Francesco Brunetti

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Si ma vo
Oltre agli strafalcioni ..
lanci accuse senza dimostrarle !
Non è un buon viatico.

@Nemesis non sarà infallibile al 100% ... ma quel 0,0 infinito periofico1 di errore è decisamente trascurabile.
volevo esplicitare la questione da un altro punto di vista per il potenziale lettore. Secondo me il chiamato alla eredità per la sola imposta di successione è soggetto obbligato
Si veda questa sentenza
 

plutarco

Membro Assiduo
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Oltre agli strafalcioni ..
lanci accuse senza dimostrarle !
Non è un buon viatico.

@Nemesis non sarà infallibile al 100% ... ma quel 0,0 infinito periofico1 di errore è decisamente trascurabile.
@Dimaraz nessuno strafalcione!!! Ecco la dimostrazione:
 

Nemesis

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Ecco la dimostrazione:
Che non dimostra la bontà della tua tesi, soprattutto per quanto era in discussione (chiamato all'eredità che diventa/non diventa erede per il solo fatto della presentazione della dichiarazione di successione e della richiesta di volture catastali).
Consiglio la lettura della sentenza n. 27366/2016 della Sez. 2 Civile della Corte di Cassazione.
 

Dimaraz

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Nessuno strafalcione...
"Rinuncia tacita"???
Indica la norma in cui si precisa tale "istituto".

Ora non mi metto a contarle... ma se:
- la prima era il diritto del venditore al doppio della caparra
- la seconda tale "rinuncia tacita"
... occhio che, (come scriveva una certa "Agata") al terzo indizio si ha una prova.
 

plutarco

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Facendo trascorrere dieci anni dalla morte, se gli eredi non compiono nessun atto volto all'accettazione dell'eredita non si configura un accettazione e di fatto è una rinuncia
 

Nemesis

Membro Storico
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Facendo trascorrere dieci anni dalla morte, se gli eredi non compiono nessun atto volto all'accettazione dell'eredita non si configura un accettazione e di fatto è una rinuncia
Se i chiamati non compiono..., perdono il diritto di accettare. Non avviene una rinuncia, che deve farsi nella forma prescritta dall'art. 519, primo comma c.c.
 
Ultima modifica:

Francesco Brunetti

Membro Attivo
Proprietario Casa
prima sarebbe interessante capire il motivo per il quale il notaio che ha pubblicato il testamento non ha provveduto al sorteggio.
Opporsi ad un decreto ingiuntivo è più che legittimo la validità del motivo la stabilirà il Giudice .
Tuttavia mi sembra di aver capito che le disposizioni testamentarie non indicano precisamente quali beni vadano a chi: in pratica il testante ha fatto tre pacchetti più o meno di identico valore ma non ha detto a quale dei tre figli è destinato ogni singolo pacchetto.
Quindi l'atteggiamento di due dei tre fratelli di volturare, credo in parti uguali, la comproprietà di tutti i beni non è sbagliato: nel momento dello sciglimento della comproprietà si potrà o dovrà seguire il sorteggio previsto dal testatore, tenendo conto di non ledere la quota legittima di ciascuno dei legittimari chiamati all'eredità. Così verranno rispettate le volontà testamentarie, eventualmente correggendole.

Il notaio ha pubblicato su iniziativa di soli due fratelli e se ne lavato le mani, nel senso che 1. Non si è premurato di svolgere un tentativo di accordo o mediazione 2. Ha predisposto una dichiarazione di successione diviso 3, chiaramente non corretta.
 

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