FrancescoRoma

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quote=erwan;128250]puoi citare gli estremi di qualche caso in cui il giudice abbia deciso così?[/quote]
Il potere di ridurre equamente la penale, in caso di misura manifestamente eccessiva, attribuito al giudice dall'art. 1384 c.c., corrisponde al generale divieto di ingiustificato arricchimento 81, che, in tema di responsabilità civile, si traduce nella necessità di ripristinare l'equilibrio , quale esigenza imposta dal principio costituzionale d'eguaglianza.


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FrancescoRoma

Nuovo Iscritto
forse stai pensando alla clausola PENALE?
Sul piano strutturale la clausola penale può considerarsi quale patto a sé stante e non dunque accessorio al contratto e pertanto la sua forma non deve necessariamente essere quella del contratto al quale si riferisce (nel caso....confirmatoria) Sia la caparra confirmatoria che penitenziale assume valenza di clausola penale in caso di inadempienza.
 

FrancescoRoma

Nuovo Iscritto
Erwan per cui se io ho in vendita un appartamento a 100 mi faccio versare per mia necessità 60 a titolo di caparra confirmatoria se c'è una inadempeinza questa viene incamerata totalmente solo perchè si chiama confirmatoria? O pensi che appellandosi in giudizio può essere ridotta in maniera più equa?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Erwan per cui se io ho in vendita un appartamento a 100 mi faccio versare per mia necessità 60 a titolo di caparra confirmatoria se c'è una inadempeinza questa viene incamerata totalmente solo perchè si chiama confirmatoria? O pensi che appellandosi in giudizio può essere ridotta in maniera più equa?
A parte il fatto che nei contratti le parti contraenti, per definizione, si dicono liberamente convenute .
Liberamente convenute vuol dire che ciascuna delle parti ha fatto i suoi conti sulla possibilità di chiudere, e quindi rispettare, i termini dell'accordo. (in questo caso è un preliminare di vendita)
Nel settore immobiliare di solito si versa attorno al 2-3 per cento del valore concordato: appartamento di 250.000 euro si versa 5.000 - 7.500 euro. Che guarda caso coincide con l'importo richiesto all'acquirente dalle agenzie immobiliari.
Uscire da questa logica è pericoloso e penalizzante per entrambe le parti.
Se chi vende un immobile chiede il 60% del valore concordato come caparra confirmatoria significa che è nei guai, che ha bisogno di liquidità in termini molto brevi (il tempo di vedersi addebitare effettivamente la somma sul conto); è meglio non continuare la trattativa perché si fa concreta l'ipotesi che il venditore, nel caso in cui non fosse in grado di consegnare l'immobile, non solo non restituirà l' importo ricevuto ma non sarà neanche in grado di rispettare la clausola per la quale dovrà restituire una somma pari al doppio della caparra incassata.
Se poi l'acquirente accetta una proposta così onerosa, ed al di fuori delle consuetudini, con la consapevolezza che farà fatica a raccimolare il restante 40% per chiudere la trattativa (sperando solo nella fortuna o nella magnanimità dei parenti) merita di perdere la somma lasciata andare così con leggerezza. Ci sono anche se non mi sbaglio i patti cosidetti "leonini".
 

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