alla morte del coniuge affidatario sarà logico che i figli rimangano nella casa con il genitore superstite.
sai detto così come lo scrivi tu sembrerebbe che i figli indipendentemente dalla loro età e dalla loro condizione sociale abbiano il diritto di continuare a vivere nella casa assegnata alla propria madre.
Invece, come riportato nelle righe successive di quanto ho postato, in caso di separazione e di proprietà esclusiva di uno solo dei due coniugi, la casa viene affidata al coniuge al quale il giudice assegna l'affido prevalente dei figli minori o maggiorenni non ancora autosufficienti. Mi sembra ovvio, e quindi non ci sia la necessità di rimarcare che se il genitore affidatario dovesse morire i figli minori e quelli maggiorenni non ancora autosufficienti possano e debbano rimanere nella casa, anche se non si sa chi debba provvedere a loro. Se fosse l'altro coniuge, mi sembra logico che questo signore rientri nella sua proprietà, anche se accompagnato dalla nuova famiglia che nel frattempo si è creato, perché l'uso della ex casa familiare (o diritto di abitazione) è concesso al coniuge e non hai figli. Altrimenti il giudice dovrebbe affidare la casa congiuntamente al coniuge ed ai suoi figli.
Secondo te i figli di 28/30 anni che non hanno ancora trovato una sistemazione lavorativa stabile hanno il diritto di stare da soli nella casa di proprietà del genitore separato superstite, che gli deve pagare magari anche le spese condominiali ed il mantenimento? oppure è il caso che coabitino con il genitore?