griz

Membro Storico
Professionista
una situazione comune è: appartamento in un immobile di corte con un numero, e accessorio in altro immobile nella stessa corte con altro numero, ovviemente con eventuale subalterno ognuno il suo, nel caso sapecifico, alla fusione dovranno essere soppressi i due subalterni esistenti e generati due nuovi sullo stesso immobile censito
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
ttersi in una discussione tra tecnici è velleitario: ma siccome ho diversi casi complicati come questo, le vostre risposte mi incuriosiscono.

partirei dalle esigenze di @matteo8901 : chiede come si fa a fondere due u.i.

Dovrai procedere alla variazione catastale con "Porzione di unità immobiliare di fatto unita". Avrai due singole unità che fiscalmente formeranno un'unica unità immobiliare.
Questa soluzione mi pare sia la classica prevista quando le due particelle o due u.i. appartengono a titolarità non omogenee. E' pur vero che si rappresenterebbe una unica unità , ma il concetto è che rimarrebbero distinte: difatti sorgerebbero sia le rendite fiscali parziali che quella complessiva.

Dall'indicazione delle unità da esempio occorre che procedi alla stesura della docfa con causale soppressione delle due particelle e relativa fusione, il sistema e/o ufficio ti chiederà se occorre aggiornare anche l'elaborato planimetrico. Prima di fare cio occorre che richiedi l'autorizzazione dell'unione delle due unità immobiliari al comune competente.
Questa risposta mi sembra invece realizzi ciò che il nostro chiede: immagino sia una strada perseguibile.

Mi chiedo in aggiunta se le due distinte particelle 1023 e 1024 siano totalmente di proprietà dello stesso soggetto: io mi ero trovato in una situazione simile, dove a seguito di ristrutturazione un locale accessorio insisteva su una particella diversa dal resto della u.i.: nel mio caso credo il geometra abbia scelto la strada più lineare.
Cioè mi ha suggerito di procedere così:
1) Fusione delle due particelle a CT, in modo da far rientrare tutto il fabbricato sotto la medesima particella.
2) Presentazione dell'elaborato planimetrico, (credo lo chiamiate così) con la rappresentazione ed assegnazione dei nuovi sub all'insieme del fabbricato esistente
3) Presentazione di nuove schede per ciascuna u.i così rinominata.

Il tutto nasceva da un frazionamento, quindi con quanto sopra si è proceduto pure a sopprimere u.i. frazionate, con la creazione di due nuovi subalterni.

Con una certa sorpresa, ho anch'io avuto prova che comunque il tecnico abbia dovuto seguire le indicazioni-preferenze dell'interlocutore di turno c/o il catasto.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
molto più semplicemente: la casistica è talmenta ampia che non ci si può esimere dall'interpretare :)
Risponderei NI
Mi pare di aver avuto esempi anche di libere interpretazioni, anche quando era disponibile una metodologia descritta da circolare lella direzione normative
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
V
poi la selta delle modalità operative del professionista è discrezionale
VEramente piuttosto discutibile. Se una circolare indica una precisa modalità, mi chiedo perche professionisti e impiegati catastali debbano inventarsene una altra. Ma siamo un popolo fantasioso
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto