ingros76

Membro Attivo
Proprietario Casa
Un caro saluto a tutti i lettori :). Vi espongo la situazione sperando in un vostro parere a riguardo.

Mia madre vorrebbe vendere un immobile ereditato qualche anno prima, ciò a seguito del decesso dell'inquilino avvenuto ad inizio anno.

Ho cominciato quindi a cercare la documentazione utile allo scopo.

La planimetria catastale, depositata nel 1940, è difforme allo stato dei luoghi. Nello specifico nella planimetria il bagno ha accesso dall'esterno e non c'è il balcone ma solo la finestra. All'"internalizzazione" del bagno e alla presenza del balcone compete una superficie aggiuntiva di 3mq su 33mq circa.

L'immobile è stato ereditato più volte nel corso degli anni e le opere indicate sono state realizzate presumibilmente qualche anno dopo la costruzione (almeno ante 50). Mia madre infatti non ha mai visto, conformemente alla sua età, l'assenza del balcone e il bagno collocato all'esterno.

Mi chiedevo quindi se l'immobile, visto l'anno di costruzione in zonale non centrale, e previo aggiornamento della planimetria catastale è commercializzabile. Inoltre che iter consigliate? Grazie mille anticipati :stretta_di_mano:
 

Jan80

Membro Attivo
Professionista
Per verificare l'assenza di abusi edilizi si deve confrontare lo stato di fatto attuale con i precedenti edilizi in Comune. Ha provato a vedere se in Comune esistano delle pratiche, che magari prevedevano questi cambiamenti?
 

ingros76

Membro Attivo
Proprietario Casa
Nell'ipotesi peggiore, ovvero di incogruenza con il comune, cosa dovrei aspettarmi affinchè si possa vendere questo immobile ?

PS: Ho trovato poco fa tra le innumerevoli scartoffie una DIA 2002 di consolidamento edificio, quindi non riguardante le opere sopradette, in cui allo stato attuale di allora (2002) e di progetto corrisponde la planimetria attuale (2017) e non quella depositata al catasto (1940). Sembra strano che allora non avvenne l'aggiornamento planimetrico :riflessione:.
 

griz

Membro Storico
Professionista
va verificato quanto è presente agli atti comunali, potrebbe esere che la DIA del 2002 sia l'unico, in questo caso basterà aggiornare la planimetria catastale allo stato attuale e tutto corrisponderà. In caso invece che si trovassero altre pratiche edilizie si dovrà capire come procedere anche considerato che nel 2002 lo stato era quello certificato dalla DIA e dal Comune non è stata rilevata alcuna eccezione
 

ingros76

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie Griz. E' indubbio l'obbligo di recarmi agli UU.TT per la ricerca di quanto da te indicato. Ma se mancasse una dia precedente, cioè relativa alle opere dette, queste non sarebbero comunque non autorizzate? Si consideri pure l'eventualità dello smarrimento. Oppure la mancata eccezione della dia 2002 con disegni planimetrici conformi, ma che non ha riguardato le opere dette, sistema comunque questo aspetto?
 

moralista

Membro Senior
Professionista
devi chiedere al' ufficio tecnico del Comune l'accesso agli atti, sarà opportuno recarti con un tecnico di tua fiducia e confrontare tutta la documentazione e se esiste conformità dell'immobile ed eventuali potrai fare gli adeguamenti necessari per la vendita
 

griz

Membro Storico
Professionista
capiamoci: spesso relativamente alle costruzioni realizzate in epoca ante '67, la documentazione depositata in comune è carente o anche inesistente, da quanto scrivi lo stato attuale è contemplato nella DIA del 2002, se l'UT comunale avesse in archivio documentazione che indicasse uno stato differente avrebbe dovuto segnalarlo (potrebbe anche non averlo segnalato perchè nessuno si è preoccupato di andare a vedere), sta di fatto comunque che lo stato è registrato agli atti comunali. Posto questo, verifica che non vi sia altro precedente e poi si deve valutare, se non vi è nulla, come è probabnile che sia, aggiorni il catasto e sei a posto, se invece si dovesse rilevare un'incongruenza dovrai trattare col comune e capire cosa è meglio fare, diciamo che in questo caso si dovrà valutare una sanatoria ma dalla tua c'è la palese inadempienza dell'UT comunale che nel 2002 non ha fatto gli accertamenti che era tenuto a fare
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Perché porsi tutti questi problemi? Il fabbricato esiste dagli anni '40, una DIA del 2002 ha accettato, confermando, conseguentemente, lo stato di cui all'elaborato allegato, per cui urbanisticamente nulla osta. Catastalmente, è sufficiente regolarizzare la situazione attuale e l'immobile è perfettamente in regola per essere oggetto di atto pubblico.
 

griz

Membro Storico
Professionista
Perché porsi tutti questi problemi? Il fabbricato esiste dagli anni '40, una DIA del 2002 ha accettato, confermando, conseguentemente, lo stato di cui all'elaborato allegato, per cui urbanisticamente nulla osta. Catastalmente, è sufficiente regolarizzare la situazione attuale e l'immobile è perfettamente in regola per essere oggetto di atto pubblico.
tutto vero, ma l'esperienza insegna che è bene non dare null aper scontato :)
 

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