basenji

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno,
il vicino di casa mi ha comunicato che intende installare, nella sua proprietà, una vasca per la raccolta dell'acqua piovana e che la vasca ("non tanto grande", mi ha detto) verrà posizionata a ridosso della rete di recinzione che divide i nostri due giardini. Lì per lì, colta di sorpresa, non c'ho trovato nulla di strano e non ho fatto obiezioni, poi però mi sono venuti mille dubbi. Va detto che si tratta di due appartamenti su due piani, quindi il tetto è comune anche se abbiamo giardini e entrate distinti, di proprietà. Il pluviale, al quale si allaccerà, si trova nella sua proprietà ma ovviamente è comune. I miei dubbi: ci sono delle regole da rispettare, ci sono dei contro ad avere una vasca così vicina, ci sono dei permessi da chiedere? Vorrei inoltre capire se approvando il lavoro e trattandosi di un pluviale comune, se in futuro dovesse esserci qualche problema può ricadere anche su di me. Ad esempio: il pluviale ha la sua età però al momento non ha problemi; se tagliandolo per inserire il raccordo si dovesse rompere, devo partecipare alla sua sostituzione?
Grazie.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Vorrei inoltre capire se approvando il lavoro e trattandosi di un pluviale comune, se in futuro dovesse esserci qualche problema può ricadere anche su di me

Non crearti patemi inutili.

Gli eventuali "danni" competenza di chi li ha creati...non servono permessi e comunque sono problemi altrui.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
I miei dubbi: ci sono delle regole da rispettare,
Dispositivo dell'art. 889 Codice Civile
Chi vuole aprire
pozzi, cisterne, fosse di latrina o di concime presso il confine, anche se su questo si trova un muro divisorio, deve osservare la distanza di almeno due metri tra il confine e il punto piu' vicino del perimetro interno delle opere predette.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Tutto dipende dalle pendenze dei canali di gronda che raccolgono le acque meteoriche che cadono sulla copertura che le riversano sui tubi pluviali. Evidentemente per ripartirle occorre studiare la ripartizione dell'afflusso.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Circa settant'anni fa, gli acquedotti pubblici non esistevano e mio padre, anche lui, giovane geometra, operava nel circondario di Cagliari, prevalentemente a Sestu, non distante da Selargius. Gli acquedotti dell'acqua potabile non esistevano e per le esigenze umane sopperivano con quella che attingevano dai pozzi di prima falda con secchi e carrucole. L'acqua veniva attinta dai pozzi di prima falda, sovente inquinati dai liquami fognari del centro urbano e per ovviare all'inquinamento vi si gettava della calce. Evidentemente per esigenze umane bisognava assumere liquidi. Notoriamente, ora come allora, il paese era grande produttore di vino, che in alternativa sopperiva alla necessità idrica umana. Lui ed i suoi, poi mie clienti, mi raccontavano di notevoli sbronze in concomitanza dei tradizionali pranzi luculliani che terminavano le lunghe mattinate di rilievi topografici.
I suoi clienti sono diventati i miei e sovente, anche lui presente, negli incontri conviviali si ricordavano "i bei tempi".
Bei ricordi di vita che non torneranno più!
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Io se fossi in te, se non hai intenzione di recuperare l'acqua gli direi di non mettere una vasca ma un contenitore chiuso per non fare da nido alle zanzare e altro, invece se vuoi anche tu la tua parte di acqua prevedi in partenza una derivazione a Y capovolta e metti anche tu un serbatoio separato dal suo o la predisposizione almeno che un domani è già pronta, infine ce la legge come ha detto Vittorievic
 

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