basty

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Proprietario Casa
@happysmileone può tentare. Io al suo posto mi informerei prima all'Agenzia delle Entrate della sua città, sperando di parlare con un addetto competente.
Ho ripetuto tre volte che il suggerimento mi era stato dato solo telefonicamente, e non ho la più pallida idea di quale fosse la competenza di chi ha risposto alla mia chiamata per chiarire il senso della richiesta che mi era pervenuta.

Per l'esattezza la richiesta indicava due punti:
1) completare i documenti inviati con l'atto notorio e impegno a fornire a fine emergenza gli originali
2) utilizzare la procedura innovata del RLI.

Tra le mie richieste di chiarimento c'era appunto se queste due note potevano essere in alternativa.

Nota:
ben curioso che la Direz. Prov. imperversasse con la richiesta degli originali, e mettesse come alternativa la via RLI che non prevede nemmeno di allegare la scrittura.
Valli a capire.

Una cosa ho pure pensato: dato che la registrazione in diminuzione non comporta imposte e quindi sanzioni (vedi circolari in proposito), non è che appunto non si siano problemi anche con la registrazione tardiva, proprio per l'esenzione da ogni imposta?
 

uva

Membro Storico
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non è che appunto non si siano problemi anche con la registrazione tardiva, proprio per l'esenzione da ogni imposta?
E' possibile.

Io penso possa esserci anche un altro motivo, direi un po' più "grave".
Faccio un esempio pratico.

Un locatore non incassa i canoni, o li incassa parzialmente, per i mesi da febbraio a settembre.
Trattandosi di contratto di locazione commerciale le somme non incassate vengono comunque tassate fino alla data di risoluzione del contratto.
Il contratto si può risolvere in due modi:
1) Attivando la clausola risolutiva espressa (se presente). Col rischio che il contratto "rinasca" se successivamente ci sarà uno sfratto per liberare i locali e il conduttore sanerà la morosità in udienza.
2) Facendo lo sfratto per morosità.

Il locatore tenta di evitare queste procedure (perché troppo lunghe, costose, dall'esito incerto, ecc) sottoscrivendo e registrando a settembre un Accordo riduzione canone con decorrenza da febbraio. Proprio per non sottoporre a tassazione la parte di canone non riscossa fino ad ora, e mantenere in vita il contratto in essere.

L'Agenzia delle Entrate accetta questo espediente?
E' lecito decidere autonomamente di pagare le imposte solo sui canoni effettivamente incassati, e farlo "aggiustando i conti" a posteriori?

Io temo che la risposta sia negativa.
A me l'Agenzia di Torino disse che la data di stipula dell'Accordo deve essere anteriore o uguale a quella di inizio riduzione canone. E l'Accordo deve essere registrato entro 30 gg dalla data di stipula (quindi non si può retrodatare di molti mesi).
 

basty

Membro Storico
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Io temo che la risposta sia negativa.
A me l'Agenzia di Torino disse che la data di stipula dell'Accordo deve essere anteriore o uguale a quella di inizio riduzione canone. E l'Accordo deve essere registrato entro 30 gg dalla data di stipula (quindi non si può retrodatare di molti mesi).
Indubbiamente sarebbe coerente con la prassi finora seguita. Ma è pure vero che stiamo parlando di una situazione emergenziale. Speriamo di avere ulteriori conferme e casistiche
 

happysmileone

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Ricordiamoci che siamo in "legislazione emergenziale" cosi come la ha definita il giudice che di sua iniziativa ha imposto al locatore una riduzione del 40% del canone di affitto .
Se ben ricordo il canone mensile era di 98.000 euro e la riduzione non sono bruscolini ...
E questa riduzione il locatore come la dichiarera' se non con RLIWeb ?
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
questa riduzione il locatore come la dichiarera' se non con RLIWeb ?
Forse potrà dichiararla con RLIWeb o in altro modo, ma si tratta di una riduzione canone decisa (imposta) da un giudice.

Il locatore che intende stipulare e registrare un Accordo riduzione canone retroattivo, (anche di molti mesi) per non pagare le imposte sulle somme non percepite, lo fa per mantenere in essere il contratto evitando le procedure legalmente valide a sua disposizione: attivazione clausola risolutiva espressa o sfratto per morosità.

Distinguerei le due situazioni, perché sono diverse:
sulla prima (sentenza del giudice) l'Agenzia delle Entrate nulla può eccepire. Se il locatore contesta la decisione del giudice lo può fare ricorrendo nei vari gradi di giudizio.
La seconda (registrazione riduzione canone) riguarda un accordo privato legittimo tra locatore e conduttore , ma non si sa se verrà accettato dall'Agenzia proprio perché retroattivo.
 

basty

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Le note differenze certamente pesano.
Ma se ricordo bene @happysmileone ha due obiettivi: proporre una riduzione di canone per i mesi per cui il fisco centrale concedeva pure un credito d’imposta, e una riduzione complessiva per i mesi futuri. E incontra la approvazione del conduttore: poiché la non registrazione entro i 30gg non prelude in generale alla nullità di un contratto registrato con ritardo, Non vedo nulla di illegale nella ipotesi di @happysmileone.
Semmai Ci sarebbe da verificare se sia Legale la opposizione della sede di Torino
( non è una affermazione, ma una domanda)
 

happysmileone

Membro Assiduo
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ricordi bene : il periodo va da marzo a dicembre compresi 2020.
L'inquilino ha un affittacamere che ha chiuso per i mesi di febbraio e marzo (cosi afferma) ed ha riaperto ad aprile con tutte le difficolta' che conoscete.
Non e' in condizione di fare previsioni ed ha proposto di tornare a canone pieno dal gennaio 2021 (ma anche qui previsione comprensibilmente al buio) e tra l'altro non ha pagato neppure gli oneri condominiali e di riscaldamento a partire da settembre 2019.
Voglio venirgli incontro ma non ritengo giusto di sobbalcarmi tutto il peso della crisi, in fin dei conti l'imprenditore e' lui ! Mi ha proposto un canone di 300 €/mese contro l'effettivo di 2200 €. Cio' detto ho inviato diffida ad adempiere con scadenza 30 settembre e vedro' subito dopo con l'avvocato come proseguire. Sempre con il legale decidero' se risolvere o meno il contratto applicando la clausola risolutiva.
Da quel che ho letto i giudici hanno imposto una riduzione del 40% del canone che e' in linea tra l'altro con il fatto che per i mesi che riconoscevano il credito di imposta lo stesso fosse del 60% del canone intero pattuito. Sono disposto a riconoscere uno sconto del 40% ma non di piu' senza ricorrere al giudizio .
 

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