Salve, col 30 giugno giunge il termine del secondo biennio di proroga di un contratto di locazione a canone concordato decorrente e registrato a luglio del 2004. Ho indicato tale termine nella disdetta inviata via raccomandata lo scorso dicembre per ottenere il rilascio dell'appartamento, da utilizzare per abitazione di mio figlio, allo stato con me residente. L'inquilino, da tempo al corrente di questa mia necessità, non ha gradito la raccomandata, di cui ha però firmato l'AR, e non dà ovviamente cenni vita, se non attraverso il pagamento, finora puntuale del canone, per il quale, per inciso, ho comunque scelto e comunicato per quest'anno l'adesione alla cedolare secca. Come devo procedere se, come immaginabile, il 1° luglio l'inquilino non lascia libero l'immobile e prosegue il silenzio senza neppure comunicarmi una data prevista. Devo affidarmi subito ad un legale ? Ai fini dell'imposta di registro devo compilare l'F23 con causale ed importo di risoluzione contratto ? La ricevuta, con la quale ho finora proceduto alla riscossione della rata di canone, deve essere compilata per "indennità di occupazione per finita locazione" e può essere ancora emessa ad inizio mese per l'importo pari al precedente canone o devo aspettare il fine mese per pretendere, in base a detto canone, un indennizzo "esatto" per l'occupazione non voluta, e così via per i non auspicati periodi successivi? Purtroppo, essendo subentrato come proprietario, ho scoperto che il contratto non aveva nemmeno previsto il versamento di caparra.