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Salve, un quesito sulla ripartizione delle spese di riscaldamento condominiale. In un condominio nel quale ci sono abitazioni e negozi, fino a poco tempo fa il riscaldamento centralizzato era fatto pagare solo alle abitazioni. Ora da qualche tempo due condòmini hanno chiesto e ottenuto il distacco e tuttavia continuano a pagare alcune quote fisse. Quindi ad oggi u.i. diverse come categoria catastale (abitazioni da una parte, negozi dall'altra) sono trattate in modo diverso pur essendo le une e le altre prive del riscaldamento centralizzato.
Mi chiedo: è giusto questo?
 
Mi chiedo: è giusto questo?
Salvo non sia statoprevisto da una convenzione, no.
Potrebbe infatti essere che i negozi siano stati esclusi, per convenzione, da qualsivoglia spesa di riscaldamento e ciò sull'assunto che non beneficiassero del servizio; ciò tuttavia non consentirà l'estensione di tal disciplina anche agli appartamenti distaccatisi dal centralizzato; tal fine necessaria ulteriore convenzione derogatoria art. 1123 Cc (o delibera unanime)
 
Quindi ad oggi u.i. diverse come categoria catastale (abitazioni da una parte, negozi dall'altra) sono trattate in modo diverso pur essendo le une e le altre prive del riscaldamento centralizzato

Inpreciso.
Posto che i negozi saranno al pianterreno e mai hanno avuto elementi riscaldanti...è più che ovvia la differenza con quell unità (appartamenti) che seppur successivamente distaccate sono ancora proprietari di quota dell'impianto centralizzato (caldaia), delle dispersioni dello stesso e godono sia dell'eventuale riscaldamento delle aree comuni (non a servizio dei negozi) come del benefico indiretto del calore delle altre unità.
 
Insomma i negozi si costruiscono in modo da non beneficiare delle dispersioni termiche dei tubi dell'acqua proveniente dalla caldaia.

Questo dipenderà a seconda del caso...forse si forse no...comunque irrilevante.
Se in negozi fin dal loro acquisto non risultano proprietari dell'impianto centralizzato non sarà certo il subire una eventuale servitù di passaggio (dei tubi nei loro locali) ad costituire motivo per addebito di quote di riscaldamento.

Devi comprendere l'origine delle cose e non la loro apparenza.
 
Insomma i negozi si costruiscono in modo da non beneficiare delle dispersioni termiche dei tubi
Non esiste una regola generale se non quella dell'art.1123 Cc e sua derogabilità solo per convenzione.

Posto che i negozi saranno al pianterreno e mai hanno avuto elementi riscaldanti...è più che ovvia la differenza con quell unità (appartamenti) che seppur successivamente distaccate sono ancora proprietari di quota dell'impianto centralizzato
Non è detto Dimaraz, se vi è l'impianto potenziale, anche in assenza di elementi radianti, fin dalla nascita del Condominio, il costo fisso a carico dei negozi pur sempre ci sarà. Per escluderli totalmente devono risultare privi di quota parte millesimale sul bene caldaia che quindi bene non comune sarà.
Solo una convenzione potrà stabilire ciò
 
Per escluderli totalmente devono risultare privi di quota parte millesimale sul bene caldaia che quindi bene non comune sarà

E' quanto intendevo e specificato nel post successivo.
Ovviametne non sarà arbitrio dei titolari del negozio ...ma se non decisione assembleare certamente un più vincolante RdC stabilito dal costruttore.
 

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