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JERRY48

Ospite
Chi offre di più è suo. Giusto ?

Sì.

Se nel contratto di affitto di un terreno agricolo non sono riportati i tempi di preavviso per il mancato rinnovo da parte del proprietario, si intendono 6 mesi, come per gli appartamenti ?

Dall’art. 45 della legge n. 203/1982.
In mancanza di accordi o contratti verbali con testimoni (e in particolare dell’assistenza dei sindacati agricoli) le norme di legge si sostituiscono alle clausole difformi pattuite dai contraenti, sicché la durata del contratto è di quindici anni, come stabilito dall’art. 1 della legge.
Il che significa che almeno un anno prima della scadenza del quindicennio il concedente può intimare disdetta all’affittuario.
In mancanza di disdetta, il contratto, quale che sia stato l’accordo verbale delle parti, si rinnoverà per altri quindici anni.
Punto per punto citiamo gli aspetti della disciplina dell’affitto:
a) la durata minima è di 15 anni (art. 1);
b) in mancanza di disdetta, comunicata almeno 1 anno prima della scadenza, il contratto si intende tacitamente rinnovato per altri 15 anni (art. 4);

Fonte: http://www.agricoltura24.com/articoli/0,1254,54_CRD_0_3865,00.html
 

Carlo27

Membro Attivo
Proprietario Casa
Sempre a proposito di vendita di un terreno. A chi spetta comunicare ai confinanti coltivatori diretti (quindi con diritto di prelazione) l'intenzione di vendita e la relativa cifra? Al venditore o all'acquirente?
Tra l'altro, può anche non essere facilissimo individuare l'indirizzo del proprietario e sapere se è coltivatore diretto.
E un'altra domanda: cosa si intende per terreno confinante? Due terreni separati da una strada, una stradina agricola, un ruscello, sono confinanti?
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
L'obbligo della comunicazione spetta al venditore. Se vuoi verificare se è coltivatore diretto devi informarti all'apposita associazione. Infine i terreni devono essere direttamente confinanti, senza soluzione di continuità.
 

Carlo27

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Proprietario Casa
Ho sentito che nella finanziaria che stanno approvando oggi, dovrebbe esserci un aumento della tassazione per i coltivatori diretti che acquistano un terreno (attualmente è solo del 3%), e un calo per i non coltivatori diretti che acquistano (attualmente è del 18%).
In effetti era una differenza esagerata.
 

Gianco

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Professionista
E' un'ottima notizia, ma ho difficoltà a credere che dopo innumerevoli salassi ci possano fare un regalino (di Natale). Troppo buoni! Se così fosse aspettiamo qualche giorno per verificare la dimensione della prossima "supposta".
 

Carlo27

Membro Attivo
Proprietario Casa
E' un'ottima notizia, ma ho difficoltà a credere che dopo innumerevoli salassi ci possano fare un regalino (di Natale). Troppo buoni! Se così fosse aspettiamo qualche giorno per verificare la dimensione della prossima "supposta".
In realtà sarebbe un regalino a costo zero. Calano la tassa ai non coltivatori diretti, e la innalzano ai coltivatori. Per quest'ultimi non è proprio un gran regalo.
 

brio

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Proprietario Casa
Leggendo problematicche e risposte mi sto rendendo conto che nella vita bisogna coltivare solo la furbizia. Sono proprietaria con mio marito di un terreno agricolo pianeggiante, vicino a tutti i servizi, confinante col paese, di circa 5000 mq.
Circa 10 anni fa abbiamo fatto richiesta di edificabilità di una parte in cambio di cessione di parte del terreno al comune che doveva costruire l'asilo. La richiesta viene accolta nelle proporzioni 1500 mq. a noi, edificabilità 1/1 e 3000 mq. agricoli al comune. Inizia una storia di finte società che dovevano darci in permuta 2 appartamenti....cause.. avvocati....arriviamo alla situazione attuale. Col comune non abbiamo firmato niente....adesso un costruttore ci aveva offerto 140.000 mila euro per acquistare il terreno...presenta progetto in comune...progetto approvato...solo che il comune chiede anche un alto tasso di oneri da pagare e in più tutti i lavori di strade...parcheggi per l'asilo ecc...che portano al restante terreno che dovrebbe restare al coune. Il costruttore dice....va bene ti faccio anche ciò ma o mi abbassi gli oneri di urbanizzazione o mi concedi altri 30 mq. di terreno per fare delle costruzioni più carine e appetibili visti i tempi. Il comune resta irremovibili...il costruttore ci offre soltanto 100.000 euro per acquistare il terreno.
Stanche e schifati in quanto riteniamo che ognuno ci marcia per avere la propria fetta....mi ero rivolta a voi anche anni fa...per questa storia che non ha fine... Viene il grande desiderio di regalarlo ai rom...zingari...che vadano a dormire all'aperto li...ma era un prato stupendo...il comune stesso lo ha usato come discarica per altre costruzioni a fianco..anche voler chiedere il ripristino dell'agricolo non si potrebbe più. E' possibile che dobbiamo cederlo a queste condizioni? Ripeto il terreno è ancora tutto nostro. E se lo espropriasse il comune...non dovrebbe pagarlo di più a noi....anzichè concedere i 30 metri al costruttore e noi avere una vendita un pò più decente? Grazie a chi mi sa consigliare.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
il comune stesso lo ha usato come discarica per altre costruzioni a fianco..anche voler chiedere il ripristino dell'agricolo non si potrebbe più. E' possibile che dobbiamo cederlo a queste condizioni? Ripeto il terreno è ancora tutto nostro. E se lo espropriasse il comune...non dovrebbe pagarlo di più a noi....anzichè concedere i 30 metri al costruttore e noi avere una vendita un pò più decente
Inizialmente, il terreno di 5000 mq è stato destinato 1500 mq per costruire, 3000 per il comune ed i restanti 500, che fine hanno fatto?
Poi, se il comune lo usa come discarica ne subirà le conseguenze, ammesso che possa essere dimostrato. Ma se la destinazione d'uso non è cambiata, ma è rimasta nelle fantasie degli amministratori, essa è ancora agricola.
Per la cessione volontaria potreste contrattare con il comune, senza dover subire passivamente le sue angherie.
Infine, tutti i lavori che esegue l'impresa per le urbanizzazioni vanno decurtati dagli oneri che dovrebbe pagare al comune.
 

brio

Membro Attivo
Proprietario Casa
grazie Gianco...rettifico...sono 3500 mq. destinati al comune....
ma è proprio il comune che non cede....insomma il comune si prende 3500 mq di terreno...si prende gli oneri di urbanizzazione che paga il costruttore scalando da noi....e per cedere 30 m in più al costruttore ( metri tolti dal terreno agricolo di 3500 m.) vuole 12.000 mila euro. un pezzetto del terreno, che ha già preso da noi, che è agricolo, lo fa pagare al costruttore un occhio della testa, e vogliono le opere di urbanizzazione. E' vero che il comune dovrebbe scalare, ma non scala. La strada...fogna ecc. dovrebbe portare alla costruzione dell'asilo che è iniziata più indietro in terreno confinante.....che c'entra il nostro acquirente con la strada dell'asilo?
C'entra perchè, ufficiosamente, il comune ha promesso alla ditta che costruisce l'asilo di dare a questa dittà i 3500 mq che saranno resi edificabili in seguito....come ricompensa dell'asilo cotruito gratisa dalla ditta. E perchè ci dobbiamo rimettere noi che alla fine di tutto percepiremmo solo 100.000 euro?
Non possiamo neanche mandarli a quel paese.....dal momento che non ne possiamo più. Spero di essere stata più chiara. In altre parole se mandiamo a quel paese tutti e teniamo il terreno cosi, senza dare una virgola a nessuno...il sindaco e la cricca che cosa faranno? Grazie di cuore
 

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