Galata

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Buona sera a tutti.
Vi scrivo perché sono in ansia.
Mio padre è morto circa un mese fa, senza testamento, e già si parla di divisione dei beni. Eredi siamo io e mia sorella, che vive da 20 anni in un' altra città. Entrambe siamo già proprietarie di una piccola quota ereditata da nostra madre. Dell'eredità fa parte l'appartamento dove vivo da moltissimi anni (mio padre viveva in un' altra casa). Nel tempo ho ristrutturato l'appartamento con grosse somme di denaro per mantenerlo in ordine (rifatti tutti gli impianti e gli infissi).
Oggi sono venuta a sapere che mia sorella vuole la sua parte di eredità dell'appartamento. Cosa posso fare? Tutto quello che ho guadagnato è stato speso nei lavori di ristrutturazione e devo ancora finire di pagare il mutuo.
 
J

JERRY48

Ospite
A che titolo occupavi quell'immobile?
Donazione, comodato?
In ogni caso tutte le migliorie effettuate all'appartamento, hanno fatto lievitare il valore dello stesso. Senza dubbio avrai il riscontro delle spese.
A mio parere, la divisione non andrà fatta al 50%, bensì tenendo conto del valore iniziale del bene.
 

Elisabetta48

Membro Senior
C'è però anche un altro aspetto da considerare. Per anni Galata ha occupato un appartamento dei genitori e non ha dovuto pagare un affitto (o almeno lei non ne parla), avendone un vantaggio che la sorella non ha avuto. In analoga situazione mi padre aveva preteso che mia sorella mi pagasse un affitto (anche se molto simbolico e che comunque avevo rifiutato) perchè gli pareva che ci fosse difformità di "vantaggi" tra le figlie. Quindi oltre a valutare i lavori fatti, si deve valutare il vantaggio avuto rispetto alla sorella.
Poi, i lavori fatti credo influiscano poco. Probabilmente la successione seguirà questo iter: se gli appartamenti sono due, quello dove stava tuo padre e il "tuo", andate a un Caf e vi ritroverete proprietarie di tutti gli immobili al 50%. Poi da un notaio potrete fare la pemuta del 50% dei due appartamenti attribuendo loro lo stesso valore (per questo dico che i lavori fatti non incidono). Ciascuna delle due sarà proprietaria di un appartamento al 100%, soprattutto tu sarai piena proprietaria del tuo.
Tutto questo in base agli elementi che ci hai dato. Se ci sono altre cose non dette... i ragionamenti possono cambiare. La necessità di sintesi fa sì che difficilmente si metta sul tavolo proprio tutto
 

griz

Membro Storico
Professionista
è necessario che vi mettiate d'accordo, hai speso soldi ma hai occupato gratuitamente, tua sorella non ha goduto di nulla ed ha i suoi diritti, la soluzione è parlarne con calma, le liti costano care e non giovano a nessuno
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Entrambe siamo già proprietarie di una piccola quota ereditata da nostra madre.
questa frase o è ininfluente ai fini della domanda oppure la casa che occupi faceva anche parte della precedente eredità visto che continui scrivendo
Dell'eredità fa parte l'appartamento dove vivo da moltissimi anni (mio padre viveva in un' altra casa).
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
I lavori eseguiti erano stati autorizzati da tuo padre? Poi sarebbe importante capire di che lavori si è trattato. Perché se sei intervenuta per rifare il bagno per vetustà è un conto, evidentemente sarebbe stato a carico del proprietario. Mentre, se hai voluto mettere la vasca ad idro massaggio o dotare l'immobile di un pavimento o di infissi di pregio, è stato un tuo sfizio e ne hai goduto tu. E' evidente che i lavori hanno aumentato il valore dell'immobile ma non dovrebbero essere conteggiati in aumento sul suo valore.
 

pippopeppe

Membro Attivo
Impresa
sedersi intorno ad un tavolo, sommare i valori degli immobili in oggetto di contesa, dividere al 50% il valore del totale.
a questo punto con un gioco di donazioni incrociate ognuno entra nel possesso legale della propria quota di legittima.
infine sarebbe opportuno che chi gode del bene di maggiore valore, riconosca la differenza a chi in questo caso sia più svantaggiato.
credo che sia la soluzione più ragionevole e soprattutto ad impatto zero dal punto di vista legale (niente avvocati).
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Immagino che tuo padre avesse intorno ai 65-70 anni. Possibile che non si fosse mai espresso in merito alla sua successione e conseguente ripartizione??? E' vero che se anche l'avesse fatto, senza testamento, non
avrebbe nessun valore...ma perlomeno aiuterebbe la maggior parte dei propisti
a capire il grado di conoscenza del codice civile
e di come lo stesso, con o senza testamento, determina puntualmente la lite fra gli eredi.
E' questo che voleva il legislatore??? SI' rispondo io...Camuffato da un ardore di protezione per la cosiddetta "PARTE LESA",
in realtà voleva assicurare un notevole serbatoio di lavoro per i professionisti, non solo gli avvocati. Il fatto certo è che la lite potrebbe iniziare anche se la suddivisione in vita fosse stata fatta paritaticamente al centesimo. Perchè, e non mi dilungo con particolari, a parità di due alloggi inizialmente
comprati con la stessa somma "ELARGITA"
o "DONATA", dopo 30-40 anni,uno dei due potrebbe, solo per ragioni di zona censuaria,
avere un valore maggiore dell'altro...ebbene
la legge (o sentenze superiori) ha stabilito che anche quel surplus deve essere riportato nell'asse ereditario. E, come si può vedere dai post di risposta precedenti alla mia, l'eventuale lite si arriccherà anche con particolari valutativi di varia natura. LITE doveva essere, LITE è, LITE sarà. Chiudo per sottolineare che
la legge vista con gli occhi degli eredi (figli) è bellissima per la futura parte lesa (non sempre...)e meno bella o cattiva vista con quelli del PADRE che, dalla tomba, si vedrà calpestato il suo operato. QUIPROQUO.
 

griz

Membro Storico
Professionista
quiproquo, la polemica pura non porta da nessuna parte, non può esistere una legge su misura per ogni situazione, il problema non è la legge che stabilisce i diritti ma è il comportamento delle persone che al momento di una divisione si sente sempre defraudata a prescindere dalla ragione efettiva, i professionisti intervengono quando le persone non riescono ad accordarsi da loro e quasi sempre poi in seguito alle liti finiscono a stipulare lo stesso accordo che con un poco di buonsenso avrebbero potuto stipulare da soli (esperienze vissute)
nel caso del post siamo in una situazione nella quale un erede ha occupato ed ha fruito di un bene comune, vi ha fatto degli investimenti perchè l'uso gli confacesse, il tutto in buona fede e senza pensare a quello che sarebbe successo e sta succedendo, sarebbe bastato fare tutto alla luce del sole, rendendo edotti tutti quanti delle spese sostenute e del diritto del quale si è friuto
può essere che, come è stato già accennato, il canone non pagato per l'occupazione dell'appartamento pareggi gli investimenti fatti. Basta chiarire il tutto mettendosi a trattare in modo civile e la situazione si risolve
 

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