cshape

Nuovo Iscritto
Si, giusto Marcella, purtroppo è un periodo di crisi per tutti. Calano le braghe anche i giovani che devono accettare 600 o 800 euro al mese perchè altrimenti qualcuno gli toglie il posto di lavoro... non è una bella situazione.
Però tendenzialmente le provvigioni, in termini percentuali, aumentano al diminuire dell'importo: i costi sostenuti (pubblicità, personale, affitto, telefono) sono più o meno gli stessi sia se tratto un immobile da 100.000 euro sia se ne tratto uno da 1.000.000 quindi è frequente anche di agenzie che chiedano un forfait anziché una percentuale sulla cifra, nel caso trattasi di somme basse.
Marco
 

marcella

Membro Attivo
Cshape, ho sentito più parlare di agenzie che fanno un piccolo affare in 3 o 4 mediatori, piuttosto che di provvigioni più o meno elevate a seconda dell'affare.
Le spese è vero che sono le stesse, ma nessuno obbliga a pubblicizzare gli immobili economici piuttosto che quelli + costosi. Evidentemente se vengono più pubblicizzati quelli economici, per una questione come giustamente tu hai detto di "tempi duri", ci sarà pure un tornaconto. Gli immobili costosi in pubblicità fanno poco richiamo, diciamocela tutta. Avere qualche prezzo lucciola nel porfolio immobili, è sempre un vantaggio.
Le braghe le cala chi le deve calare, nel senso che c'è ovviamente un limite di decenza in tutto, da parte di chi vende, di chi compra, e di chi media.
Conosco anche mediatori che sanno farsi rispettare, in quanto chiari fin dall'inizio, ed il cliente non può certo rifarsi all'ultimo minuto, per contrattare la percentuale sulla provvigione.
 

cshape

Nuovo Iscritto
Ciao Marcella
Nella mia piccola esperienza, invece, ti dico che in questo momento ho molte più richieste per immobili ad alto costo che per abitazioni più accessibili, questo per tornare al discorso che in un periodo di crisi a rimetterci e' la maggioranza...
Riguardo ai costi, senza polemica non sono d'accordo con quello che scrivi: se io mi prendo l'onere di trovare un acquirente per un immobile, io faccio del mio meglio, sia esso economico o costoso. Secondo il tuo discorso dovrei invece investire di piu' sull'immobile piu' caro perché la sua vendita mi garantirebbe un guadagno maggiore, certo non sul piu' economico, che rischierebbe di non farmi pareggiare i costi.
In generale parlerei piuttosto di difficolta' dell'incarico: noi agenti dovremmo sapere in partenza se quello che ci viene richiesto e' facile da raggiungere o meno: io, ad esempio, se mi viene richiesto l'impossibile, preferisco non prendermi l'impegno che iniziare a lavorare e poi cercare un ribasso. Al massimo mi prendo un mese di tempo per sondare il mercato e poi pero' faccio il punto della situazione. In ogni caso lo dico prima, se l'obiettivo e' piu' o meno facilmente raggiungibile. L'ideale e' che il cliente si fidi delle nostre valutazioni. Per me quindi l'importo della provvigione dovrebbe variare in funzione della difficolta' dell'incarico, e quindi del lavoro che prevedo di dover fare per raggiungere l'obiettivo.
Marco
 

marcella

Membro Attivo
Quindi ha ragione una mia conoscente, seguendo il tuo discorso..... E' successo che lei si è rivolta ad un'agenzia, la quale professionalmente ha saputo centrare l'obiettivo con una sola visita.
La mia conoscente, in virtù del fatto di non aver fatto perdere tempo all'agenzia, ha preteso dal mediatore uno sconto di un terzo delle provvigioni. Tu come la vedi, giusta?
Ti faccio un'altro esempio: vado a cercare una camicia, oppure un nuovo taglio di capelli. La commessa o la parrucchiera, azzeccano esattamente il mio desiderio, senza farmi perdere tempo, e senza perderne nemmeno loro.
Chi è che deve fare lo sconto a chi?
Ovvero, in quel caso è stato professionale il mediatore, o dobbiamo parlare solo di fortuna?
Andiamo a scandagliare meglio le ragioni: il mediatore, quanto ha dovuto girare, telefonare, perdere tempo al fine di avere l'oggetto giusto al momento giusto? Possiamo attribuirgli una colpa (la richiesta di sconto), se ha trovato al primo colpo l'immobile giusto al cliente giusto?

Ho visto potenziali clienti stremati dal fatto di aver visitato oltre 30 immobili, vuoi perchè il mediatore gli faceva vedere tutt'altro rispetto ai loro desideri, vuoi perchè il mercato non offriva un granchè.

Ma siamo andati fuori tema....

Il sunto, ritornando al questione principale del nostro redragon, è che ogni parte in causa deve tenere un comportamento chiaro sin dall'inizio, secondo legge o usi e costumi.
Qui non stiamo sindacando se un mediatore prende il 2 o il 3 o il 4 % di provvigione, ma una furbata di calcolo sull'imponibile.

Voglio vedere come fa a giustificare davanti al notaio, una fattura provvigionale su un importo dichiarato diverso dall'imponibile di cui è oggetto la fattura.
Nel caso di non dichiarazione del mediatore al notaio, voglio invece vedere se il mediatore ha il coraggio di aumentare l'importo fatturato anzichè applicare uno sconto.

Poi, aprendo una parentesi sulla comunicazione e marketing, ogni immobile ha una sua storia e prezzo e va pubblicizzato su un mezzo pubblicitario od un altro a seconda del target che si va a colpire. E' ovvio che su riviste di pregio, a differenza dei free press, non converrà mai mettere immobili da mercato medio, ma ti dirò di più, per come la penso io in questo caso, non vale tanto l'immobile che andrai ad inserire in particolare ma l'immagine che vuoi dare all'agenzia, con foto e testi di gusto, a prescindere che l'immobile in foto sia stato venduto o meno. L'importante è agganciare il lettore, poi sta alla bravura di un agente immobiliare interpretare le aspettative del cliente e curarlo in ogni aspetto.
Ciao ciao e buon appetito a tutti
 

cshape

Nuovo Iscritto
Ciao Marcella
nella fattura non si deve "giustificare" nulla, posso mettere la cifra che voglio, anche un forfait, quindi non seguo il tuo ragionamento: al notaio, poi, sai cosa interessa... l'importante è che alla cifra dichiarata in atto ci sia una corrispondente movimentazione trasparente di denaro (quindi rintracciabile).
Ho visto chiedere 5.000 euro per monolocali venduti a 65.000, così come 20.000 euro per appartamenti venduti a 1.000.000. Sono perfettamente regolari entrambi, sembre se accettati da entrambe le parti.
Marco
 

il castello

Nuovo Iscritto
In effetti anche la nostra agenzia, nel caso di vendita di immobili in vendita a meno di 100.000 €, chiede una cifra forfettaria, perchè (almeno nel nostro caso) si tratta per lo più di immobili "scomodi", o per la posizione, o per lo "scarso" stato manutentivo, per cui mettiamo già in preventivo che molto tempo verrà speso in giri a vuoto. Tuttavia, l'acquirente viene informato della cosa al momento della visione dell'immobile, non dopo. Nella tua situazione, comunque, concordo con Jrogin; se tutte le parti vogliono concludere l'affare, l'accordo si trova.

Buona trattativa allora!
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
per cshape e marcella

Scusate ma credo che il problema sia un altro, a redragon è stata chiesta una provvigione del 3% che egli ha accettato. Il 3% della cifra non equivale a quanto in seguito, e senza alcuna pattuizione, chiesto dall'agenzia. l'agenzia avrebbe sicuramente potuto chiedere dall'inizio 3000 euro e redragon avrebbe potuto decidere se accettare o men ma posto che tutto ciò non è avvenuto cosa si fa adesso?
 

cshape

Nuovo Iscritto
All'atto della proposta dovrebbe aver firmato un foglio con l'accettazione dell'importo della provvigione, non della percentuale.
In assenza di esso, vigono gli usi della provincia, di solito quindi si applica il 3% sull'importo dichiarato in atto.
Marco
 

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