robertomarte

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Proprietario Casa
Abbiamo adeguato l'impianto di riscaldamento centralizzato secondo UNI 10200 ( valvole , ripartitori) e per i conteggi vorremmo farci fare un'Asseverazione per definire i millesimi della parte fissa ( ne abbiamo certamente i requisiti ) . L'amministratore pretende che questa richiesta sia oggetto di votazione a maggioranza mentre qualcuno sostiene che basti la richiesta di un solo condomino. Parliamo della sola asseverazione , poi ci sarebbe una votazione se applicarla o meno . Chi ha ragione ?
 

Dimaraz

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???
Mi risulta che la norma preveda non solo il montaggio/modifica agli impianti ma anche la contemporanea stesura di una relazione da parte di un tecnico che dovrà anche fornire dettaglio sul nuovo criterio di riparto dei consumi.

Qualsiasi decisione in Condominio viene presa a maggioranza e non di certo per richiesta di un singolo.
 

robertomarte

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Proprietario Casa
Scusa mi sono espresso male, Il progetto è gia' stato fatto e ha definito i millesimi della parte involontaria. Ora , secondo il DL 141 si puo' far fare l'asseverazione che definisce se il condominio è "squilibrato" .In caso positivo si potranno decidere nuovi millesimi della parte involontaria . Io chiedo se la decisione di chiedere l'asseverazione puo' essere presa in autonomia all'amministratore ( visto che è decreto legge ) o è necessaria una delibera assembleare. Io sono per la prima ipotesi.Poi naturalmente sarà l'assemblea a decidere se e in che modo definire i millesimi.
 

robertomarte

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Si definiscono SQUILIBRATI perché non cè equità fra appartamenti uguali ma in diverse esposizini

Il nuovo decreto legge n. 141

Il decreto legge 141, nella parte che interessa la ripartizione spese di riscaldamento e l’acqua calda sanitaria, indica in maniera generica di seguire la norma UNI 10200 come il decreto precedente.
Aggiunge però
Ove tale norma non sia applicabile o laddove siano comprovate, tramite apposita relazione tecnica asseverata, differenze di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio o l'edificio polifunzionale superiori al 50 per cento, è possibile suddividere l'importo complessivo tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il 70 per cento agli effettivi prelievi volontari di energia termica.
In tal caso gli importi rimanenti possono essere ripartiti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure secondo le potenze installate.
Questa nota aggiunta sembra voler imporre due cose prima di fare la ripartizione spese di riscaldamento :
- ESAME DELL’APPLICABILITA’ DELLA NORMA : il decreto legge 141 non dà chiari criteri di non applicabilità : gli edifici di APPARTAMENTI DI VACANZA rientrano senz’altro in questo caso

- ESAME DELLO SQUILIBRIO TERMICO fra l’appartamento più svantaggiato e quello più avvantaggiato
 

Dimaraz

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Proprietario Casa
Come hai detto hanno fatto un DL ma non hanno fornito direttive rimandando a norme nemmeno di pubblico dominio. (evito commenti).

Per quanto mi risulta lo "squilibrio" cui riferisci non ė obbligatoriamente da "compensare/aggiustare".
Perché così come è il singolo a scegliere la propria abitazione ė giusto che si faccia carico di tutte le spese conseguenti (come accadrebbe se foste tutti termoautonomi).
Quindi ne posizione sfavorita e/o maggiore trasmittanza, ne "furto di calore" sono pretesti validi perché un singolo imponga rimedi coercitivi per tutti.
Ciò non esclude che una maggioranza possa deliberare per l'adozione di tutti quegli accorgimenti per ridurre i "patemi".

Quondi, per tornare al tuo specifico, non può essere l'iniziativa dell'amministratore ma la decisione assembleare come già spiegato.
 

robertomarte

Membro Attivo
Proprietario Casa
Come probabilmente sai questo argomento è oggetto di innumerevoli discussioni e non voglio qua riprenderle. Siamo una palazzina di 6 app. , tre piani. Ti dico solo che 40 anni fa abbiamo pagato , a parità di superfice , lo stesso prezzo e , giustamente , le stesse spese x riscaldamento e anche x l'ascensore . Ora io mi ritrovo a pagare il 30% in piu' a parità di temperatura in casa solo perché ho una richiesta energetica maggiore. Pensala come vuoi ma NON é GIUSTO ! Tutti se ne sono accorti tanto che x metterci una pezza hanno tirato fuori il D.L. e mi pare strano che tu non ne sia a conoscenza.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Io sono a conoscenza... ma quel DL ė fumo negli occhi.

Hai "goduto" per 40 anni di una Legge che ti ha permesso di addebitare ad altri l'energia che ti serviva... ora la Legge ė cambiata.

Siete in 6 ...trova almeno altri 3 che condividano il tuo disagio e decidete per interventi sull'edificio ("cappotto" e serramenti).
Ci sono gli incentivi...ne guadagnerai in benessere e favorirai la natura.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Oggi è stato legiferato nel modo che conosci e ne devi sopportare le conseguenze, se non trovi un accordo e compartecipazione da parte dei tuoi condomini.

Ma dissento da chi afferma che chi come te, ha goduto per 40 anni di una Legge che avrebbe permesso di addebitare ad altri l'energia che vi serviva.

40 anni fa non mi risulta esistesse alcuna legge particolare in proposito: il riscaldamento ricadeva unicamente nell'ambito ristretto dei componenti del condominio, che contrattualmente (contratto privato) stabilivano di suddividere il fabbisogno complessivo del fabbricato in base ai m. cubi riscaldati. Con lo stesso criterio il costruttore progettava l'impianto, dimensionando i caloriferi in funzione delle esposizioni e dispersioni.

La legge corrente è uno dei tanti esempi di ingerenza dello Stato nei rapporti privati tra cittadini: non è certo con quella legge che si producono (direttamente) risparmi energetici. La attuale formulazione, a detta di molti tecnici, presenta molte anomalie applicative, e sono previste evoluzioni normative.

In ogni caso non ci sono molte soluzioni alternative: l'unica strada efficace è verificare se esiste la possibilità di coibentare le superfici esterne (cappotto o isolamento interno)
 

moralista

Membro Senior
Professionista
Questa idea Imposta della UNI 10200 è stata balenata dall'unione europea nei paesi freddi dove d'inverno vanno anche a meno 40° da noi è inapplicabile tante è vero che si potrebbe andare in deroga a a tale norma, ma ci vuole la maggioranza dei condomini, chi gode delle agevolazioni che sono sempre la maggioranza non vogliono derogare :shock::triste: e la minoranza paga, (se questo non e un furto poco ci manca)
 

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