Gianco

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Professionista
Credo che ti sia più facile parlargli, visto che frequentate gli stessi ambienti e concordare con lui un incontro fra il tuo ed il suo idraulico. Comunque sarebbe sufficiente che il bagno di sotto lo vedesse il tuo idraulico assieme al tuo tecnico, che nel caso potrà fare una perizia anche nei confronti dell'artigiano precedente.
 

Luigi Criscuolo

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secondo me la prima foto, quella che mostra il soffitto di una doccia, indica che le chiazze sono da accumulo di condensa. Tra l'altro mi sembra di vedere una parete dal lato finestra quindi esterna: ci potrebbe essere una trave in c.a. che innesca un ponte termico magari coadiuvata da una seconda trave ad essa perpendicolare.
 

Franci63

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Anche e a me sembrano macchie da condensa, inoltre hai spiegato che la casa sotto viene usata poco ( ma ci fanno la doccia) , e mai arieggiata.
ma ciò che mi premeva sapere da chi, magari ha più esperienza di me, è : se basta una semplice telefonata dall’amministratore (che mi ha pure detto di non entrarci nulla) x cominciare a spaccare il mio bagno solo x dimostrare che potrebbe NON dipendere da me.
Non basta la telefonata dell'amministratore, che non centra nulla per problemi tra condomini non causati da rotture di parti comuni.
Non capisco perché vuoi a tutti i costi fare qualcosa, dopo la telefonata dell'amministratore.
Non devi rompere, e non devi chiamare nessuno, visto che hai già fatto le verifiche ( anche quelle non dovute).Hai aggiustato la cassetta rotta, adesso se qualcuno lamenta un danno deve dimostrare che sei stata tu a causarlo.
Inoltre hai detto che gli hanno già detto, dopo i sopralluoghi, che si tratta di condensa.

Quello che potrai suggerire, se si dovesse fare vivo il proprietario del piano di sotto, è che deve far asciugare , dare l'antimuffa , ripitturare, poi arieggiare ogni volta che si usa la doccia.
Se , dopo aver fatto ciò dovesse a distanza di tempo avere ancora problemi, ne riparlerete.
Tu hai già fatto la tua parte.
non devi più perdere tempo e soldi.
 

Dimaraz

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Quella foto dimostra una perdita, forse temporanea, per cui l'intervento sarebbe dovuto risalire alla fonte del problema.

Una perdita "nascosta" non può mai essere temporanea...salvo tu intenda dipenda da una scarico nel qual caso sarebbe "saltuaria".
Un tubo di adduzione lesionato non potrebbe che avere una perdita continua e via via maggiore.

Vero che la seocnda foto mostra una ispezione "buona" solo per lo scarico del piatto doccia...ma nella prima è evidente che è altamente improbabile possa essere una "perdita" visto che la macchia più scura è nell'angolo e non scende lungo la parete (come sarebbe logico in caso di "caduta d'acqua").

Pulizia, antimuffa e che si rifinisca in "calce rasata"....e poi le pareti sananno a prova di "docce bollenti" e prolungate.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Tra l'altro mi sembra di vedere una parete dal lato finestra quindi esterna: ci potrebbe essere una trave in c.a. che innesca un ponte termico magari coadiuvata da una seconda trave ad essa perpendicolare.
Se ci fosse un ponte termico ed è verosimile in presenza di nervature in cemento armato, prevalentemente esposte a nord, la condensa si sarebbe manifestata non concentrata come nel nostro caso, ma diffusa su tutta la sua estensione.
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
la condensa si sarebbe manifestata non concentrata come nel nostro caso, ma diffusa su tutta la sua estensione.
Le pareti della doccia assieme alle pareti dei muri si comportano come un camino: l'aria calda ed umida della doccia va a contatto con l'intonaco del soffitto. Se le due pareti soggiacciono a delle travi il ponte termico è bello che fatto. Il nero della muffa concentrato nello spigolo formato tra soffitto e pareti ne è la testimonianza.
 

Gianco

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Professionista
Non sono d'accordo! L'umidità si condensa sulle pareti fredde, sui vetri delle finestre, sulle pareti, prevalentemente esposte a nord ed in corrispondenza dei ponti termici, travi e pilastri in cemento armato.
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
L'umidità si condensa sulle pareti fredde, sui vetri delle finestre, sulle pareti, prevalentemente esposte a nord ed in corrispondenza dei ponti termici, travi e pilastri in cemento armato.
hai dimenticato i soffitti. Comunque le ricerche fatte al piano superiore non hanno evidenziato alcuna perdita come spieghi allora la chiazza che è solo chiazza e non goccia? Ho già scritto sulla importanza dell'intonaco e della sua capacità di immagazzinare e disperdere l'umidità contenuta nell'aria. Se l'intonaco ha poco spessore si satura velocemente perché la propagazione al suo interno si ferma davanti al contatto con i laterizi in quanto la capacità di assorbimento è inferiore rispetto a quella dell'intonaco. Da qui la chiazza di umidità ed il proliferare delle muffe. E non torniamo sui paliativi di usare la candeggina e di far arieggiare i locali.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
E non torniamo sui paliativi di usare la candeggina e di far arieggiare i locali.
Arieggiare i locali serve per non far condensare l'umidità in casa e non far venire la muffa, non per combatterla quando si è già formata.
Se c'è umidità in casa prodotta da azioni umane (docce, bolliture, lo stesso atto del respirare)
da qualche parte va, nel posto più freddo.
Se apri le finestre, andrà fuori e non si ferma in casa.
 

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