Dimaraz

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Proprietario Casa
non capisco il problema tu, parte venditrice, porterai la documentazione che attesta come sei venuta in possesso dell'appartamento; per la cantina fai una dichiarazione di aver usucapito tale immobile

Il "problema" e che chi vende deve risultare quantomeno proprietario anche nei pubblici registri...aver "maturato" l'usucapione non è sufficente e ne il compratore ne il notaio accetterebbero una semplice dichiarazione (io pretenderei pure una "sentenza" di convalida)
Aver "usucapito" impone la "trascrizione" ed il pagamento di imposta di registro e quant'altro.

Ps.
La "gentile" postante dopo averci tediato con un finto problema ha deciso di cancellarsi dal forum.
Evidentemente si aspettava qualche "abracadabra" ...che nessuno era in grado di formulare.
 

Nemesis

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Proprietario Casa
aver "maturato" l'usucapione non è sufficente e ne il compratore ne il notaio accetterebbero una semplice dichiarazione
Il notaio avverte l’acquirente dei rischi (l’intestatario originario potrebbe contestare l’affermazione dell’alienante di aver usucapito il bene e riottenerne così a suo favore l’intestazione).
Il notaio potrebbe sottrarsi alla stipula solamente nell'ipotesi che l’atto che gli viene richiesto sia contrario alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume. Che non è questo caso.
 

Gianco

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Professionista
Il "problema" e che chi vende deve risultare quantomeno proprietario anche nei pubblici registri...aver "maturato" l'usucapione non è sufficente e ne il compratore ne il notaio accetterebbero una semplice dichiarazione (io pretenderei pure una "sentenza" di convalida)
Aver "usucapito" impone la "trascrizione" ed il pagamento di imposta di registro e quant'altro.
Il notaio non può rifiutare di stipulare l'atto se il venditore dichiara di possedere l'immobile da oltre vent'anni nel rispetto delle condizioni previste e l'acquirente sia consenziente.
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
Ho la "vaga" impressione che si perda di vista la contestualizzazione.

Il notaio avverte l’acquirente dei rischi (l’intestatario originario potrebbe contestare l’affermazione dell’alienante di aver usucapito il bene e riottenerne così a suo favore l’intestazione).
Il notaio potrebbe sottrarsi alla stipula solamente nell'ipotesi che l’atto che gli viene richiesto sia contrario alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume. Che non è questo caso.

Il notaio non può rifiutare di stipulare l'atto se il venditore dichiara di possedere l'immobile da oltre vent'anni nel rispetto delle condizioni previste e l'acquirente sia consenziente.

Questione di "sfumature"...ho messo la "combinata" (
ne il compratore ne il notaio
perchè:

1-nella realtà dei fatti il Notaio lo sceglie la parte acquirente e, seppur pubblico ufficale super partes ..."stai sereno" che istruirà il cliente su cosa non deve accettare.
Quantomeno se è un Notaio "intelligente" e che vuole tenere la "piazza".


2-vero se "tutte le carte" sono in regola...ma trovate un Notaio (degno di tal nome) che redige un rogito dove la parte acquirente non risulta proprietaria al Catasto.

ll condominio mi ha aumentato i millesimi per tale uso ma non è indicata in catasto

Infatti la postante è stata costretta a dare incarico a qualcuno di sistemare le pezze...prima di poter rogitare.

Manca la "fonte" ma si possono fare 2 congetture:
-ha usucapito un bene ma non ha provveduto ad aggiornare il "registro".
-ha usucapito una "cantina" abusiva...(qui diremmo: pexo tacon che sbrego).
Poi se volete "pettinar le bambole"... ne parliamo:fico:
 

Gianco

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Professionista
2-vero se "tutte le carte" sono in regola...ma trovate un Notaio (degno di tal nome) che redige un rogito dove la parte acquirente non risulta proprietaria al Catasto.
Il notaio non può rifiutarsi di stipulare l'atto pubblico se non riscontra irregolarità che siano contrarie alla legge. Potrebbe essere richiamato dall'Ordine e denunciato per omissioni.
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
ma trovate un Notaio (degno di tal nome) che redige un rogito dove la parte acquirente non risulta proprietaria al Catasto.
in questo forum si è più volte sostenuto che la parte venditrice può alienare un bene immobile sostenendo di averlo usucapito. Quindi se c'è bisogno della intestazione catastale della proprietà alla parte venditrice mi sembra, ma potrei sbagliarmi, che il Catasto registri il cambio di proprietà per usucapione solo se questa è sancita da un Giudice attraverso una procedura che accerti l'avvenuta usucapione, e non certo attraverso la dichiarazione di chi chiede di intestarsi la proprietà. Ma allora, a questo punto, la parte venditrice, oltre a portare i documenti che documentano come è arrivata a possedere la proprietà dell' appartamento, porterà anche la sentenza di avvenuta usucapione, di conseguenza non dovrà più sostenere di aver usucapito la cantina.
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
Il notaio non può rifiutarsi di stipulare l'atto pubblico se non riscontra irregolarità che siano contrarie alla legge. Potrebbe essere richiamato dall'Ordine e denunciato per omissioni.

Rileggi ... perché ho scritto e spiegato una cosa diversa.

in questo forum si è più volte sostenuto che

Io non mi curo di ciò che viene scritto in via "accademica"...non contesto quanto e "potenzialmente" fattibile ma quello che avviene nella realtà.
Potrà anche esserci il compratore "babbeo" che seppur straconsigliato di evitare l'avventura di un acquisto incauto da chi si dichiara proprietario senza un benché minimo straccio di "documento" a supporto decida per l'acquisto ...e in tal caso il Notaio non potrà rifiutarsi ...ma pacifico che in atto specificherà di essere sollevato da qualsivoglia responsabilità.
E se quanto sopra e possibile per un pezzetto di terreno di infimo valore perso tra i monti...si replica ben più difficilmente per un immobile o porzione...magari abusiva.

Ma se siete così ben disposti ...vi presento i Totò di turno sempre pronti a vendere Fontane di Trevi.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
2-vero se "tutte le carte" sono in regola...ma trovate un Notaio (degno di tal nome) che redige un rogito dove la parte acquirente non risulta proprietaria al Catasto.
Forse ti riferisci all'ipotesi che la parte acquirente non risulta proprietaria al Catasto? Ho ritenuto che si trattasse di un errore grossolano laddove "acquirente" sarebbe dovuto essere "proprietario-venditore", per cui non ho ritenuto necessario rimarcarlo.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Ho sottomano un caso particolare. I genitori di 6 fratelli sono deceduti, il padre circa 10 anni fa, la madre 5 anni, senza testamento e senza aver mai presentato una dichiarazione di successione. I fratelli, credo tutti privi di reddito, vorrebbero dividere l'eredità, costituita da un fabbricato, non definibile casa, estesa con il cortiletto circa 100 mq, estesa circa 50 mq al piano terra secondo le risultanze catastali, ma sviluppata su due piani, quindi abusiva. Detta pseudo abitazione è occupata da due fratelli, credo single. Poi esiste un vigneto abbandonato di 2500 mq in mezzo alla campagna distante dal paese 3, 4 km, oltre a due terreni di 1500 mq ciascuno vicini, ma non contigui, anch'essi abbandonati.
L'abitazione dovrebbe essere regolarizzata perché da una è stata trasformata in due unità con un ampliamento probabilmente insanabile, Entrambe devono accedere dallo stesso ingresso ed utilizzare lo stesso cortiletto dal quale, sembra che una scala porti al primo piano.
La richiesta è: vorremmo dividere destinando la casa a due fratelli ed il resto da dividere fra gli altri 4.
Ho cercato di fargli capire che il problema relativo alla divisione sarebbe stato superato se i loro genitori avessero fatto ciascuno un testamento tramite i quali alla fine della storia ciascuno avrebbe dovuto avere la quota che gli spettava. Purtroppo il padre era analfabeta e quindi sarebbe stato impossibile sperare nel ritrovamento di un testamento olografo. Alla fine dei conti, considerato che i sei fratelli hanno difficoltà a vivere alla giornata, gli ho consigliato di lasciare perdere le dichiarazioni di successione, che sarebbero costate più del patrimonio in eredità, di trovare un accordo per la divisione bonaria il cui accordo dovrebbe essere sottoscritto da tutti gli eredi-fratelli e un domani in caso di vendita fra loro aggiornare la scrittura privata da sottoscrivere nuovamente e nel caso di vendita ad esterni dichiarare il possesso ultra ventennale.
Così facendo non vengono presentate le dichiarazioni di successione previste per legge e si evita l'atto di divisione: stiamo parlando di terreni che valgono meno di 3000 €. Mi aspetto di essere ripreso per avere dato dei consigli per eludere i costi esagerati che impone lo stato a questa gente che, l'ho visto personalmente, abitano in mezzo alla campagna, lontano dalla città, in un gruppo consistente, composto da parenti con le loro famiglie, la maggior parte dei quali usufruisce di contributi sociali.
Questa prospettiva li ha resi, non dico felici, ma meno depressi.
Se avessero seguito l'iter previsto non gli sarebbe bastato il patrimonio relitto dalle due successioni.
Tutto questo discorso l'ho fatto per fare capire che sebbene uno vorrebbe rispettare le regole, lo Stato ti obbliga a trovare scappatoie per non subire imposizioni assurde.
 

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