Seth

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Come si corregge la situazione se un tecnico aveva introdotto errori nella planimetria (sia in ante sia in post operam) in una pratica edilizia già definita qualche anno fa?
 
Una volta il tecnico presentava una nuova planimetria, come correzione di rappresentazione grafica: oggi non so se basti
 
Se la pratica è chiusa va istruita una nuova pratica in. sanatoria, va rilevato che con le nuove tolleranze stabilite dal "salva casa" molte difformità sono esenti da sanatoria, incarica un tecnico che valuterà.
 
Se la pratica è chiusa va istruita una nuova pratica in. sanatoria, va rilevato che con le nuove tolleranze stabilite dal "salva casa" molte difformità sono esenti da sanatoria, incarica un tecnico che valuterà.

Grazie della risposta.
In realtà la mia curiosità è soprattutto sulle planimetrie.
Posto che una precedente CILA per opere interne aveva introdotto alcuni errori (cioè 1. errori materiali del tecnico nelle planimetrie e 2. erroneamente non era basata come ante operam sul progetto di costruzione autorizzato ma sul catasto, difforme),
la mia domanda è se la nuova SCIA in sanatoria dovrà usare come ante operam il progetto di costruzione originario o il post operam della precedente CILA.
 
provo a spiegarmi con un paio di esempi.

Esempio n. 1

1. Nel progetto di costruzione, la casa ha quattro camere: A, B, C e D. Nella camera C è prevista una finestra che guarda su un terrazzino. La parete divisoria tra C e D non è prevista diritta ma a formare uno scalino.

2. Il costruttore all’epoca realizza invece nella camera C una porta finestra al posto della finestra, e la parete tra C e D diritta senza risega. Questa diversa conformazione risulta da un nuovo progetto allegato all’atto d’acquisto e comunicato al Catasto ma mai depositato in Comune. Dal punto di vista urbanistico, lo stato legittimo rimane quindi il punto 1 e quelle introdotte dal costruttore sono difformità.

3. Dopo qualche anno, il proprietario che aveva acquistato dal costruttore, ignaro delle difformità, accorpa le camere A e B.
Un tecnico fa poi pratica edilizia CILA di regolarizzazione in cui regolarizza l’accorpamento tra A e B, ma non le difformità introdotte dal costruttore, poiché non verifica e non cita il progetto di costruzione depositato al Comune ma come ante operam si basa sulla pianta allegata all’atto d’acquisto e presente in Catasto.

4. Infine, i nodi vengono al pettine. Il proprietario si accorge delle difformità costruttive non sanate e che richiedono una SCIA in sanatoria. Quale sarà lo stato legittimo punto di partenza di questa SCIA?
 
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