Gioppino 58

Nuovo Iscritto
Invoco l'aiuto del Guardiano per la corretta classificazione del quesito.

NB Avevo già iniziato la discussione su "Condominio" - "Parti Comuni e impianti", ma il problema si è adesso spostato sul piano legale.

Ho acquistato un garage in uno stabile. Il Condominio rifiuta ufficialmente che mi allacci alla linea condominiale (di illuminazione della corsia di scorrimento) per avere l'energia elettrica nel mio garage. Ho una qualche possibilità legale a cui aggrapparmi?
Per inciso, aggiungo che con ogni probabilità non potrò nemmeno fare l'allaccio ENEL autonomo (che tra l'altro mi costerebbe circa € 900 tra contratto e lavori) perchè l'impianto elettrico del condominio (per quanto dotato di CPI) non è affatto a norma mancando di un "unico dispositivo" da azionare per interromepere l'energia elettrica.

Grazie di cuore.
 

carlor

Nuovo Iscritto
Il rifiuto del condominio mi sembra sacrosanto: in caso di allaccio, infatti, tutti i condomini, ossia non solo tu, pagherebbero le spese di corrente del TUO garage.
Rovesciamo la situazione: tu paghi la corrente del garage e tutti i condomini possono venire nel TUO garage a parcheggiare. E' normale?
 

antonio s

Membro Attivo
Proprietario Casa
Penso sia possibile proporre al condominio l'installazione di un contatore, anche rigenerato, all'interno del box e pagare in questo modo quanto si consuma.
cordiali saluti
 

Gioppino 58

Nuovo Iscritto
Scusate...scusate...scusate.
Precisazioni:
1 - io non abito in quello stabile, per cui non posso collegarmi al mio appartamento (ciò che secondo certuni è pure illegale)
2 - nella richiesta di allaccio formalizzata al condominio, e rifiutata senza motivazioni, avevo precisato che:
a) sono disposto a versare nelle casse condominiali un importo a cauzione
b) per testimoniare la mia buona fede, a mie spese (€ 110) AVEVO GIA' installato una contatore elettronico invitando l'Amministratore a verificarne o farne verificare la bontà, e a provvedere alla lettura, con la periodicità che vorrà, per il rimborso della quota di consumi di mia esclusiva spettanza.
Voglio dire: è chiaro che non pretendo che altri paghino per me....
Il problema che pongo è: ho un fondamento legale per impugnare questo rifiuto?

Grazie.
 

geomtupputi

Membro Attivo
Professionista
io non vedo nessun problema.
adesso i consumi come vengono ripartiti? se in base ad una tabella millesimale, bisognerà rifarla introducendo il tuo garage.
se per consumi, la quota fissa sarà la stessa, ma al posto di dividerla per X condomini sarà divisa per X+te, e i consumi basta un sottolettore!!!

saluti
 

Gioppino 58

Nuovo Iscritto
Spiego subito come vengono ripartiti i consumi per ora: ufficialmente esiste solo una linea condominiale che alimenta l'illuminazione della corsia di scorrimento, e i consumi vengono divisi in parti uguali tra i proprietari dei garage. A questa linea si sono allacciati almeno due garage: l'amministratore afferma di non averle mai autorizzate, ma si rifiuta di "vederle" e di farle eliminare; gli altri 10 garage sono collegati ai rispettivi appartamenti. Non demorderò mai!!!!
 

carlor

Nuovo Iscritto
Per risolvere il problema esistono soltanto due modi:
- uno, legale, con il tribunale (con l'aiuto di qualcuno dei dieci per ripartire i costi), verificando che i due garages allacciati alla linea condominiale paghino al condominio un importo equo e chiedere che venga allacciato anche il tuo garage.
- l'altro ILLEGALE, con 'l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni', allacciandoti a tua volta alla linea condominiale senza dire niente a nessuno. Ripeto: ILLEGALE
Per essere certi della situazione attuale, è però opportuno avere prima di tutto la certificazione di un tecnico (elettrotecnico) abilitato.
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
Mio padre (sant' uomo!) usa dire "Puoi avere tutte le ragioni di questo mondo, ma devi trovare qualcuno che te le da!"

In teoria, tu hai il diritto ad allacciarti all' impianto elettrico comune (a tue spese), e di chiedere di pagare la tua quota condominiale relativa.

In questo caso, se non ci sono contatori differenti, si usa suddividere imputando la spesa in modo arbitrario a ciascun servizio una parte del consumo totale.
Il consumo, pertanto, viene ripartito dai condòmini utilizzando lo stesso criterio utilizzato per il servizio stesso.

In pratica tu sei solo, i condòmini sono tanti, e l' amministratore non ha nessun interesse a difendere i tuoi interessi.

Hai due possibilità:

1) Affidarti ad un buon legale (mediatore), che difenda i tuoi interessi in modo dapprima diplomatico, poi legale (io ti consiglio questo metodo)

2) Montare a tue spese il contatore e allacciarti all' impianto comune (tanto già non è a norma), e fare una raccomandata all' amministratore dicendogli in buon italiano che hai fatto il lavoro e vuoi contribuire alle spese, e ricerchi un accordo condiviso (Non è una procedura "ortodossa", ma neanche l' organizzazione del condominio ti lascia tante alternative).

Buona vita!
 

carlor

Nuovo Iscritto
...C'è solo il rischio che l'amministratore (= condomìnio) non approvi e ordini il ripristino della situazione precedente... realtà vissuta tante volte.
 

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