basty

Membro Storico
Proprietario Casa
giusto per chiarire: l'appartamento locato in questione è inserito all'interno di un nuovo fabbricato da impresa, quindi non sono state fatte spese straordinarie per l'impianto fotovoltaico
Non dubitare: questo lo immaginavo. Pochi hanno oggi deliberato spese straordinarie consistenti, per ragranellare qualche ritorno.

La maggior parte del fotovoltaico oggi installato è conseguente l'obbligo legislativo di installazione di una certa quota percentuale di fotovoltaico o altre fonti rinnovabili; questo non cambia il discorso: chi ha comprato l'appartamento, corredato anche di questo servizio centralizzato? Il locatore o il conduttore?

Ora il locatore ha due strade: una, suggerita qui da qualcuno, di chiedere un canone superiore alla media del mercato adducendo la presenza del fotovoltaio, i cui benefici, non quantizzabili ad inizio esercizio, sarebbero riconosciuti al conduttore.
L'altra, molto più lineare, quella di esigere un canone ai prezzi di mercato, farsi rimborsare le spese di gestione e manutenzione e sobbarcarsi il netto tra le uscite e le entrate di proprietà.

Non avrei dubbi su quale sia il percorso più lineare e oggettivo.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Mi sembra di percepire si voglia alimentare la polemica per il gusto di ..... partecipare.

Il canone è soggetto alle condizioni di mercato: ed è il risultato dell'incontro tra domanda ed offerta.

Se invece cambi la domanda e chiedi a me inquilino se sia disposto a pagare il medesimo canone per un alloggio in classe G o A+, ti risponderei di no.

Ora ti confesso che non so se la presenza di fotovoltaico incida sulla classe della singola u.i. o piuttosto sulla analisi energetica dell'edificio.
La mia risposta, come mi pare di aver detto, presupponeva che queste installazioni, così come aggiungerei la concessione di spazio sul tetto per la posa di antenne per reti cellulari mobili o affini, producessero un profitto per i comproprietari dell'edificio.
Ho anche aggiunto "salvo patti appositi" tra locatore e conduttore.
 

Hug

Membro Attivo
Proprietario Casa
L'unica accortezza è che il mio inquilino pagava a me le spese condominiali.
E' il Colombo dell'uovo, si evitano anche discussioni con l'amministratore, che (nel ruolo di amministratore) deve occuparsi solo dei condòmini e non fa figurare gli inquilini neanche nelle ripartizioni a preventivo e a consuntivo. L'amministratore deve avere solo il registro dell'anagrafe condominiale per conoscere gli inquilini.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Qui non si tratta di avere ragione o torto: il problema si traduce in una semplice operazione algebrica. Basta essere coerenti (onesti se preferite)

Fabbisogni per riscaldamento sono quelli che l'inquilino consuma
Idem per i consumi elettrici.

Dopodichè, se il canone è stato stabilito più alto (mi pare ipotizzaste così) perchè c'è il beneficio del fotovoltaico, significherà che lascierete l'introito all'inquilino.

Se il canone prevede l'addebito dei consumi termici al conduttore, e si paga il consumo elettrico individuale.

Immagino che il fotovoltaico abbia un contatore condominiale che lavora in bidirezionale: cioè sia in grado di quantizzare l'energia consumata in loco e/o rivenduta al gestore.
Poi a parer mio l'amministratore dovrebbe attribuire i ricavi come risorse della proprietà; i consumi effettivi, autoprodotti + quelli erogati dal gestore , agli utilizzatori.

Starà poi agli accordi tra locatore e conduttore, come trattare canone, consumi condominiali e ricavi eventuali.
 

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