Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
allora ripeto
Anch'io ripeto: il domicilio (generale) è unico. Almeno finché il primo comma dell'art. 43 c.c. dirà così.
quindi chi compie questa scelta quando un medico fa la spola tra casa, ospedale e clinica, se non lui?
Qui si faceva riferimento al domicilio fiscale. Che è cosa diversa dal domicilio ex art. 43, 1c. c.c. Per le persone fisiche coincide con il luogo dell'iscrizione anagrafica. Quando non coincide, è perché v'è stato un provvedimento dell'A.F. che ha disposto altrimenti. Ma la sua determinazione non è soggetta alla volontà del contribuente, come avevo già scritto.
 

erwan

Membro Assiduo
Anch'io ripeto: il domicilio (generale) è unico. Almeno finché il primo comma dell'art. 43 c.c. dirà così.
il codice dice quello che gli fa dire l'interprete.
tu sei libero di leggere la norma come più ti gusta, e qualche studioso la pensa come te ci sarà sicuramente (del resto è così per preaticamente qualsiasi nozione di diritto....) ma è un dato di fatto che la maggioranza sostiene diversamente: sia in ordine alla volontarietà che alla possibile pluralità di centri.

(comunque non so perché ti sei voluto fossilizzare sull'art. 43, visto che come già fatto notare ci sono tipi diversi di domicilio mentre esiste una sola residenza, e questo era il senso del mio intervento iniziale...
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Mentre le delibere dei comuni dicono quello ho riportato.
Se dicessero "cose" diverse da quanto previsto dalla norma sarebbero illegittime. Per curiosità quale comune avrebbe deliberato che l'aliquota per l'abitazione principale sia lo 0%?
Sei sicuro/a che nessun comune abbia previsto un'aliquota minore dello 0,76% per le "seconde case", magari riservandola a situazioni particolari?
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
il codice dice quello che gli fa dire l'interpret
Quando prevede che il domicilio è la sede principale di qualcosa, c'è poco da interpretare. E' la principale. La possibilità della pluralità di centri è un'ovvietà. Se non fosse possibile, non ci sarebbe stata la necessità di riferirsi a quella principale.
 

essezeta67

Membro Senior
Proprietario Casa
Per curiosità quale comune avrebbe deliberato che l'aliquota per l'abitazione principale sia lo 0%?
Sei sicuro/a che nessun comune abbia previsto un'aliquota minore dello 0,76% per le "seconde case", magari riservandola a situazioni particolari?

Per essere pignoli il comune che non "pretende" l'IMU per la prima casa ha deliberato il 0.4% con detrazione elevata fino a coprire tutta l'imposta sulla prima casa e pertinenze: risultato in sintesi (e più facile da far capire ai profani) 0% da pagare (villafranca di verona)
Per il secondo caso te ne potrei elencare a decine di agevolazioni: 0.57% senza detrazioni per il comodato gratuito ai parenti in linea retta di primo grado (grezzana), locazioni a canone agevolato 0.46% (verona e chissà quanti altri comuni e quante riduzioni di imposta seconda casa), stessa aliquota e stesso comune (0.46% verona) per chi vive nella casa del figlio il cui figlio vive nella casa del genitore...ecc.ecc (non ricordo in questo momento le delibere di tanti comuni...). Quello che ricordo bene è che il mio comune, oltre ad avere applicato tutte le aliquote massime possibili, non ha concesso nessuna riduzione (a parte la canonica aliquota prima casa per gli anziani ricoverati e i residenti all'estero iscritti AIRE). Sigh!
 

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