basty

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Come supponevo ...: grazie griz.

p.s.: era rimasta in sospeso , come risposta all'intervento di griz.
 

basty

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@Gianco: scusa, un conto sono i parametri ed i coefficienti, che ha senso siano stabiliti dalle autorità locali.
Altro discorso sono le procedure e le regole generali.

Qui Griz dice che (a Tradate-Varesotto)
il DL dichiara la conformità dell'intervento al progetto e basta. L'area rimane di fatto di proprietà ma è un parcheggio pubblico di solito utilizzato dai visitatori, senza cessioni nè identificazioni di alcun genere, funziona così da decenni

mentre a Catania ...
pretendono che il vincolo a parcheggio sia un atto pubblico.

Non è forse anche questo uno dei motivi per cui al sud c'è una scandalosa percentuale di immobili abusivi, forse anche provocati da un atteggiamento alquanto mafioso delle autorità preposte, ancora ferme alle "concessioni" anziché alla verifica del rispetto delle regole prestabilite?

I dettagli sui parametri, zone di espansione ecc, non sono qui argomento in discussione.
 

Gianco

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@Gianco: scusa, un conto sono i parametri ed i coefficienti, che ha senso siano stabiliti dalle autorità locali.
Altro discorso sono le procedure e le regole generali.
Premesso che ogni comune interpreta le norme urbanistiche a seconda dei gusti del dirigente. Poi ho cercato di spiegare la differenza fra i parcheggi pubblici e quelli privati. I primi li trovi solo nelle lottizzazioni dove detti spazi sono previsti nel progetto e ceduti al comune con la sottoscrizione della convenzione, redatta dal segretario comunale. Gli altri sono privati e devono rispettare le percentuali da me indicate 1 mq ogni 10 mc di fabbricato.
 

griz

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si tratta anche di capire le condizioni del luogo: se l'area adibita a parcheggio sarà aperta cioè fuori dalle recinzioni, l'uso a parcheggio è naturale, se è interna le cose cambiano, poi ci sono magari anche contingenti difficoltà di controllo del territorio con iniziative difficili da controllare
 

Ninodicorrado

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Evidentemente uno di noi due non vuole capire. Gli atti pubblici con il comune li può, prima li doveva, stipulare il Segretario Comunale. E con questo, anche qui chiudo una discussione che, oltre, diventerebbe sterile. Finisce per apparire una contrapposizione puerile.
secondo me dovrebbe essere consentito un atto unilaterale d'obbligo, eventualmente autenticato dal segretario comunale o da un notaio, tuttalpiù registrato presso gli Uffici Registro di competenza di zona. Non mi sembra giusto imporre un atto notarile sicuramente molto gravoso per la parte. E' una diatriba ricorrente con le P.A. che la fanno da padrona!!!!
 

Gianco

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Un vincolo nei confronti del Comune può essere un atto unilaterale d'obbligo. Mentre se c'è una cessione di un bene immobile, magari un'area a parcheggio, deve essere un atto pubblico, registrato e trascritto. Come ho detto, se l'atto come controparte aveva il Comune, prima lo stipulava il Segretario Comunale, adesso credo che sia richiesto un notaio.
 

Nemesis

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se l'atto come controparte aveva il Comune, prima lo stipulava il Segretario Comunale
L'art. 97, comma 4, lettera c) del D. Lgs. n. 267/2000, tuttora vigente, prevede che il segretario (comunale o provinciale) "roga, su richiesta dell'ente, i contratti nei quali l'ente è parte e autentica scritture private ed atti unilaterali nell'interesse dell'ente".
Per le convenzioni urbanistiche o gli atti d'obbligo o di vincolo è esclusa la competenza del segretario comunale. La competenza è esclusiva del notaio.
 

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