Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Apprezzo sempre i tuoi interventi, ma sarei meno categorico.
...

Vedi...basterebbe già quanto teste detto da Luigi, che ti ha elencato una serie di considerazioni rilevate su esperienza diretta e di cui posso citare altrettante casistiche.
Certo se uno è uno sprovveduto tale da non sapere o capire come (per esempio) un edificio con serramenti a vetro singolo richieda più spese di riscaldamento di uno con infissi con vetrocamera...beh...allora deve preoccuparsi di ben altro.
Io non contesto la necessità di costruire al meglio...bensi il fatto di dover costruire al meglio e pagare un qualsiasi "babbeo" che mi rilasci un pezzetto di carta stampato con un pc.

1)non so che mestiere tu faccia per vivere, ma dubito tu sia un imprenditore...altrimenti la questione costi ti sarebbe palese.
Non esiste attività che non possa tener conto di tutto quanto venga speso per determinare a quali prezzi vendere un prodotto o il proprio lavoro (manodopera).
Salvo tu non sia uno di quei pseudo imprenditori che fanno del "fallimento" attività redditizzia.
2)non hai compreso la risposta che avevo specificato come parziale. In teoria ad ogni cambio locatario(o anche più spesso) dovresti far verificare e certificare un impianto...per "scaricare" sul certificatore eventuali rogne.
Per un Giudice sarai sempre e solo tu responsabile diretto(in quanto proprietario) e non chi mette una firma che vale solo come "testimonianza" che quanto esaminato sia a norme. La sua firma non certifica che i componenti dell' impianto siano integri nel tempo.
3)non entro nemmeno sul merito della questione direttive e vantaggi presunti.
Ti dico solo che in fisica valgono sempre e solo le stesse regole. E se fai una seria considerazione economica fra costi e benefici forse certe tue convinzioni vacillerebbero clamorosamente.
Tutto bene finchè vai a costruire il nuovo...(anzi pure i posso citarti persone che lamentano costi (effettivi) superiori in edifici certificati classe A rispetto a classi C o D)...ma su vecchi edifici il suppost risparmio vale solo per le situazioni più disperate.
Il difetto di fondo e che tutti presumono di essere eterni e che altretanto lo siano certi manufatti.
Aggiungici certa pubblicità falsa...e ti ritrovi con l' esempio dei consumi dichiarati delle auto... sanzionate.

Mi fermo perchè stiamo svicolando dalla questione iniziale.

Sempre un piacere.
 

quiproquo

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Io senza sapere..omissis...ed è un lato che non avete toccato...stipulai oltre l'assicurazione cosiddetta del capofamiglia che in qualche modo copriva qualche "nefandezza" del conduttore
ne aggiunsi un'altra specifica su questo piccolo alloggio che loco da oltre venti anni e che ho deciso di metterlo in vendita facendomi
il segno della croce...Questa seconda assicurazione che pago da quattro o cinque anni dovrebbe garantire i rischi di cui si è parlato... però ho l'impressione che leggendola bene, sono oltre 60 pagine, mi è sembrata di intravedere che l'eventuale risarcimento del sinistro cagionato poi sotto la conduzione del conduttore non
sarà riconosciuto senza i certificati "tutti" di conformità alla norma...cornuto e mmazziat'...E siamo punto e da capo...
Voi cosa dite al vostro sempre attento quiproquo???
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Che quando devono pagare le Compagnie di assicurazione diventano abilissime al cercar "cavilli".

D'altronde ricordo un insegnante che mi ripeteva: una polizza di assicurazione è rendere certo un costo presunto...e sopra ci fanno un guadagno (nell' ordine agente,compagnia e Stato).
 
Ultima modifica:

Luigi Criscuolo

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la gente non si interroghi sui costi energetico futuri
ovvero siamo destinati a vivere con qualche grado in meno.
Leggevo prima il tuo elogio dei contabilizzatori. Io non sono entusiata anche perché c'é molta disinformazione ma sopratutto molta illusione.
Cominciamo dal convincimento di risparmiare un sacco di soldi chiudendo il riscaldamento quando per esempio si sta fuori per il fine settimana o per la settimana bianca. A Roma abbiamo 166 giorni di riscaldamento se chiudi il riscaldamento per 7 giorni rispamierai 7/166 del costo (c.a il 4,2%). Io pago 685 € l'anno (685:166)x7 ho risparmiato 28,88 €. Risparmi sostanziali si hanno solo chiudendo per 1 mese il riscaldamento di tutto l'appartamento.
Un'altra disinformazione è quella di poter chiudere le valvole a piacimento durante l'arco della giornata quando si è in ufficio ed aprirle quando si è a casa. A parte che una cosa del genere è realizzabile avendo un impianto domotico, che non è prorpio molto economico, una raccomandazione che fanno gli impiantisti è quella di non toccare la termovalvola che regola il passaggio dell'acqua calda nel termosifone, ma di settarla e lasciarla fissa. Poi ci sono quelli che pensano di poter andare in vacanza perché chiudono il termosifone nei bagni, in cucina e nella stanza degli ospiti. A parte il fatto che queste stanze devo stare con le porte chiuse altrimenti l'aria nella sua ricerca di arrivare all'omeotermia fa si che le stanze riscaldate necessitano più passaggio di acqua calda, per cui consumano di più, c'é un altro problema le stanze non riscaldate avranno i muri freddi, se uno di questi muri è un tramezzo, magari costruito conforatini da 7 cmm di spessore, il vicino che magari ama il caldo e posiziona il termostato a 22,0° (temperatura ammessa) corre il rischio di vedere comparire la consensa sul muro che delimita la sua proprietà.
Infine, nel mio appartamento al primo piano di un edificio construito in c.a. con tamponature a doppia parete e cassa vuota, quando è acceso il riscaldamento la temperatura nelle stanze, dopo mezzora che si è acceso il riscaldamento si piazza attorno ai 21,5/21,7 gradi. Nell'intervallo di spegnimento la temperatura non scende sotto i 19,8°. Nella ripresa pomeridiana la temperatura si stabilizza attorno ai 21.7/22,1°. Quando l'impianto si spegne verso le 23 gli ambienti rimangono sopra i 21° fino ad oltre le 0:30 poi non so perché vado a letto (spessissimo molto prima di questa ora).
Ora montando i contabilizzatori con le termovalvole il mio condominio, e quindi anche io, deve affrontare la spesa di sostituzione radicale della caldaia (circa 8.000 €) perché è vecchia e non può essere modificata e trasformata in caldaia a condensazione che lavori su almeno due intervalli di temperatura come prevede la legge. Bisogna affrontare la spesa dei contabilizzatori e delle termovale (110/140 €/cad). Poi c'é la discussione se lasciare l'impianto accesso 24/24 ore (come si sarebbe autorizzati dalla legge) oppure solo continuativamente dalle 06 alle 23. Roma appartiene alla Zona D per cui attualmente il riscaldamento funziona 12 ore al giorno con un intervallo di 5 ore tra le due accensioni. Una cosa è certa che se si tiene accesa la caldaia 24/24 ore si spenderà di più rispetto al sistema attuale perché il rimanere acceso 12 ore in più rispetto all'attuale regime consumerà più energia delle attuali ripartenze mattutine e pomeridiane. Diverso è il discorso se la caldaia funzionerà con continuità tra le 06 e le 23; anche in questo caso si potrebbe verificare la situazione per chi vuole mantere le temperature che aveva ante contabilizzatori, cheil costo del funzionamento della caldaia venga scaricato su questi ultimi, per via del funzionameno ininterrotto e per via di chi invece abbassa sensibilmente la temperature nei prorpi locali. In effetti, a sentire alcuni amministratori dove sono stati installati i contabilizzatori il primo anno di funzionamento corrisponde ad un aumento dei costi; poi con il secondo anno, siccometutti abbassano la temperatura dei prorpi locali si va a risparmiare qualche euro rispetto alle gestioni precendenti. Morale l'ammortamento della installazione ha dei tempi biblici.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Difficile rispondere se non altro per mancanza di tempo e voglia. Ma alcune note sono dovute.


Non esiste attività che non possa tener conto di tutto quanto venga speso per determinare a quali prezzi vendere un prodotto o il proprio lavoro (manodopera).
Salvo tu non sia uno di quei pseudo imprenditori che fanno del "fallimento" attività redditizzia.
Ribadisco che per una impresa attrezzata ed aggiornata, rilasciare un attestato di come è stato realizzato un impianto mi sembra il minore dei costi ed un atto dovuto: non fa lievitare in modo significativo i suoi costi. I prezzi potrebebro rimanere invariati
Tralascio i commenti all'ultima frase, che non è degna di te.
3)non entro nemmeno sul merito della questione direttive e vantaggi presunti.
Ti dico solo che in fisica valgono sempre e solo le stesse regole.
Appunto: per le quali se gli edifici fossero "modellati" con le loro caratteristiche reali, i risultati non differirebbero. Certo che se invece si mette tutto in burla ....; ma questo vale per qualsiasi cosa.
Leggevo prima il tuo elogio dei contabilizzatori.
Non ho fatto l'elogio dei contabilizzatori: ho detto che come conseguenze indotte , possono portare a dover prendere provevdimenti. Per esempio a coibentare i solai freddi, le pareti esposte, e mediare sulle esigenze cmplessive (es. non chiudere totalmente il riscaldamento di un appartamento a scapito dei confinanti)

Sono invece completamente d'accordo con voi riguardo alla disinformazione: quanto alla contablizzazione, non c'è un sostanziale ritorno economico dei singoli che si sobbarcano le spese: semmai lo si ha con le "ulteriori spese" necessarie per attuare gli interventi di isolamento attivo più opportuni. Ecco cosa avevo scritto.
l'obbligo di contabilizzazione: lo criticavo perchè di per sè non contribuisce ad alcun risparmio "vero" (salvo migliorare i comportamenti). Invece sono notevoli i risvolti secondari:

Convengo ancora con voi, che la differenziazione tra le regioni è stata gestita coi piedi: invece di replicare N leggi ed N norme attuative pressocchè identiche , ma atte a pagare consulenze agli amici, dovevano differenziare i parametri e le richieste in funzione delle realtà geografiche: è di tutta evidenza che a Palermo, Sorrento, forse Roma, certe direttive di risparmio energetico sono fuori luogo: diverso il discorso nel nord e nelle regioni montane.

Ultima nota di colore...

così si sono creati certificatori che solo per il fatto di essere ingegnere (magari elettrotecnico) iscritto all'albo degli ingegneri potevano fare liberamente l'ACE/APE,
... non so adesso, ma ricordo che l'esame di "Fisica tecnica" era obbligatorio per tutti gli indirizzi di Ingegneria. Non so quali altri studi prevedano un analogo corso di studi: pprobabilmente anche Architettura. Ti ricordo anche che in genere tutti i fenomeni di propagazione (termica piuttosto che elastico/meccanica, sono studiate e risolte con un modello equivalente elettrico...

Se vogliamo parlare di contenuti, qualche riserva l'avrei piuttosto sui corsi "abilitanti" di 80 ore istituiti dalle Regioni ... ad uso geometri agronomi ecc.

In sostanza: volevo solo cercare di non buttare il bambino ..., insieme all'acqua sporca.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
ovvero siamo destinati a vivere con qualche grado in meno.
Leggevo prima il tuo elogio dei contabilizzatori. Io non sono entusiata anche perché c'é molta disinformazione ma sopratutto molta illusione.
Cominciamo dal convincimento di risparmiare un sacco di soldi chiudendo il riscaldamento quando per esempio si sta fuori per il fine settimana o per la settimana bianca. A Roma abbiamo 166 giorni di riscaldamento se chiudi il riscaldamento per 7 giorni rispamierai 7/166 del costo (c.a il 4,2%). Io pago 685 € l'anno (685:166)x7 ho risparmiato 28,88 €. Risparmi sostanziali si hanno solo chiudendo per 1 mese il riscaldamento di tutto l'appartamento.
Un'altra disinformazione è quella di poter chiudere le valvole a piacimento durante l'arco della giornata quando si è in ufficio ed aprirle quando si è a casa. A parte che una cosa del genere è realizzabile avendo un impianto domotico, che non è prorpio molto economico, una raccomandazione che fanno gli impiantisti è quella di non toccare la termovalvola che regola il passaggio dell'acqua calda nel termosifone, ma di settarla e lasciarla fissa. Poi ci sono quelli che pensano di poter andare in vacanza perché chiudono il termosifone nei bagni, in cucina e nella stanza degli ospiti. A parte il fatto che queste stanze devo stare con le porte chiuse altrimenti l'aria nella sua ricerca di arrivare all'omeotermia fa si che le stanze riscaldate necessitano più passaggio di acqua calda, per cui consumano di più, c'é un altro problema le stanze non riscaldate avranno i muri freddi, se uno di questi muri è un tramezzo, magari costruito conforatini da 7 cmm di spessore, il vicino che magari ama il caldo e posiziona il termostato a 22,0° (temperatura ammessa) corre il rischio di vedere comparire la consensa sul muro che delimita la sua proprietà.
Infine, nel mio appartamento al primo piano di un edificio construito in c.a. con tamponature a doppia parete e cassa vuota, quando è acceso il riscaldamento la temperatura nelle stanze, dopo mezzora che si è acceso il riscaldamento si piazza attorno ai 21,5/21,7 gradi. Nell'intervallo di spegnimento la temperatura non scende sotto i 19,8°. Nella ripresa pomeridiana la temperatura si stabilizza attorno ai 21.7/22,1°. Quando l'impianto si spegne verso le 23 gli ambienti rimangono sopra i 21° fino ad oltre le 0:30 poi non so perché vado a letto (spessissimo molto prima di questa ora).
Ora montando i contabilizzatori con le termovalvole il mio condominio, e quindi anche io, deve affrontare la spesa di sostituzione radicale della caldaia (circa 8.000 €) perché è vecchia e non può essere modificata e trasformata in caldaia a condensazione che lavori su almeno due intervalli di temperatura come prevede la legge. Bisogna affrontare la spesa dei contabilizzatori e delle termovale (110/140 €/cad). Poi c'é la discussione se lasciare l'impianto accesso 24/24 ore (come si sarebbe autorizzati dalla legge) oppure solo continuativamente dalle 06 alle 23. Roma appartiene alla Zona D per cui attualmente il riscaldamento funziona 12 ore al giorno con un intervallo di 5 ore tra le due accensioni. Una cosa è certa che se si tiene accesa la caldaia 24/24 ore si spenderà di più rispetto al sistema attuale perché il rimanere acceso 12 ore in più rispetto all'attuale regime consumerà più energia delle attuali ripartenze mattutine e pomeridiane. Diverso è il discorso se la caldaia funzionerà con continuità tra le 06 e le 23; anche in questo caso si potrebbe verificare la situazione per chi vuole mantere le temperature che aveva ante contabilizzatori, cheil costo del funzionamento della caldaia venga scaricato su questi ultimi, per via del funzionameno ininterrotto e per via di chi invece abbassa sensibilmente la temperature nei prorpi locali. In effetti, a sentire alcuni amministratori dove sono stati installati i contabilizzatori il primo anno di funzionamento corrisponde ad un aumento dei costi; poi con il secondo anno, siccometutti abbassano la temperatura dei prorpi locali si va a risparmiare qualche euro rispetto alle gestioni precendenti. Morale l'ammortamento della installazione ha dei tempi biblici.
Ritorniamo a bomba...dopo questa terrificante e ottima disquisizione la domanda ultima è: Cosa aggiunge o toglie il
certificato in esame??? In questo bailamme di ordini e contrordini
che ci fa quel pezzo di carta??? Sarà mica un Fantasma che si aggira svolazzando e ghignando tra una valvola e una caldaia...
fra un muro e una finestra...fra il conto corrente del certificatore
e quello del fruitore...fra la scrivania del CAF e quella Dell'Agenzia delle Entrate???
Fuori dalla celia...per certificare tutte le ipotesi postate da Luigi
ci vorrebbe un consulto quadrangolare...con quel che ne consegue. Qpq.
 

Dimaraz

Membro Storico
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Difficile rispondere se non altro per mancanza di tempo e voglia. Ma alcune note sono dovute.



Ribadisco che per una impresa attrezzata ed aggiornata, rilasciare un attestato di come è stato realizzato un impianto mi sembra il minore dei costi ed un atto dovuto: non fa lievitare in modo significativo i suoi costi. I prezzi potrebebro rimanere invariati
Tralascio i commenti all'ultima frase, che non è degna di te.

...

Evidente che non ti occupi di analisi aministrativa dei costi.
Te pensa che su larga scala fanno speculazioni sui centesimi...e tu giudichi ininfluente i costi di redazione di un Certificato che in buona sostanza non serve a nulla.
Si che dicono la matematica non sia opinabile.

Non avrai tempo...ma almeno spiegare quale sia la frase "non degna di me" ??!!!

Poi come detto se vuoi disquisire possimao sempre aprire apposito topic o farlo in privato. Su Propit vedo molta "elasticità2 (come giusto che sia in un forum)...ma stiamo debordando dal topic.

La domanda iniziale ha già avuto risposte.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Evidente che non ti occupi di analisi aministrativa dei costi.
Te pensa che su larga scala fanno speculazioni sui centesimi...e tu giudichi ininfluente i costi di redazione di un Certificato che in buona sostanza non serve a nulla.
Tu insisti sui costi, dimenticando che al cliente importa quanto può incidere sul prezzo. Per inciso forse mi sono occupato di analisi amministrativa dei costi più di te, ma ho almeno imparato che i prezzi non sono una variabile strettamente dipendente dai costi, bensì soprattutto dal mercato.

Possiamo sostenere che tutti i "pezzi di carta" non servono a nulla: dovremmo però almeno usare il condizionale. Non servirebbero a nulla se fossimo in un mondo dove "basta la parola".
Non avrai tempo...ma almeno spiegare quale sia la frase "non degna di me" ??!!!
Eccotela riportata:
Salvo tu non sia uno di quei pseudo imprenditori che fanno del "fallimento" attività redditizzia.
Aggiungo la spiegazione: certe insinuazioni di bassa lega, sono una superflua provocazione, cui non merita nemmeno rispondere.
Poi come detto se vuoi disquisire possimao sempre aprire apposito topic o farlo in privato. Su Propit vedo molta "elasticità2 (come giusto che sia in un forum)...ma stiamo debordando dal topic.

La domanda iniziale ha già avuto risposte.
La domanda iniziale aveva già avuto risposte, magari non concordi, che riflettevano opinioni anche diverse: perchè insistere nel voler affermare la propria? Forse che i lettori non sono in grado di valutare da soli?

Propit è appunto un forum, non un sito dove i soliti noti se la cantano e se la suonano.

Buon fine settimana.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Io continuo a ripetere che si può dissentire su tutto...ma continuo anche a ripetere che l'uso del verbo essere dovrebbe essere limitato
al solo concetto espresso...possibilmente con il condizionale...e mai alla persona...Oltre ad essere inutile e offensivo si rischia un allargamento rissoso non degno della tradizione del sito Propit.it.
E invito mister Guardiano ad aggiungere alla mia modesta osservazione un superiore parere sulla base di essa. Grazie.qpq.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
...

Eccotela riportata:
Dimaraz ha scritto:

Salvo tu non sia uno di quei pseudo imprenditori che fanno del "fallimento" attività redditizzia.

Aggiungo la spiegazione: certe insinuazioni di bassa lega, sono una superflua provocazione, cui non merita nemmeno rispondere.

Il "tu" era generico= impersonale /non "diretto".
Se leggi tutto il periodo iniziava sulla premessa che tu non fossi un imprenditore (cosa che non hai smentito quindi è confermata)...quindi il "tu" era da riferire ad una certa categoria di "imprenditori" che per "difetto" (incapacità) o per "metodica" (doo) non curano l' aspetto costi.

Mai mi permetterei di fare insinuazioni su di te.

Chiedo comunque scusa per l'equivoco.:stretta_di_mano:

Ricambio gli auguri.
 

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