Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Non voglio per forza avere ragione, io cerco solo di ragionare con quello che e' il buon senso e un po' di logica matematica, che dovrebbe anche usare ogni tanto chi si occupa di leggi o normative, e non inventarsi altre normative che sostituiscono o si aggiungono a quelle esistenti eccetera.
che tu ambisca a fare e disporre secondo le tue idee in ambito familiare passi, ma mò ti metti a criticare chi ha fatto il Codice Civile che è lo spartito dove si suona la musica della convivenza del popolo italiano mi sembra troppo.
Hai fatto una storia infinita per la casa familiare che in fondo ora ti serve solo per andare in vacanza, non è una prima casa dove andare a vivere quotidianamente per fornire un tetto a te ed alla tua famiglia: ti sei agganciato alle rispetto delle volontà errate di tuo padre per portare avanti pretese da fratello invidioso.
Adesso sembra emergere una errata dichiarazione di successione per la morte di tua madre: con la sua morte, alla luce del nuovo diritto di famiglia entrato in vigore nel 1975, tuo padre, indipendentemente dal regime patrimoniale con il quale era sposato con tua madre, aveva diritto ad avere 1/3 di proprietà indivisa della casa di tua madre. Voi avete fatto una successione escludendo un legittimario: tuo padre. Poi scrivi; è stato fatto così e basta, io non spiego come mai, e poi sono passati 20 anni e tutto ormai si consolidato: atteggiamento da "padre padrone" che fa delle proprie convinzioni la legge per tutti coloro che lo circondano. Se permetti, a meno che tua padre non abbia fatto esplicita rinuncia alla sua parte di eredità con atto pubblico presso un notaio, voi fratelli siete diventati proprietari di 1/3 ciascuno della casa di proprietà di vostra madre solo dopo la morte di vostro padre e non prima.
Non so se si possa usucapire un bene immobiliare di cui si è già proprietario di una porzione indivisa: dimostrare di aver usucapito la restante parte di proprietà indivisa di uno o più famigliare è una cosa alquanto difficile.
Non mettiamo in testa idee sbagliate ad un soggetto che delle sue convinzioni fa legge.
 

contro_idealista

Membro Attivo
Proprietario Casa
che tu ambisca a fare e disporre secondo le tue idee in ambito familiare passi, ma mò ti metti a criticare chi ha fatto il Codice Civile che è lo spartito dove si suona la musica della convivenza del popolo italiano mi sembra troppo.
Hai fatto una storia infinita per la casa familiare che in fondo ora ti serve solo per andare in vacanza, non è una prima casa dove andare a vivere quotidianamente per fornire un tetto a te ed alla tua famiglia: ti sei agganciato alle rispetto delle volontà errate di tuo padre per portare avanti pretese da fratello invidioso.
Adesso sembra emergere una errata dichiarazione di successione per la morte di tua madre: con la sua morte, alla luce del nuovo diritto di famiglia entrato in vigore nel 1975, tuo padre, indipendentemente dal regime patrimoniale con il quale era sposato con tua madre, aveva diritto ad avere 1/3 di proprietà indivisa della casa di tua madre. Voi avete fatto una successione escludendo un legittimario: tuo padre. Poi scrivi; è stato fatto così e basta, io non spiego come mai, e poi sono passati 20 anni e tutto ormai si consolidato: atteggiamento da "padre padrone" che fa delle proprie convinzioni la legge per tutti coloro che lo circondano. Se permetti, a meno che tua padre non abbia fatto esplicita rinuncia alla sua parte di eredità con atto pubblico presso un notaio, voi fratelli siete diventati proprietari di 1/3 ciascuno della casa di proprietà di vostra madre solo dopo la morte di vostro padre e non prima.
Non so se si possa usucapire un bene immobiliare di cui si è già proprietario di una porzione indivisa: dimostrare di aver usucapito la restante parte di proprietà indivisa di uno o più famigliare è una cosa alquanto difficile.
Non mettiamo in testa idee sbagliate ad un soggetto che delle sue convinzioni fa legge.
Se vuoi discutere per litigare hai trovato la persona giusta. Ma non e' mia intenzione venirti dietro e rispondere alle tue critiche.
Io non sono invidioso di niente, di cosa dovrei esserlo?
La critica al codice Civile non l'ho mai fatta. Semmai critico il modo di legiferare in senso generale che abbiamo in Italia, era questo il senso della mia frase. Si inventano leggi su leggi, che per andarci d'accordo, pare che prima di prendere la licenza elementare, bisogna che ci si laurei in Giurisprudenza, quando a volte basta usare la logica e il buon senso, o delle parti o di un Giudice che decida per loro. Tanto si sa che non e' matematico vincere una causa, perche' intervengono mille fattori, primi su tutti , la capacita' di un avvocato di tirare fuori un articolo di legge che convince piu' di un altro. Tant'e' che ci sono 3 gradi di giudizio in Italia. E non e' raro che succeda che un giudice smentisca l'altro, quasi che dipenda dall'umore del momento.
Non c'e' nessun atteggiamento da padre padrone, ma solo una narrazione del problema ( che a quanto pare tu riesci solo a leggere e capire poco per volta, quando invece credo di avere ben descritto fin dalle prime battute ) per una richiesta di informazioni su come procedere. Credo che chiunque lo farebbe, in procinto di doversi confrontare con un problema di qualsiasi genere, proprio per non presentarsi impreparati o voler pretendere cio' che proprio sia impossibile pretendere.
Tu sai benissimo che La legge non ammette ignoranza. E come si fa ad eliminarla se non informandosi o leggendo articoli che riguardano il problema? E percio' esistono forum come questo per informarsi, prima di andare ( magari inutilmente) come hanno fatto i miei genitori, da avvocati o sedicenti possessori della Verita' a farsi spillare soldi e non concludere niente di niente.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Lei e' residente in quella casa dal lontano 1991. Vuoi dire che potrebbe averla gia' usucapita? Cosa comporterebbe? Spiegamelo terra terra se puoi, in pratica.
Perche' se e' come dici, allora, potremmo anche smettere, io e mio fratello, di pagare la nostra parte di IMU/ICI, senza essere perseguiti dal Comune. Immagino che comunque si debba sempre per forza passare dalle mani del notaio. Giusto?
Se tutti siete d'accordo, è d'una semplicità estrema. Chi possiede tramite legale fa richiesta del riconoscimento dell'avvenuta usucapione, considerato il suo possesso ultraventennale, con una spesa minima, riuscirà ad essere intestata dell'immobile.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Se tutti siete d'accordo, è d'una semplicità estrema.
Se fosse come dici tu si sarebbe trovato l'escamotage di cedere la proprietà immobiliare senza dover ricorrere a finte vendite tra parenti.
Sul punto sono sorti – soprattutto in dottrina – numerosi dibattiti. Infatti, in proposito si sono fronteggiati due orientamenti:
il primo, e più risalente, che negava la regolarità dell’usucapione da parte del comproprietario;
il secondo, più recente e prevalente in giurisprudenza, che invece la ritiene ammissibile.
Ad oggi, la dottrina e la giurisprudenza maggioritarie sembrano ammettere l’usucapione da parte del comproprietario della quota spettante agli altri contitolari.
In proposito la Cassazione ha affermato che il comproprietario può usucapire la quota degli altri comproprietari attraverso l’estensione del proprio potere di fatto sull’ intero bene in comune: in pratica, il comproprietario, al fine di poter usucapire anche la quota spettante agli altri contitolari, dovrà atteggiarsi come proprietario esclusivo dell’intero bene e non solo della propria quota. Tale atteggiamento deve manifestarsi sia nei confronti dei terzi (estranei), che degli altri comproprietari.
A tale ultimo proposito, però, c’è da dire che non è sufficiente che gli altri comproprietari si siano limitati ad astenersi dall’uso della cosa. Al contrario, occorre che il comproprietario usucapente ne abbia goduto in modo inconciliabile con al possibilità di godimento altrui. Non basta, dunque, la prova del semplice non uso da parte degli altri comproprietari (infatti, il diritto di proprietà non è soggetto a prescrizione e chiunque può astenersi da utilizzare il proprio bene senza temere di perderlo). Non basta neanche la prova di atti di mera gestione, né il semplice consenso degli altri contitolari.
Ciò detto circa l’ammissibilità dell’usucapione da parte del comproprietario, deve altresì precisarsi che sebbene l’usucapione si verifichi naturalmente (alla presenza – ovviamente – di tutte le condizioni menzionate), ai fini della trascrizione nei registri immobiliari è necessaria l’esistenza di un titolo idoneo (ossia un atto ufficiale accettato dal Conservatore). Questo significa che se anche il comproprietario si trovi nella situazione di fatto utile ai fini dell’usucapione e questa si sia naturalmente compiuta, è necessario procedere ad una regolarizzazione formale dei registri immobiliari affinché il bene risulti – anche catastalmente – per intero di proprietà del soggetto usucapente.
L’ottenimento di tale titolo, però, non è cosa semplice
(come avevo scritto io) atteso che questo può essere costituito:
-da una sentenza giudiziale che accerti l’avvenuta usucapione;
-da un verbale di mediazione.
Per completezza deve altresì precisarci che, nei suddetti casi, ad oggi non tutti i Conservatori dei Registri Immobiliari accettano di trascrivere il verbale di mediazione con il quale è stata accertata l’avvenuta usucapione, per cui lo strumento del giudizio ordinario dinanzi al Tribunale resta allo stato la soluzione che dà maggiori garanzie, ancorché lunga ed insidiosa. Al riguardo, inoltre, è giusto il caso di precisare che la domanda diretta a far accertare l’avvenuta usucapione di un bene richiede la presenza in causa di tutti i comproprietari in danno dei quali l’usucapione stessa si sarebbe verificata.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Se tutti siete d'accordo...
1) Che tutti i coeredi debbano essere d'accordo è ovviamente indispensabile
2) Ma l'usucapione non prevede alcuna forma di indennizzo: quindi nè 5000 nè 8000 €: e qui potrebbe nascere qualche disaccordo
3) Ma al giudice del caso, non interessa l'accertamento del possesso in buona fede uti dominus? Basta dimostrare il possesso ventennale (a qualunque titolo) e l'accondiscendenza dei comproprietari?

Mi pare che qualcuno non la facesse così facile. Solo perchè in genere il comproprietario si oppone?
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Ma al giudice del caso, non interessa l'accertamento del possesso in buona fede uti dominus? Basta dimostrare il possesso ventennale (a qualunque titolo) e l'accondiscendenza dei comproprietari?
Esattamente, se tutti sono d'accordo a riconoscerle il possesso ultraventennale alle condizioni previste dalla legge si arriva alla voltura senza problemi, superando i problemi del passaggio dei soldi e delle spese notarili.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
alle condizioni previste dalla legge
Non vorrei divagare, ma qui sta il punto: quali sono le condizioni di legge?
Apparentemente l'art.1158 cita solo il possesso ventennale.
Come dire che se concedo alla sorella di abitare per 20 anni in una proprietà comune , questa dopo 20 anni ottiene l'usucapione? Mi sembra eccessivo: mi sembra evidente solo una gratuità, non la volontà di perdere la proprietà.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Appunto. Ma non sono scritte nell'articolo citato.
E non mi pare basti.
Potrebbe essere anche pacifico e non clandestino: ma come comproprietario sa benissimo che condivide la proprietà con qualcuno, che è così gentile da permettergli di usufruirne gratuitamente. Le ragioni possono essere infinite.
E mi parrebbe quindi una vera vigliaccata saltar fuori dopo 20 anni con lusucapione
 

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