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il ragioniere un minimo ****uto (passami il termine) si divora letteralmente in un boccone il Laureato della Bocconi (scusa il giro di parole) che pensa di saper tutto uscito da scuola
Il bocconiano ha una preparazione migliore di un ragioniere, ma ovviamente ci sono eccezioni.
E' anche normale che un bocconiano con molti anni di esperienza si mangi un ragioniere con molti anni di esperienza. Anche qui ci sono eccezioni.
Infine è logico che un neolaureato sia nella pratica meno preparato di un ragioniere esperto, però ho visto un neolaureato mangiarsi in un boccone un ragioniere esperto.
 

Daniele 78

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Il bocconiano ha una preparazione migliore di un ragioniere, ma ovviamente ci sono eccezioni.
E' anche normale che un bocconiano con molti anni di esperienza si mangi un ragioniere con molti anni di esperienza. Anche qui ci sono eccezioni.
Infine è logico che un neolaureato sia nella pratica meno preparato di un ragioniere esperto, però ho visto un neolaureato mangiarsi in un boccone un ragioniere esperto.
C'è una differenza enorme su un concetto che io avevo riportato e tu hai lasciato cadere. Spesso il laureato ha un atteggiamento tra il vanaglorioso e lo schizzinoso verso le persone con titolo differente poi se la laurea arriva dalla Bocconi (come da altri istituti molto famosi ed importanti), sembra che gli altri siano degli idioti senza preparazione. Io prima di fare i Geometri ho provato il Liceo Scientifico,(ovviamente non è la Bocconi) ma l'atteggiamento verso tutte le altre scuole era proprio l'essere schizzinosi, con "la puzza sotto il naso" perché erano degli inferiori a prescindere. Non mi sono mai trovato anche come "clima" ho cambiato e non me ne sono pentito, quello che mi è rimasto di quell'esperienza?? Tanti brutti ricordi!!!
 

sergio gattinara

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Il bocconiano ha una preparazione migliore di un ragioniere, ma ovviamente ci sono eccezioni.
E' anche normale che un bocconiano con molti anni di esperienza si mangi un ragioniere con molti anni di esperienza. Anche qui ci sono eccezioni.
Infine è logico che un neolaureato sia nella pratica meno preparato di un ragioniere esperto, però ho visto un neolaureato mangiarsi in un boccone un ragioniere esperto.
Senza dubbio, però è curioso che l'ex direttore della Agenzia delle entrate di ROMA mio vicino di casa grande avvocato mi abbia confidato che per passare l'esame di diritto amministrativo si era preparato sui libri su cui studiavano i ragionieri.
E' chiaro che oggi un ragioniere non studia quanto studiavamo noi e questa è stata una decisione non casuale in quanto non si vuole che a quelli che saranno i livelli più bassi,siano troppo preparati e quindi in grado di interferire. So già che qalcuno mi dirà che vaneggio ma io lo invito a confrontare programmi e poi mi darete ragione
 

alberto bianchi

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La differenza tra un diplomato ed un laureato è dato dall'approccio che si ha nell'affrontare i problemi.
Il diplomato ha una visione più specialistica e limitata a pochi aspetti, nei quali può diventare anche un super esperto soprattutto dal lato pratico, mentre il laureato ha una preparazione più vasta anche se meno pratica, una visione più generale da ogni punto di vista, non limitandosi ai particolari ed alle minuzie. Il laureato ha una visione "olistica", osserva prima il complesso, le interrelazioni tra le varie parti, le influenze esterne e poi affronta il problema particolare.
Il diplomato può essere il gommista, l'elettrauto, il meccanico, mentre il laureato è il progettista della macchina, che si intende di motori, di stabilità, di dinamica, di aerodinamica, etc.
Con questo, non si viole far scoppiare una guerra tra figure aventi funzioni diverse.
Sono d'accordo con @Daniele 78 quando dice che i laureati, i neolaureati in particolare, si presentano con un atteggiamento di supponenza, poi però si scontrano con la dura realtà.
 

alberto bianchi

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@sergio gattinara
Sono d'accordo al 100%. Ma questo ragionamento è valido per tutti i diplomi, ragioniere, geometra o liceo o perito.
A tal proposito, e a conferma di quanto scrivi, circa 30/35 anni fa ho conosciuto dei laureati in Economia che volendo intraprendere la professione di commercialista, o per avere avanzamenti di carriera in società di revisione, attività per le quali era indispensabile aver superato l'esame di abilitazione, si recavano, dal Nord Italia, a Messina per avere l'agognato pezzo di carta. Una di queste persone mi spiegò che si preparava sui testi dell'Istituto Tecnico Commerciale.
Un viaggio simile, per diventare avvocato, lo face anche un noto ex-ministro di Brescia, Ministro della Pubblica Istruzione.
Ho fatto un po' di pasticci nel collegamento . Spero che si capisca
 

Un giocatore

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tu hai lasciato cadere.
Non ho lasciato cadere nessun argomento, invece ho integrato i tuoi 180° con i miei, così abbiamo fatto 360°. Ti ricordi quando nel riportare la formula generale del rendimento di una caldaia non hai scritto l'argomento del logaritmo? Bene l'argomento, cioè la potenza nominale, lo aggiunsi io.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Mi limito a parlare della scuola tecnica che ho affrontato io e cercare d'induviduare alcune cause di tanta inefficienza:

Facevamo più ore in materie umanistiche (Italiano, Storia e Geografia) che non materie tecniche (storia dell'arte, e Costruzioni oltre che. Disegno tecnico) e mai o quasi si facevano esperienze extra (tipo sopralluogo formativo nei cantieri).

Nessuna ora nei laboratori (e sotto al Vaglio Rubens c'è un laboratorio di collaudo dei provini del CLS e del ferro) proveniente dalle nuove opere strutturali o rinforzi di quelle esistenti.

Una scuola tecnica per essere valida deve preparati su questi campi, perché molto probabilmente sarà il lavoro che dovrai fare.

La cosa più utile che ho imparato?? È stato l'uso del CAD al doposcuola, mi ha permesso di non trovarmi assolutamente male (anzi) per il dopo. Anche il corso di topografia con tanto di rilievo era molto utile ed interessante.
 

Daniele 78

Membro Storico
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Non ho lasciato cadere nessun argomento, invece ho integrato i tuoi 180° con i miei, così abbiamo fatto 360°. Ti ricordi quando nel riportare la formula generale del rendimento di una caldaia non hai scritto l'argomento del logaritmo? Bene l'argomento, cioè la potenza nominale, lo aggiunsi io.
Grazie per averlo fatto! La mia non vuole essere una disputa diplomato-laureato (sinceramente di lotte interne tra ordini di diplomati o laureati specie sulle competenze) ne ho piene le tasche. Ho riportato però un osservazione che ho notato sul piano operativo. Ti dirò di più io mi sono firmato più a Milano che non qui, e li ho visto dei comportamenti (specie di architetti più che Ingegneri) che dire vanagloriosi è ancora poco. Ognuno ha la sua (anche l'operaio) e spesso un buon capomastro o anche di rango inferiore risolve le cavolate dell'architetto a livello pratico. Ecco perché ci vuole umiltà e rispetto anche per chi "non è studiato".
 
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