gabr31

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Buongiorno, volevo chiedere a voi esperti, dovrei fare un contratto d'affitto ma il conduttore mi chiede di avere un contratto 4+4, io invece ho sempre fatto (ad altri inquilini) 3+2 con cedolare secca. Quali sono le differenze per il proprietario? Grazie mille per il vostro parere.
 

uva

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La differenza principale è che il canone dei contratti concordati 3 + 2 non può essere stabilito tra le parti, ma deve essere calcolato in base ai parametri dell'Accordo Territoriale vigente nel Comune dove si trova l'immobile.
Normalmente i canoni "di mercato" dei contratti liberi 4 + 4 sono maggiori rispetto a quelli agevolati dei contratti concordati 3 + 2.
I primi prevedono l'adeguamento del canone in base all'indice Istat per l'inflazione, i secondi non consentono alcun aumento.

I contratti concordati comportano interessanti agevolazioni fiscali per il locatore: se opti la cedolare secca la tassazione del reddito da locazione attualmente è il 10%.
(Con i contratti liberi 4 + 4 in cedolare si paga il 21%).

Anche l'IMU si calcola con un'aliquota inferiore: quella (normalmente già agevolata) stabilita dal Comune meno il cosiddetto sconto statale del 25%.

Come probabilmente già sai, se percepisci solo redditi da locazione in cedolare secca non puoi usufruire delle deduzioni e detrazioni fiscali nella tua dichiarazione annuale.
Quindi prima di decidere è bene fare una simulazione, ad esempio con questa applicazione:
Calcolo Convenienza Cedolare Secca Affitti
 

uva

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il conduttore mi chiede di avere un contratto 4+4,
Aggiungo che se il motivo del conduttore di chiedere un contratto 4 + 4 è la durata, dovresti controllare cosa prevede in merito l'Accordo Territoriale del Comune in questione per i contratti concordati.

A Torino, ad esempio, si possono stipulare contratti concordati della durata di 3 anni + 2; 4 + 2; 5 + 2; e anche 6 anni + 2.
Più aumenta la durata, più i parametri permettono di calcolare un canone di locazione maggiore.
 

basty

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Scusa uva se chiedo un chiarimento: ci sono due affermazioni che non mi convincono.
l'adeguamento del canone in base all'indice Istat per l'inflazione, i secondi non consentono alcun aumento.
la durata, dovresti controllare cosa prevede in merito l'Accordo Territoriale del Comune in questione per i contratti concordati.
Quanto ai contratti concordati, che non ho mai praticato, ricorderei che è previsto l'adeguamento limitato al 75% dell'Istat (nei 4+4 può essere del 100%)
Quanto alla durata, il 3+2 mi risulta sia sempre stato il minimo: le leggi sulle locazioni hanno solo sempre contemplato la durata minima, ma non mi risulta abbiano contemplato un limite (massimo).
 

uva

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@basty
Ho risposto al quesito del primo post, che pone le seguenti alternative:
1) contratto 4 + 4
2) contratto 3+2 in cedolare secca.
Ne ho dedotto che nel caso 1) NON si opti per la cedolare secca, quindi SI' aumento Istat al 100%; mentre nel caso 2) NO aumenti perché è in cedolare.

Circa la durata dei contratti concordati: la durata è determinata da quanto stabilito nell'Accordo Territoriale. Quella minima è 3 + 2. Nel mio Comune c'è la possibilità di stipulare anche contratti concordati 4 + 2; 5 + 2; 6 + 2.

Se nel Comune dove si trova l'immobile di @gabr31 ci fosse la possibilità di stipulare un contratto concordato 6 + 2, dovrebbe confrontarlo con l'opportunità di fare un 4 + 4 libero.

Meglio un canone concordato inferiore con le agevolazioni fiscali, oppure un canone (libero) di mercato superiore ma senza quelle agevolazioni?
Prima di decidere è opportuno farsi bene i conti! E considerare che in questo periodo ancora di crisi ci sono famiglie che non riuscirebbero a pagare un canone di mercato.

Da quanto scritto nel primo post (il conduttore chiede un contratto 4 + 4) ho pensato che l'inquilino non gradisca un 3 + 2 per motivi di durata.
In casi analoghi io ho fatto il 6 + 2. Gran parte del vantaggio consiste, per me che ho gli immobili a Torino, nel pagare meno di IMU.
 

uva

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Quanto ai contratti concordati, che non ho mai praticato
Sarei curiosa di sapere (se lo vuoi dire) perché non hai mai stipulato contratti concordati.
Non li facevi neppure quando si poteva calcolare tutto da soli e non c'era l'obbligo dell'attestazione di conformità di almeno un Sindacato?
 

Nemesis

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Quanto ai contratti concordati, che non ho mai praticato, ricorderei che è previsto l'adeguamento limitato al 75% dell'Istat
Più precisamente:
Gli accordi territoriali possono prevedere, per i contratti per i quali il locatore non opti per la «cedolare secca», l'aggiornamento del canone in misura contrattata e, comunque, non superiore al 75 per cento della variazione Istat dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati verificatasi nell'anno precedente.
 

gabr31

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Il contratto che ho stipulato in altre occasioni era 3+2 concordato e in cedolare secca, mi pare di ricordare. Ora mi sembra di capire che non si possa fare da soli ma bisogna obbligatoriamente farsi assistere dal sindacato per l'attestazione di conformità? Ci sono quindi altri costi da sostenere? Ecco perché non conviene più affittare gli appartamenti, tra tasse, IMU e cedolare secca rimangono in tasca pochi spiccioli. Grazie comunque
 

basty

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Ora mi sembra di capire che non si possa fare da soli ma bisogna obbligatoriamente farsi assistere dal sindacato per l'attestazione di conformità? Ci sono quindi altri costi da sostenere?
Si può ancora fare da soli: ma alla fine occorre farsi rilasciare da una delle associazioni una sorta di attestato di conformità all'accordo. Non è obbligatorio essere iscritti a tali associazioni, ma un obolo per tale attestazione comunque è richiesto: non ne conosco l'importo, ma meno di 50€ non credo
 

basty

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Sarei curiosa di sapere (se lo vuoi dire) perché non hai mai stipulato contratti concordati.
Nessun problema:
mi è sempre sembrato distantissimo dai valori di mercato (e ti sto parlando di canoni di mercato attorno ai 400-500 mensili, quindi non stratosferici).
Leggendo te, ho anche pensato che forse non facevo bene i conti e non consideravo correttamente i parametri: e per la cronaca non mi risulta che il Comune abbia approntato un accordo/contratto tipo, e non so se si dovesse prendere a riferimento Settimo T. o Torino.
Altro probabile mio errore, è che prendevo i parametri dell'accordo (non ricordo se avevo considerato Settimo), e non li aggiornavo con la rivalutazione Istat, che invece ho imparato da voi sia possibile.
Per ultimo in genere sottovaluto il beneficio fiscale IMU: quanto alla cedolare secca, per ora non poss applicarla nella maggioranza dei casi.

Una domanda: dove non esiste un accordo, e non può dirsi di avere un comune confinante omogeneo. come si stipula un contratto 3+2? Con quali canoni?
 

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