Buongiorno, spero di essere nella sezione giusta. Vorrei chiedere consiglio o se qualcuno può togliermi dei dubbi sulla vendita di un appartamento sito in una proprietà, il cui terreno è in comune e di proprietà di altri parenti.
Originariamente i miei nonni (parliamo degli anni 60) avevano un piccolo terreno in Calabria, confinante da una parte con una strada, e dall’altra con altri terreni, su cui hanno fatto costruire ai lati opposti del terreno (in modo da avere una sorta di cortile nel mezzo, e un piccola fascia di terra dietro uno di questi), tre appartamenti (non è un condominio) donati ai tre figli (mio padre e due zii, purtroppo defunti). Il nostro è l’appartamento A.
Allo stato attuale, per ogni appartamento esistono 3-4 comproprietari (cugini e nipoti che hanno ereditato) e ci troviamo ad essere circa 11 comproprietari della parte in comune del “terreno”, almeno così è stato detto finora a voce (nessuno ha mai indagato da un notaio o avvocato per capire meglio la questione, anche perché si parla per me di una casetta da usare una settimana all’anno per una breve vacanza). Siamo anche nuclei familiari che viviamo in zone diverse dell’Italia (noi nel Nord Italia, chi in Calabria, chi in Puglia) e solo un gruppo di parenti vive in modo stabile in uno di quei appartamenti e ci hanno proposto di comprare il nostro. L’atto di donazione relativo all’appartamento di mio padre recita (è un atto fatto davanti ad un notaio nel 1981): “per l’effetto trasferiscono fin da ora ai donatori loto figli la piena proprietà e disponibilità di quanto a ciascuno donato, trasferendone il possesso da oggi, con tutti i diritti inerenti, compresi i diritti di comunione dell’attiguo piccolo spiazzale di disimpegno e sulle stradelle di accesso e con le servitù, le accessioni e le pertinenze esistenti”. Ora, di questo terreno/parti in comune, la mia famiglia ha ereditato una quota "virtuale" (se posso dire così) pari a circa 1/3 e in questi anni sempre a voce si era destinata (in accordo con gli altri parenti) una parte del terreno in cui quando si andava di poteva mettere un’auto e li vicino era stata sistemata una piccola casetta in legno a mo di ripostiglio che ora non vi è più: io volevo sapere, per quanto l’appartamento venga venduto ad un parente che rientra nella cerchia dei già comproprietari del terreno, la nostra “quota” del terreno in comune ha un valore economico? Se si come possa fare per stabilirlo? E inoltre come posso vendere questa “quota” senza che possano venire fuori possibili magagne (non so quali, ma nella vita ho imparato che non si riesce a pensare a tutto) con i parenti della Puglia? Si pensava inoltre (per quanto sia modesta la casetta) di rivolgersi ad un geometra o un professionista per fare le cose fatte bene.
Inoltre facendo una piccola ricerca al catasto, ho scoperto che il tutto il terreno sarebbe diviso in tre particelle (cosa che nessuno sapeva e mi hanno anche detto che una particella non esiste più lungo gli anni.. ma questa cosa non l’ho capita), ognuno recante una parte con dicitura EU, che corrisponde a tutte le parti “in comune”, che mi hanno detto essere “senza intestazione”, e suppongo che sia stato fatto apposta per avere quelle aree in comune.
Scusate se mi sono dilungato e grazie a chiunque possa darmi qualche consiglio.
Originariamente i miei nonni (parliamo degli anni 60) avevano un piccolo terreno in Calabria, confinante da una parte con una strada, e dall’altra con altri terreni, su cui hanno fatto costruire ai lati opposti del terreno (in modo da avere una sorta di cortile nel mezzo, e un piccola fascia di terra dietro uno di questi), tre appartamenti (non è un condominio) donati ai tre figli (mio padre e due zii, purtroppo defunti). Il nostro è l’appartamento A.
Allo stato attuale, per ogni appartamento esistono 3-4 comproprietari (cugini e nipoti che hanno ereditato) e ci troviamo ad essere circa 11 comproprietari della parte in comune del “terreno”, almeno così è stato detto finora a voce (nessuno ha mai indagato da un notaio o avvocato per capire meglio la questione, anche perché si parla per me di una casetta da usare una settimana all’anno per una breve vacanza). Siamo anche nuclei familiari che viviamo in zone diverse dell’Italia (noi nel Nord Italia, chi in Calabria, chi in Puglia) e solo un gruppo di parenti vive in modo stabile in uno di quei appartamenti e ci hanno proposto di comprare il nostro. L’atto di donazione relativo all’appartamento di mio padre recita (è un atto fatto davanti ad un notaio nel 1981): “per l’effetto trasferiscono fin da ora ai donatori loto figli la piena proprietà e disponibilità di quanto a ciascuno donato, trasferendone il possesso da oggi, con tutti i diritti inerenti, compresi i diritti di comunione dell’attiguo piccolo spiazzale di disimpegno e sulle stradelle di accesso e con le servitù, le accessioni e le pertinenze esistenti”. Ora, di questo terreno/parti in comune, la mia famiglia ha ereditato una quota "virtuale" (se posso dire così) pari a circa 1/3 e in questi anni sempre a voce si era destinata (in accordo con gli altri parenti) una parte del terreno in cui quando si andava di poteva mettere un’auto e li vicino era stata sistemata una piccola casetta in legno a mo di ripostiglio che ora non vi è più: io volevo sapere, per quanto l’appartamento venga venduto ad un parente che rientra nella cerchia dei già comproprietari del terreno, la nostra “quota” del terreno in comune ha un valore economico? Se si come possa fare per stabilirlo? E inoltre come posso vendere questa “quota” senza che possano venire fuori possibili magagne (non so quali, ma nella vita ho imparato che non si riesce a pensare a tutto) con i parenti della Puglia? Si pensava inoltre (per quanto sia modesta la casetta) di rivolgersi ad un geometra o un professionista per fare le cose fatte bene.
Inoltre facendo una piccola ricerca al catasto, ho scoperto che il tutto il terreno sarebbe diviso in tre particelle (cosa che nessuno sapeva e mi hanno anche detto che una particella non esiste più lungo gli anni.. ma questa cosa non l’ho capita), ognuno recante una parte con dicitura EU, che corrisponde a tutte le parti “in comune”, che mi hanno detto essere “senza intestazione”, e suppongo che sia stato fatto apposta per avere quelle aree in comune.
Scusate se mi sono dilungato e grazie a chiunque possa darmi qualche consiglio.