ma "opposizione" che non può essere pretesa.
Ritiene...che è opportuno i conduttori non abbiano contatti diretti né con l'amministratore né con altri proprietari per discutere questioni condominiali.
Idem con patate...contestare-impedire un "contatto" digitale...quando poi basta aprire una porta non si sa.

Fintanto che si presentano reclami o avvisi nessun problema...attenzione alla divulgazione di dati o questioni private.
 
L'amministratore di un condominio ha suggerito in assemblea di creare un gruppo whatsapp.

Con quale finalità?

Il condòmino (un consigliere) che se n'è occupato vi ha incluso quasi tutti gli abitanti del palazzo, senza distinguere tra proprietari e inquilini.

Dipende appunto dallo scopo del gruppo e da quali informazioni vengono veicolate.


Un condòmino che affitta i suoi appartamenti non è stato "invitato" nel gruppo perché non abita lì.

Questo mi pare scorretto perché il proprietario è comunque parte interessata.

Quando l'ha saputo si è opposto all'inclusione dei suoi inquilini. Ritiene, secondo me giustamente, che è opportuno i conduttori non abbiano contatti diretti né con l'amministratore né con altri proprietari per discutere questioni condominiali.

Le questioni condominiali si discutono formalmente e si deliberano in assemblea. Tuttavia, nulla vieta di discuterne informalmente fuori dall'assemblea con tutte le persone interessate.
Secondo me, per evitare fraintendimenti, sarebbe opportuno avere 2 gruppi separati: uno per i soli condòmini e l'altro allargato agli inquilini

L'inquilino di un altro condòmino non ha voluto farne parte. Si relaziona solo col suo locatore, il che mi sembra corretto.

Una cosa è la relazione contrattuale, altra questione è parlare.

Il consigliere che gestisce il gruppo si rifiuta di cancellare i conduttori (forse perché col passare degli anni sono diventati suoi amici e teme di offenderli) dicendo che chiunque abiti lì "ha diritto di essere informato".

Dipende dal contenuto delle informazioni.

Nei vostri condomìnii esiste il gruppo wa?

No.

Se sì, ne fanno parte anche gli inquilini?
In generale, pensate che sia utile o rischia di creare problemi?

Può essere utile ma rischia di creare problemi se si confondono i piani. Per questo preferirei due gruppi, per distinguere fra discussioni condominiali di competenza dei soli proprietari e discussioni dove può essere utile la partecipazione degli inquilini che hanno certamente cose da dire vivendo nello stabile e ripagando molte delle spese ordinarie.
 
Il problema il quel condominio è che a volte i preventivi per lavori di manutenzione vengono diffusi e valutati nel gruppo wa.
Si inseriscono nella discussione anche inquilini che non hanno titolo per deliberare in merito.
Un conduttore in particolare vorrebbe aggiudicarsi determinati lavori (ha una piccola impresa artigiana) e certi condòmini accusano il suo locatore di volere favorire il proprio inquilino, mentre è vero il contrario.
Inoltre vengono espressi giudizi un po' offensivi tipo "il mio padrone di casa è vecchio e certe cose non le capisce proprio".

Quindi finché si tratta di segnalare problemi o organizzare eventi conviviali (venerdì ci sarà l'Halloween per i bambini del condominio esteso ai loro compagni di scuola, amichetti, mamme streghe, ecc col titolo "sarabanda infernale"), va bene.
Se invece alcuni inquilini si occupano di questioni non di loro competenza dilungandosi in polemiche sgradevoli, non va più bene.
 
Appunto dipende da come viene usato il gruppo e se si creano dinamiche distorte.
D'altra parte, esiste la libertà di parola.
Forse non è opportuno che questo gruppo sia un'iniziativa condominiale perché rischia di confondere i ruoli, ma se tot persone vogliono parlare fra loro di qualsiasi argomento sono libere di fatlo.
 
Con quale finalità?
di non essere coinvolto nelle beghe condominiali.
L'amministratore preferisce che chi abita nel palazzo lo disturbi il meno possibile e molte questioni vengano affrontate e possibilmente risolte nella chat.

lo scopo del gruppo e da quali informazioni vengono veicolate.
Non c'è uno scopo preciso e ognuno scrive tutto ciò che gli viene in mente.
Dal preventivo per la riparazione dell'ascensore a come vestirsi per Halloween a quale ristorante scegliere per il pranzo annuale degli "amici condominio Papalla".

Anche in quelli dove abito io e dove possiedo appartamenti dati in locazione non c'è il gruppo wa.
E preferisco non ci sia!

inquilini che hanno certamente cose da dire vivendo nello stabile e ripagando molte delle spese ordinarie.
Gli inquilini possono parlarne con i loro locatori, senza disturbare gli altri condòmini.
 
se tot persone vogliono parlare fra loro di qualsiasi argomento sono libere di fatlo.
Questo è giusto, ma non deve risultare offensivo nei confronti di terzi.

Ad esempio, alcuni studenti dell'istituto tecnico frequentato dal nipote di una mia conoscente aveva creato un gruppo Facebook denigratorio verso una loro professoressa. Che si è rivolta all'avvocato e lo ha fatto chiudere.

Analogamente, una chat condominiale offensiva non deve essere tollerata.
 

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