• Autore discussione Autore discussione Seth
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Però mi pare che le caparre che accompagnano le proposte d'acquisto in genere non sono corpose.
Dipende anche dal valore dell’immobile .
Ma quando lavoravo io ( ho smesso da più di 10 anni di fare l’agente immobiliare in proprio) alla proposta si richiedeva assegno di almeno 5/10 mila euro, e successiva integrazione della caparra fino al 30% del prezzo.
So che ora ci si accontenta di parecchio meno; a me piaceva di più prima.
 
Dipende anche dal valore dell’immobile .
Ma quando lavoravo io ( ho smesso da più di 10 anni di fare l’agente immobiliare in proprio) alla proposta si richiedeva assegno di almeno 5/10 mila euro, e successiva integrazione della caparra fino al 30% del prezzo.
So che ora ci si accontenta di parecchio meno; a me piaceva di più prima.
A me par di capire che se un'agenzia riceve una proposta da una famiglia che deve ancora vendere casa sua, spesso per comprarne una più grande (magari integrando con un mutuo "pre approvato" sul reddito), la raccoglie regolarmente e la gira al venditore. A quel punto il venditore si troverà in una situazione simile alla mia, mi pare, cioè dover decidere se accettare un fidanzamento con qualcuno che non si sa quando sarà pronto per sposarsi. Certo una caparra del 30% darebbe maggiore serenità, ma non so quanto sia facile esigerla, e restano comunque le spese durante l'attesa.
 
A me par di capire che se un'agenzia riceve una proposta da una famiglia che deve ancora vendere casa sua, spesso per comprarne una più grande (magari integrando con un mutuo "pre approvato" sul reddito), la raccoglie regolarmente e la gira al venditore.
Generalmente si, ma dopo aver prospettato all’acquirente i rischi di tale operazione, e valutato insieme a lui le necessarie tempistiche .

A quel punto il venditore si troverà in una situazione simile alla mia, mi pare, cioè dover decidere se accettare un fidanzamento con qualcuno che non si sa quando sarà pronto per sposarsi
Che però ha già pagato per un ricco ricevimento 😉

Certo una caparra del 30% darebbe maggiore serenità, ma non so quanto sia facile esigerla
Anche meno, magari.
L’importante che la caparra sia più alta delle provvigioni, e sia tale da soddisfare il venditore anche se il matrimonio non si dovesse concludere per causa altrui.

restano comunque le spese durante l'attesa.
L’attesa, se l’acquirente deve vendere a sua volta, può anche essere ben più lunga di sei mesi; ma va tutto previsto dall’inizio
 

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