Dimaraz

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Comunque, mentre il carro armato poggia sempre sui due cingoli l'essere umano, alterna il suo peso sui piedi alternativamente.

Quando è in movimento...perchè da fermo non è tanto agevole e si devono fare confronti si fanno a parità di condizioni...quindi 2 cingoli a terra che poggiano su tutta la loro "impronta" e idem 2 piedi a terra.

Resta il fatto che anche con 1 piede solo un uomo di 100 Kg. con il 43 di peide non schiaccia il terreno al pari di un carrarmato.
 

Gianco

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Quando è in movimento...perchè da fermo non è tanto agevole e si devono fare confronti si fanno a parità di condizioni...quindi 2 cingoli a terra che poggiano su tutta la loro "impronta" e idem 2 piedi a terra.
Il problema si manifesta quando si è in movimento. Il carro scarica il suo peso contemporaneamente sui due cingoli, adattandoli alla conformazione del terreno, gravando prevalentemente sulle escrescenze, senza interferire sugli avvallamenti, di limitate dimensioni. Mentre, l'essere umano, bipede, nel procedere normalmente, alterna il carico sui due punti d'appoggio. Nell'arrampicata coinvolge in modo differente anche gli arti superiori.
 

basty

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A parte le notizie lette su internet, la matematica non è un'opinione....

Ricordo che quando ero ragazzo era passata una colonna di carri armati italiani, che si erano accampati in un prato a lato della statale....
Per almeno un decennio quel prato rimase con solchi provocati dai cingoli , profondi dai 20 ai 30 cm; faceva pietà. E non era mai successo qualcosa di paragonabile se dei ragazzi vi avessero giocato una partita di pallone
 

Gianco

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Probabilmente quelli erano gli M113, mezzi trasporto truppe, prevalentemente in uso ai bersaglieri in appoggio ed in difesa dei carri armati, ai miei tempi, M60. Detti mezzi sono anfibi, possono navigare, avendo un peso limitato. Probabilmente il terreno in questione era stato coltivato, quindi smosso ed era molto sciolto. Se poi sul terreno manovravano, ruotando, con i cingoli raschiano lo strato superficiale, meno compatto.
 

Luigi Criscuolo

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Per almeno un decennio quel prato rimase con solchi provocati dai cingoli , profondi dai 20 ai 30 cm; faceva pietà.
sulle tracce anche il passaggio dell'uomo non scherza: non so se non ti è mai capitato di camminare in montagna e di seguire dei tracciati ormai dismessi da decenni, o comunque usati 3/4 volte l'anno, il sentiero nel prato rimane. Per non parlare dei tracciati che fanno gli animali quando vanno a pascolare allo stato brado.
 

Gianco

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Professionista
sulle tracce anche il passaggio dell'uomo non scherza: non so se non ti è mai capitato di camminare in montagna e di seguire dei tracciati ormai dismessi da decenni, o comunque usati 3/4 volte l'anno, il sentiero nel prato rimane. Per non parlare dei tracciati che fanno gli animali quando vanno a pascolare allo stato brado.
Tutti siamo a conoscenza, poiché certe immagini ci vengono propinate continuamente, che l'uomo è peggio degli animali. Questi ultimi tracciano con il loro passaggio con le deiezioni e la vegetazione viene condizionata nella crescita perché calpestata e nello sviluppo per garantire il transito e per la loro alimentazione. I primi, notoriamente dotati di intelligenza superiore, tracciano il loro passaggio con ogni rifiuto: vetro, metallo, plastica, carta. L'unico segnale comune sono le deiezioni. Però, l'essere umano si distingue per il suo senso estetico: riesce a dare macchie di colore variopinto nel verde nauseante. A volte la natura riesce a fiorire e si prende la rivincita.
Scusate, ma oggi mi sono improvvisato ecologo, sfogandomi.
 

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