siccome "verba volant, scripti manent" ti consiglio di mettere per iscritto tutte le lavorazioni che vuoi che vengano eseguite,quali sono le quantità di lavori, come devono essere eseguite, che prodotti devono essere impiegati ... in poche parole deve redigere un capitolato dettagliato dei lavori (per esempio tazza del gabinetto di marca cesame modello A, bidet marca Dolomite modello sprint) e alla fine di tutto gli scrivi prezzo a corpo 20.000,00 euro IVA inclusa (visto che tu probabilmente sei un utilizzatore finale che non scarica IVA). Altrimenti se intendi avvalerti dei benefici fiscali previsti per i lavori di ristrutturazione devi scrivere 20.000,00 euro IVA esclusa. Insomma dipende da te che devi tirare fuori i soldi.
Nel capitolato ci sono le modalità di pagamento dei lavori, i tempi di consegna del lavoro e le penali in caso di inadempienza.Se non sei in grado di stendere un capitolato lavori devi rivolgerti a chi lo sa fare: in genere per i lavori interni gli architetti sono i migliori però vanno bene anche ingegneri , geometri e periti edili (se ce ne sono ancora). Devi fare firmare il capitolato all'artigiano per accettazione e lo tieni tu una seconda copia del capitolato firmata da te gliela lasci all' artigiano.
Per quanto riguarda l'anticipo chiedere una somma pari al 50% dell' importo dei lavori mi sembra un pò esoso.
Io credo che sia giusto versare un acconto che permetta all'artigiano di comprare i materiali (mattoni, cementi ed intonaci preconfezionati, pitture, piastrelle, tubazioni di scarico, lavandini ecc... ecc...). Potresti anche andare assieme all'artigiano dal suo fornitore e pagare tu il conto: sarebbe una forma di maggiore controllo sulla qualità e quantità dei prodotti acquistati; anche se non so quanto l'artigiano gradirà questa forma di controllo.
A fine lavori pagherei una somma che lasci un debito pari al 15-20% dell'importo pattuito che pagherei a 60-90 gg dal termine dei lavori (a titolo di cauzione su difetti occulti di lavorazione).
Certo con i tempi di crisi che ci sono è vero che pur di lavorare gli artigiani stanno facendo una politica di "dumping" però i soldi li vogliono al termine dei lavori e non sono più disposti ad aspettare perché anche loro fanno fatica aa avere credito dai fornitori.